POLIZZE VITA: ATTENTI, LE COMPAGNIE POSSONO SBAGLIARE I CONTI!
27 Marzo 2009di Gianluigi De Marchi per dituttounblog.com
Raccontiamo un fatto vero accaduto recentemente ad un povero cliente di una compagnia assicurativa.
Stipula una polizza decennale a capitale differito (quelle che non assicurano nulla, ma pagano alla scadenza una somma pari ai premi versati maggiorati del rendimento – ma: attenzione! dedotte le commissioni…- ) e versa la bellezza di 50.000 euro complessivi. Al momento dell’incasso del capitale faticosamente accumulato si vede recapitare una lettera che gli comunica che avrà diritto ad incassare 41.000 euro.
Si stropiccia gli occhi, ma non c’è niente da fare, sembra tutto in regola. Poi, a fatica ed a forza di reclamare, scopre che la polizza era stata stipulata in dollari (e quindi aveva subito, negli ultimi anni, un calo legato al negativo andamento della valuta americana); scopre che la polizza era del tipo “rendita” (quindi non prevedeva il rimborso di un capitale ma l’erogazione di un vitalizio; e la “trasformazione” costa una barca di soldi); scopre che sui premi sono state trattenute commissioni enormi non dichiarate (30,9% sui primi due premi, 8% su tutti i successivi); scopre che per ogni versamento la compagnia tratteneva 25 giorni di valuta (cioè considerava infruttifero il capitale per oltre tre settimane!).
Insospettito, fa un reclamo ufficiale, grazie al quale scopre, con raccapriccio, che la compagnia si era anche sbagliata nei calcoli! La colpa è stata data ad un non specificato “disallineamento informatico verificatosi in sede di liquidazione”…. (alzi la mano chi capisce di cosa si tratti; noi comuni mortali pensiamo si tratti di incapacità a fare i conti, ed è una cosa gravissima per chi gestisce il denaro altrui!). Incassa 7.000 euro in più con tante scuse, ma capisce che non dovrà mai più stipulare una polizza; meglio tardi che mai…
Il consiglio che deriva da questa breve storia vera è uno solo, con alcuni corollari.
Primo, non fate polizze assicurative del tipo “vita”, ma solo del caso “morte” (queste sì che assicurano qualcosa!).
Secondo, chiedete sempre costi, commissioni e “caricamenti” (il termine che usano gli agenti per indicare con pudicizia il loro guadagno).
Terzo, nella malaugurata ipotesi che abbiate una polizza vita in essere, chiedete subito il conteggio del capitale maturato, le spese che vi hanno trattenuto, poi decidete cosa fare (e probabilmente converrà sospendere subito i versamenti).
E per finire, ricordatevi che una polizza vita garantisce al massimo il 2% lordo, dal quale è dedotto il 20% trattenuto dalla compagnia ed il 12,5% trattenuto dal Fisco; morale: il netto “garantito” è dell’1,4%, meno (molto meno!) di un tranquillo BTP vendibile in ogni momento senza penali.