Nessuno Stato può disporre della mia vita se non lo voglio
21 Febbraio 2009lettera di Filippo Facci al Presidente del Consiglio – da ilgiornale.it – assolutamente condivisibile – vedi anche l’articolo sul corriere.it
Spettabile Presidente Berlusconi,
mi rivolgo a Lei per scongiurarla di non avallare quella pazzia scientifica e civile che è la legge sul Testamento biologico così come preannunciata. Penso che Lei stia facendo un errore gravissimo e soprattutto sottovalutato nelle sue conseguenze, e temo che la sua indole notoriamente libertaria sia stata mal consigliata da un gruppo di pasionari come possono esserlo soltanto degli ex radicali passati sulla sponda opposta, o comunque sia delle persone protese a orientare l’opinione pubblica sulla base di tardive convinzioni personali (etiche e ideologiche) e non sul recepimento di ciò che la stessa opinione pubblica pensa davvero su questo tema, qualcosa che più personale non può essere: la responsabilità della nostra stessa vita e delle persone che amiamo.
Parto dal principio, Presidente, di rivolgermi a un laico che a sua volta consideri la propria vita come una propria sostanziale responsabilità: non sono infatti più disposto, per come si stanno mettendo le cose, a confrontarmi con cattolici militanti o coi cittadini di una monarchia assoluta situata sulla riva destra del Tevere, coloro cioè che anche in questi giorni hanno ripetuto che la nostra vita apparterrebbe alla collettività o a un dio come in Unione Sovietica o come in Iran o come in Vaticano, ma come sicuramente in nessuna democrazia. Mi confronto con democratici, solamente, giacché l’ho scritto e lo ripeto: nessuno Stato etico e nessuna religione potrà disporre della mia vita se io non lo desidero, piuttosto la galera.
Quindi gliela faccio breve, essendo alcune informazioni ormai note. Per esempio che la nutrizione e l’idratazione obbligatorie non sono previste in nessun Paese del mondo; che la comunità scientifica le considera dei trattamenti medici che non possono esserci imposti, come del resto la nostra Costituzione ordina; che in Europa lei non troverebbe una sola forza politica di destra o di sinistra (Ppe compreso) disposta ad avallare un principio del genere, oltretutto impraticabile: la bozza di legge infatti non prevede soltanto che la facoltà di rifiutare delle cure non ci appartenga più nel momento in cui perderemo conoscenza, e in barba a quanto possiamo aver scritto in qualsivoglia testamento: prevede, la legge, che la facoltà di rifiutare delle cure non ci appartenga più neanche da vigili; non potremo cioè più lucidamente rifiutare un intervento chirurgico, una dialisi, una trasfusione, una chemio o un’amputazione. È follia pura: avremo i carabinieri negli ospedali? Per non parlare della possibilità che decine di milioni di italiani ogni tre anni si rechino dal medico e dal notaio per redigere un testamento biologico che in questo modo è studiato solo per essere disatteso. Ma tralascio gli aspetti tecnici.
Le dico, scrivendole pubblicamente per la prima volta da quando la conosco, solo questo: guardi, Presidente, che questa non è la legge 40, non è quel genere di tema civile o di politica estera che non sposta voti, non è il Tibet o il Dalai Lama, le Olimpiadi o la Cecenia: è la vita di tutti, perché non c’è italiano che il caso di Eluana Englaro non abbia discusso e a suo modo sofferto. Si faccia dire dai suoi sondaggisti che cosa ne pensano; legga il rapporto Ispo secondo il quale l’epilogo del caso Englaro ha fatto perdere a Chiesa, Magistratura, Parlamento, Rai e Mediaset una media di sette punti di fiducia; legga anche solo i commenti dei lettori sulGiornale online; chieda ai suoi parlamentari che cosa ne pensano davvero, visto che un sondaggio interno parla di un dissenso pressoché totale a parte i già detti pasionari; imponga lo scrutinio segreto essendo questo uno straclassico voto di coscienza, se crede; si chieda perché il disegno di legge sul testamento biologico varato dal centrodestra nel 2005 era completamente diverso da questo, si chieda che cosa sia cambiato da allora.
E si ricordi infine che Giuseppe Englaro, Presidente, ha perlomeno un punto in comune con Lei: ora lo possono demonizzare, appiccicargli ogni etichetta e casacca, ma gli italiani infine hanno capito chi è. Hanno capito la verità. È uno di loro. È uno di noi.
8 commenti presenti
Gran bell’articolo.
Personalmente condivido quanto scritto da Facci.
Scritto da tequilero il 21 Feb 2009
Eh si, poco tempo fa mi sono ritrovato a lodare un altro articolo di Filippo Facci, sempre sul no all’impossibilità di bloccare l’alimentazione assistita.
http://nonleggerlo.blogspot.com/2009/02/abbiate-fede-ecco-i-miracoli.html
Parlavo di Miracoli, di un Emilio Fede capace di sottolineare maliziosamente le capacità “politoco-imprenditoriali” di Beppino Englaro (aveva appena perso la figlia), e di un Facci quasi inedito. Ogni 30 articoli, uno è sempre ottimo.
L’ultimo risaliva al Pessimo Violante…
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 22 Feb 2009
Wil,
Filippo Facci è un ottimo giornalista secondo me. Sempre, anche quando non è del tutto condivisibile.
Scritto da Sergio Fornasini il 23 Feb 2009
Wil.
Lei apprezza il lavoro di Facci solo quando scrive ciò che le garba. Altrimenti è servo.
Da ciò discende la sua incapacità di critica costruttiva e di giudizio obbiettivo. E la scarsa dimestichezza con la libertà di espressione che non è prerogativa sua o di quattro blogger che gridano al regime sperando di fare due soldi come Travaglio.
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 23 Feb 2009
Non sopporto Facci e ciò che scrive, mi irrita la sua figura.
Credo si possa dire, no? Mi ha mandato a fanculo, mi ha dato dell’imbecille, del bambino di 13 anni etc etc.
Io non l’ho mai offeso, mi sono limitato a criticare (alcune volte in maniera “spinta”) il frutto del suo lavoro.
Ogni tanto mi trovo a condividere ciò che scrive, ed in un paio di occasioni ne ho pure parlato. Avrei potuto sorvolare, ma agisco in maniera sincera, spinto dalle mie emozioni e dal mio minuscolo bagaglio intellettuale.
Deankeaton: mi dispiace, ma non faccio parte delle persone che per partito preso si schierano a vita con Travaglio, o contro Facci. Odio questi estremismi, e se spesso mi trovo a condividere i concetti espressi da Marco, altre volte può non essere così. Idem per Facci e per chiunque. Provo ad informarmi e a scriverne, stop. Senza partito preso, senza falsi miti o nemici assoluti.
Il mio blog è la cosa più lontana che ci sia dal “fare soldi”. Anzi, credo sia l’esatto opposto. E mi piace per questo.
Wil
Ps Fornasini: rispetto il tuo giudizio.
Scritto da Wil Nonleggerlo il 23 Feb 2009
Wil.
Io penso che chi usa la demagogia per promuovere la politica dell’antiberlusconismo a prescindere, dell’indignazione e del no a tutto, senza alcun costrutto, sia un perfetto imbecille oppure un individuo a caccia di fama e denaro. E non significa che sia ricco e famoso ora, ma ambisca a diventarlo seguendo questa comoda strada che ha fatto la fortuna di molti.
Ecco. Io non credo che lei sia imbecille.
Ma la vanagloria…
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 23 Feb 2009
Anche abusare del termine “antiberlusconismo” però…
Diciamo che la nostra democrazia cammina sui carboni ardenti, e parlarne rappresenta il minimo.
A presto. Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 23 Feb 2009
Questa è una delle poche volte che sono d’accordo con quanto Facci scrive, e quindi bisogna dargliene atto.
Bella lettera, spero che le diano ascolto.
Tania
Scritto da Tania il 24 Feb 2009