Sicurezza: ma Berlusconi ce l’ha la retromarcia oppure no?
19 Marzo 2009di Sergio Fornasini
Difficile decifrare la giornata odierna in tema di sicurezza ed in funzione della “lettera dei 101” del PdL. Forse la ormai famosa missiva non può dirsi un segno del dissenso, come l’ha definita l’Unità. Piuttosto un richiamo alla discussione parlamentare, luogo che dovrebbe essere eletto a massima espressione del confronto politico. O forse prova di forza interna al PdL, chissà. Comunque l’iniziativa qualche effetto lo ha determinato, visto che il premier poche ore fa ha espresso la sua solidarietà ai firmatari, riscuotendo subito l’apprezzamento di Gianfranco Fini.
Oltre al segnale di condivisione per la propria squadra, arriva anche la bacchettata per gli alleati di governo: «Agli amici della Lega dico che non possono avere sempre tutto» dichiara Berlusconi, annunciando la disponibilità a cambiare la legge. E rincara la dose aggiungendo: «Gli amici della Lega sono esigenti su molte cose, ad esempio sulla vicenda delle ronde. L’esigenza delle ronde noi non la sentivamo come loro, anche perché sapevamo che sarebbe stata strumentalizzata dall’opposizione e quindi dai media come la volontà di sostituirci alla polizia». Mi sembra una significativa presa di distanze.
La Lega, per mezzo del suo leader nonché Ministro delle Riforme Umberto Bossi, sceglie per il momento la reazione morbida. Il Senatur dichiara: “Tutti vorrebbero volere tutto… Berlusconi è un amico, alla fine un equilibrio lo troviamo”. Aggiungendo che Berlusconi ha subito “pressioni”, riferendosi forse alla situazione interna del nuovo PdL che va a formarsi con la confluenza di AN e FI, una fusione niente affatto fredda per il momento.
L’opposizione sta reagendo a modo suo alla novità odierna. La senatrice Finocchiaro dichiara che “Berlusconi fa marcia indietro su tutto. Si sta rendendo conto che le norme sull’immigrazione e sulle ronde sono socialmente pericolose e hanno prodotto effetti dannosi che non sono già più sotto il controllo del governo”. Rincara la dose Rosy Bindi, che esorta il Ministro Brunetta ad ingranare pure lui la retromarcia prendendo esempio da Berlusconi. Oggi il Ministro della Funzione Pubblica aveva definito “guerriglieri” gli studenti dell’Onda.
Pronta la replica di Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: “Ma quale marcia indietro di Berlusconi e indietro da dove, pretende di vedere la senatrice Finocchiaro? Questa sinistra ormai alle corde se ne inventa di tutte pur di dare addosso al governo e a Berlusconi”.
Non ho rilevato per il momento reazioni da parte dell’IdV, ma conoscendoli è facile ipotizzare che non tarderanno. A margine, c’è da registrare che in mattinata Di Pietro ha annunciato il voto favorevole del suo partito al federalismo fiscale.