Grillo di nuovo in tv: non è che se ne sentisse proprio la mancanza
2 Aprile 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Un comico è bene valutarlo per quanto e come fa divertire: questa sera il Beppe nella sua performance televisiva in diretta si è rivelato poco divertente, e nemmeno profondo nelle sue esternazioni. Piuttosto banale, tanto per selezionare un aggettivo appropriato. Sempre i soliti elementi di verità conditi da una pseudo incazzatura di fondo, come se la veemenza delle stantie riproposizioni potesse compensare in misura adeguata la superficialità delle stesse. Con fuga strategica dal confronto e dalle confutazioni che potevano arrivare dai presenti in studio. Sputazzare sentenze e teorie velleitarie di fronte ad un pubblico consenziente è certamente più consono al personaggio.
Tanto per parlare di uno dei molti argomenti ricorrenti di Grillo, è vero che Telecom è stata parecchio inguaiata da Colaninno prima e da Tronchetti poi. Oltre ai pochi minuti di diretta di questa sera su La7, a Beppe non manca certo la possibilità per spiegarlo meglio sul suo blog, ma non lo fa. Seppure frequentandolo saltuariamente, su Telecom non ho trovato in quel sito qualcosa di più significativo di quanto ha trattato questa sera in televisione, la solita zuppa insomma. Eppure ci sarebbe parecchio da dire, accidenti se ce ne sta di materiale.
Giusto per fare un esempio, basterebbe ricordare che un tempo l’azienda pubblica Telecom Italia S.p.A. ha avuto più di 120.000 dipendenti, con bilanci sempre in attivo ed una efficienza e qualità del servizio da rimpiangere ai giorni nostri. C’è stato anche un periodo nel quale Telecom pensava di espandersi all’estero, magari comprando una certa compagnia spagnola dal nome Telefonica. Poi è arrivato un ragioniere, Colaninno, che si è comprato tutto senza sborsare cifre astronomiche. Anzi a dire la verità l’ha fatto con un grosso debito, subito ribaltato sull’azienda acquisita. Così, da una società pubblica con un normale indebitamento derivante da investimenti, bilanci attivi e dividendi sostanziosi per gli azionisti, una delle aziende più importanti del paese si è trovata a dover smaltire i debiti di chi l’aveva acquistata. Un capolavoro della finanza nostrana, con il beneplacito del potere (leggi D’Alema) e la giusta ma purtroppo perdente contrapposizione all’OPA dell’allora manager Bernabé.
Ma non è finita qui, magari lo fosse. Una volta che l’operazione finanziara, e non industriale come era stata contrabbandata dalla stampa, era ormai matura a sufficienza, ecco che senza preavviso il pacchetto di controllo passa di mano a Tronchetti Provera. Apparentemente una buona prospettiva per Telecom, che veniva acquisita da un industriale in luogo di un finanziere senza tanti scrupoli. Sicuramente un affare, in termini economici, per chi cedeva il controllo.
Le cose non sono però andate come gli ottimisti si aspettavano: nel giro di pochi anni gli stabili di proprietà Telecom venivano ceduti a Pirelli Real Estate, ovvero Tronchetti vendeva a se stesso il molto rilevante patrimonio immobiliare. Parte veniva ceduto per far cassa, la quasi totalità affittato a Telecom stessa che per ragioni logistiche ci doveva stare per forza. Spostare altrove le strutture tecniche di rete era quasi impossibile, sicuramente troppo costoso. Fra gli stabili ceduti, l’attuale palazzo che ospita “Repubblica” in Via Cristoforo Colombo a Roma ed un grosso stabile in Piazza San Silvestro, sempre nella capitale, attualmente in uso alla Camera dei Deputati.
Così, in men che non si dica, una grande e solida società italiana con ambizioni di espansione all’estero si è trovata con il capitale sociale dimezzato, le proprie strutture immobiliari ridotte a zero, con decine di miliardi di Euro di indebitamento e con il personale ridotto a meno di 60.000 persone in pochissimo tempo. Grazie Tronchetti. Ridotti talmente male che la Telefonica spagnola, tempo fa nel mirino di Telecom come possibile preda di acquisizione, nel frattempo si è consolidata ed ha comprato la quota di maggioranza da Tronchetti, fagocitando l’azienda italiana di maggior interesse strategico. Un capolavoro.
Caro Beppe, scusa se ti do del tu ma non siamo così distanti in quanto ad età anagrafica: mi spieghi per favore perché stai sempre a battere sugli stessi temi quando parli di Telecom? Quello che dici è in gran parte vero, ma (tanto per usare un linguaggio a te consono, così mi comprenderai meglio) come cazzo è che non dici tutte le cose come stanno veramente e ti limiti a parlare sempre delle stesse stronzate? Se lo fai per un argomento che conosco un pochino, posso anche pensare che per abitudine ti limiti a scalfire la realtà delle cose. Tanto per arricchire la schiera dei tuoi seguaci e fottertene di loro e di quanti in apparenza stai citando, ad esempio.
Forse mi sbaglio, nel qual caso ti chiedo scusa e ti invito ad andare molto più spesso in tv. La prossima volta però fammi contento: non te ne andare appena ti confutano una virgola o ti pongono un quesito, potresti fare una figura migliore. Grazie
4 commenti presenti
Ho visto solo quando se ne andava……….
Scritto da Francesco B il 2 Apr 2009
Partenza Super, Chiusura Patetica.
Questo potrebbe essere il riassunto del suo intervento. Non so se dire “Finalmente”, o “Peccato”.
Forse entrambi.
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 2 Apr 2009
Ilaria D’Amico: «Chiedo scusa a tutti»
La conduttrice: «Ho sbagliato a riportarlo in tv»
http://www.corriere.it/spettacoli/09_aprile_02/damico_grillo_scuse_65087196-1fb3-11de-956a-00144f02aabc.shtml
Scritto da Francesco B il 3 Apr 2009
Uno che si rifiuta a un confronto è controproducente alla tesi che espone perchè la taccia e taccia chi ne parla di chiusura al confronto e antidemocraticità, in poche parole: Grillo sei un coglione…
Scritto da Francesco B il 3 Apr 2009