Berlusconi batte la crisi alla grande, ecco la vera ragione dell’ottimismo (il suo)
7 Marzo 2009PRIMO PIANO
Di Franco Bechis – da www.italiaoggi.it
Ha appena intascato 159 milioni di euro, il 50% più del 2008
Silvio Berlusconi si è messo in tasca all’inizio di quest’anno un assegno da 159 milioni, 335 mila, 953 euro e 92 centesimi. Una maxi-somma rara anche per gli imprenditori. Ma soprattutto superiore di oltre la metà ai 102 milioni che il presidente del Consiglio e indirettamente principale azionista del gruppo Fininvest-Mediaset si era messo in tasca solo un anno fa. Si tratta dei dividendi che gli hanno erogato le quattro società direttamente controllate, le holding prima, seconda, terza e ottava che controllano la maggioranza del capitale del gruppo Fininvest.
Berlusconi è fra i pochi, pochissimi imprenditori italiani a essere diventato più ricco proprio nell’anno orribile della crisi finanziaria internazionale…(…) Comprensibile quindi l’ottimismo del premier italiano che più volte ha tentato nei mesi scorsi di spegnere gli allarmi di centri studi nazionali e internazionali sulla crisi e la caduta di consumi e prodotto interno lordo. Lui non ha certo problemi psicologici, e avere oltre 50 milioni di euro in più in tasca rispetto all’anno precedente non dovrebbe provocare particolare caduta dei consumi personali e lasciare abbastanza risorse anche per affrontare le difficoltà del 2009 che si farano sentire perfino sui bilanci delle sue aziende. In tasca quella maxi disponibilità aggiuntiva è per altro dovuta in gran parte alle richieste del premier- azionista. I bilanci delle aziende di famiglia sono riusciti a brillare nel 2008 a differenza di quelli di molte altre aziende, i dividendi sono stati distribuiti quindi con maggiore generosità del passato, ma i bilanci in sè non hanno ottenuto un risultato così clamoroso.
Il guadagno effettivo fra 2008 e 2007 delle quattro holding che appartengono a Berlusconi è stato di poco superiore a 13 milioni di euro, che è pur sempre un ottimo risultato. Ma l’anno precedente l’allora candidato premier aveva chiesto a tre delle sue società la distribuzione di tutti i dividendi, e a una di queste, la holding prima, di accantonare a riserva straordinaria (e cioè di lasciare in pancia alla società per eventuali acquisizioni future o sottoscrizioni di aumenti di capitale delle controllate) l’intero dividendo, pari a 43 milioni e 258 mila euro. Quest’anno invece Berlusconi ha pensato evidentemente di avere maggiori necessità finanziarie personali e chiesto al consiglio di amministrazione della holding prima di versargli l’intero dividendo del nuovo esercizio, pari a 48 milioni e 100 mila euro. Il contrario di quel che han deciso i figli Marina e Piersilvio, che hanno lasciato nelle casse delle società i 38,8 milioni guadagnati…
11 commenti presenti
Poverini…
Scritto da stardust il 7 Mar 2009
Poi uno dice perché l’Italia è diversa dagli USA… continuate ad avere questa sensazione di disgusto per chi (non solo Berlusconi) guadagna tanto oppure ha molti dipendenti.
Scritto da nettu il 7 Mar 2009
Bene, dovremmo essere contenti che un imprenditore ricavi tanto dalle sue attività e che questo imprenditore sia premiato, non soltanto dall’economia, ma anche dall’elettorato proprio in virtù della sua capacità imprenditoriale.
…Almeno, ci presentiamo di fronte ai potenti del mondo senza il cappello in mano…
Scritto da Fabrizio Spinella il 7 Mar 2009
Sono talmente contento da sfiorare la felicità, ho quasi un orgasmo al solo pensiero che ci sia in circolazione un imprenditore di questo genere. Uno che ha costruito un impero incassando soldi dei quali non ha mai voluto rivelare la provenienza. Un imprenditore che stava per dichiarare bancarotta prima di buttarsi in politica, all’epoca vantava ben 5.000 miliardi di debiti. Decisamente un imprenditore eccellente, che sa trarre dal suo potere politico il massimo del profitto e del consenso. I potenti del mondo non mi sembra siano inconsapevoli di tutto ciò, nei loro paesi esistono dei giornalisti che scrivono di fatti e notizie. Hanno professionisti dell’informazione, per loro fortuna, non il circo mediatico che c’è da queste parti.
Scritto da giulio contini il 8 Mar 2009
“What I don’t think people should do is suddenly stuff money in their mattresses and pull back completely from spending. I don’t think that people should be fearful about our future. I don’t think that people should suddenly mistrust all of our financial institutions because the overwhelming majority of them actually have managed things reasonably well”.
Barack Obama, dall’intervista al NYT del 7 Marzo 2009
http://www.nytimes.com/2009/03/08/us/politics/08obama-text.html?pagewanted=4&_r=1
“Occorre, quindi ”fiducia” soprattutto da parte di quelle famiglie che ”non hanno pericoli all’orizzonte”.(…) Queste persone, dunque ”possono continuare a mantenere lo stesso stile di vita e gli stessi consumi. Il nostro invito ai cittadini italiani – ha concluso Berlusconi – e di non aver paura. E’ solo avendo paura che si puo’ determinare una maggiore enfasi della crisi e un prolungamento nel tempo della crisi stessa”.
Agenzia contenente le dichiarazioni di Berlusconi del 19 Febbraio 2009
http://www.asca.it/news-CRISI__BERLUSCONI__SERVE_FIDUCIA__CHI_PUO'_SPENDERE_NON_ABBIA_PAURA-810152-ORA-.html
“Il sistema bancario italiano è solido”
Silvio Berlusconi, 24 Febbraio 2009
http://www.adnkronos.com/IGN/Economia/?id=3.0.3049208692
Stesse dichiarazioni.
Obama, però, dicono che salverà l’umanità intera.
Auguri!
Scritto da Dean Keaton il 8 Mar 2009
Se due persone dalla personalità e moralità completamente diversa dicono quasi la stessa cosa, ciò non significa che siano equivalenti in quanto a statura politica e morale. Soprattutto morale
Auguri!
Scritto da giulio contini il 9 Mar 2009
Se penso che molti ponevano le loro speranze su Renato Soru, non posso che ripensare a quanto diceva l’antico Seneca: “Vulgus veritatis pessimus interpres”.
Sulle qualità politiche e morali di Obama sarebbe forse meglio aspettare, prima di dare giudizi che potrebbero rivelarsi affrettati. Per adesso molte parole e pochi fatti, anzi niente.
Scritto da asdrubale il 9 Mar 2009
Dean,
Berlusconi pero’ ha anche ritrattato 4-5 mila volte la sua opinione sulla crisi…
“C’e’…Non c’e’…Non corriamo nessun pericolo…Verremo trascinati dal crollo finanziario in USA…Siamo sensibilmente preoccupati…Non siamo affatto preoccupati..”
Incoerente. E Astuto.
Scritto da emanuele il 9 Mar 2009
Il dovere di un Capo di Stato, sia Obama o Berlusconi, è rassicurare la popolazione e non diffondere allarmismi: anche con la fiducia nel futuro si può battere la crisi.
Crisi di cui Berlusconi, che non è un cretino qualsiasi, conosce benissimo l’esistenza.
E, penso io, la ricetta per uscirne in tempi brevi ce l’avrebbe pure, non dovesse avere a che fare con alcuni furbacchioni del suo Governo, con l’accidia dei burocrati europei e con la cialtroneria di milioni di italiani.
Sulla statura politica e morale di Obama ha già detto Asdrubale.
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 9 Mar 2009
Crisi, il piano Obama da 787 miliardi di dollari diventa legge (Milano Finanza, 17 febbraio scorso – link: http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200902172146304808&chkAgenzie=TMFI)
Se 787 miliardi di dollari sono niente…
Dimenticavo l’articolo sul Corriere del 26 febbraio: http://www.corriere.it/economia/09_febbraio_26/obama_bilancio_2b542586-0400-11de-8e80-00144f02aabc.shtml
Ben venga anche qui in Italia un presidente che non fa nulla, proprio come Obama
Scritto da Sergio Fornasini il 9 Mar 2009
I 700 e passa miliardi di dollari erano già stati stanziati dal ministro del tesoro Paulson, nominato da Bush. Quello che è da verificare è l’efficacia del nuovo piano messo in atto dalla nuova amministrazione. per adesso c’è solo da registrare l’intervento del presidente della Fed, Bernanke, che ha giudicato l’azione di Obama e del suo ministro Geithner “troppo poco aggressiva”.
Scritto da asdrubale il 9 Mar 2009