C’era una volta il 41 bis
7 Luglio 2008di Sergio Fornasini
Giuseppe Barranca e Gioacchino Calabrò, stragisti di via dei Georgofili, hanno vista accolta la richiesta di annullamento del regime carcerario duro (41 bis) che li riguardava. La Rai ha dato la notizia al TG1 alle ore 1,04, facendo tra l’altro infuriare l’associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili ai quali avevano promesso 30 secondi per commentare la notizia, in realtà non hanno avuto tutto quel tempo per farlo. Non sono però i soli colpevoli di quella strage a vivere più serenamente la carcerazione: già nel 2007 il provvedimento restrittivo era stato revocato ad altri due stragisti, Cosimo Lo Nigro e Salvatore Benigno, oltre a Salvatore Biondo, Giuseppe Montalto, Lorenzo Tinnirello, tutti condannati all’ergastolo per l’attentato al procuratore aggiunto Paolo Borsellino e gli agenti di scorta.
Ma la cancellazione del regime carcerario “duro” non si limita solo a questi casi: da una inchiesta del quotidiano “La Repubblica” (articolo di Salvo Palazzolo) emerge che negi ultimi sei mesi sono ben 37 i mafiosi che si sono rivolti con successo ai tribunali di sorveglianza, ottenendo di annullare le restrizioni. Anche se non è solo ultimamente che le maglie del 41 bis hanno iniziato ad allentarsi.
È di pochi giorni fa la notizia che il Tribunale di sorveglianza di Torino (che detiene il primato assoluto per i casi di revisione del 41 bis) ha revocato il carcere duro al boss Antonino (Nino) Madonia, condannato come esecutore materiale degli omicidi di Carlo Alberto Dalla Chiesa, di Rocco Chinnici, del commissario Cassarà, degli agenti Roberto Antiochia e Natale Mondo e del commissario Beppe Montana. Molti organi di stampa, compresa l’ANSA che poi ha rettificato, hanno riportato la notizia definendo Madonia colpevole anche per l’assassinio dell’imprenditore Libero Grassi e per le stragi del 1993 a Firenze, Roma e Milano, ma non è così. Ironia della sorte, Madonia aveva già ottenuto in precedenza condizioni di reclusione migliori sempre grazie al Trib. di sorveglianza di Torino, ma a marzo 2007 dopo pochi giorni il provvedimento era stato annullato dall’ex ministro Mastella, accogliendo un ricorso presentato dalla procura di Palermo. Annullato il 41 bis anche a Carmine De Stefano, Santo Araniti (mandante dell’omicidio Ligato), Gianfranco Ruà e Francesco Perna, capi storici della ‘ndrangheta calabrese, a Salvatore Luigi Graziano, boss della camorra, ad Arcangelo Piromalli da Gioia Tauro, Giuseppe La Mattina in carcere per l’omicidio del giudice Paolo Borsellino.
Ovviamente molto critiche le reazioni delle associazioni antimafia e dei familiari delle vittime. In campo politico, Veltroni si dice preoccupato del silenzio del governo sull’allentamento del 41 bis. Il presidente dei senatori del PdL Gasparri ha definito scandalosa la serie di decisioni prese dai tribunali di sorveglianza. Il senatore Lumia (del PD, che cambia misteriosamente partito: sulle edizioni online de “Repubblica” del 6 luglio e “Il Giornale” del 7 diventa prima DS poi IdV) auspica una modifica in senso restrittivo della legge, lo stesso fa Carlo Vizzini del PdL. Nando Dalla Chiesa, figlio del generale ucciso dalla mafia ed ora esponente del PD, definisce “una cosa pazzesca” che ora l’assassino del padre goda di uno status carcerario senza alcuna restrizione.
E per finire, il parere dell’ex candidato più probabile alla carica di procuratore nazionale antimafia, per il quale è stato coniato nel 2005 un apposito provvedimento contra personam affinché non potesse essere designato, Giancarlo Caselli:
(ANSA) – ROMA, 6 LUG – Il 41 bis negli anni ha subito un ‘depotenziamento’ e ‘serve un aggiornamento’. Lo dice Giancarlo Caselli, procuratore generale di Torino. ‘E’ una norma intrisa dell’intelligenza di due grandi magistrati come Falcone e Borsellino – ha detto – ma serve un aggiornamento sulla base delle esperienze e dei mutamenti’. La procura generale di Torino, ha aggiunto, ‘ha sempre ricorso contro le revoche del 41bis. Sappiamo tutti che i mafiosi non pentiti in carcere hanno rapporti con l’esterno’.
4 commenti presenti
La cosa veramente triste è che tutto ciò passa sotto un pesante silenzio degli organi di informazione, e da parecchio visto che “l’allentamento” è in atto da tempo. A quando la revoca del 41 bis anche per Totò ‘o curtu?
Scritto da Trillo il 7 Lug 2008
Passa sotto silenzio perchè non è la magistratura di sinistra, quella rossa e golpista.
A parte gli scherzi, ne avevo già letto nei giorni scorsi, e quello che più impressione è l’aver revocato il 41bis a Madonia. Siamo ai vertici di cosa nostra,e come se l’avessero revocato veramente a Riina. Le cose sono due: o ha cominciato a collaborare pure lui, e allora ci sta, così funzionò per Giovanni Brusca, anche se inizialmente ci furono degli strani depistaggi poi mascherati abilmente, o veramente a qualche magistrato è piaciuto il discorso dei due compari e dello stalliere eroico.
A me fa accapponare la pelle, caro Alessandro, che trovare notizie di una tale gravità sia così semplice da non giustificare il silenzio sulla questione. Ci vuole un po’ di tempo per depurare il moltissimo materiale presente in rete, ma con 10 minuti chiunque può venire a conoscenza del chi e quando è stato messo fuori dal regime del 41 bis, e che calibri da 90 siano quei signori. Non bastasse, ci sono anche le motivazioni del provvedimento: “Non è dimostrata la persistente capacità del detenuto di mantenere tuttora contatti con l´associazione criminale di appartenenza”.
Insomma stavano al 41 bis per essere isolati dal loro entourage ed impedire che continuassero a dirigere dal carcere, ottenendo il risultato desiderato. Adesso però si possono rimettere a regime normale, così magari ricominciano a socializzare
sf
Scritto da Alessandro il 7 Lug 2008
Ecco perché bisogna mandare la classe dei magistrati al “riformatorio”. Strana Italia, dove i giudici sono intoccabili e dove si invoca il rispetto dei diritti civili per i detenuti di Guantanamo…
Scritto da Fabrizio il 8 Lug 2008
@sf
hai ragione da vendere, però quella di Nino Madonia è troppo grossa.
Parliamo del vecchio braccio armato dei corleonesi, parliamo di gente che brindava a “moetenchandonne” ogni qualvolta “astutavano” un nemico.
Nino Madonia era quello che definiva “pocket coffee” i proiettili del Kalashnikov AK47 e che prima di usarli contro Dalla Chiesa, li provo sul viso di Stefano Bontade e di Totuccio Inzerillo, oltre che sui vetri blindati di una gioielleria.
Nino Madonia era quello che assieme a Giovanni Brusca prima riempì di tritolo l’autobomba che uccise il giudice Rocco Chinnici, autista e portiere dello stabile dove viveva lo stesso giudice, e poi dopo anni di studio e con un soprannome che era tutto un programma,”il chimico” confeziono’ l’esplosivo che fu adoperato a Capaci.
Ora, magari sarò anche un ingenuo, ma non posso credere, che un personaggio simile possa godere di un simile trattamento.
Sarebbe come rinnegare 20 anni di mattanza. Sarebbe come negare che quel gruppo di fuoco non fosse mai esistito. Un gruppo formato da Pino Greco scarpuzzedda, Mario Prestifilippo, Giuseppe Lucchese, Leoluca Bagarella.
Non ci riusci Riina ad ottenere qualcosa col famoso “papello” e le stragi, ed ora ci riescono gli avvocati di Madonia?
Sono anni che Bagarella urla e strepita per lo stesso motivo, e i reati sono esattamente gli stessi, e a uno si e all’altro no?
Non lo so, ma secondo me c’è sicuramente qualcosa che non quadra.
nemmeno a me quadra, ma è dura realtà
http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/news_collection/awnplus_italia/2008-07-02_102212432.html
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/7836/78/
Sia chiaro che sono i giudici di sorveglianza a decidere, non la politica. Quest’ultima però sarebbe anche ora che cominciasse a prendere provvedimenti. Anche se, ripeto, non è solo da pochi mesi che i boss lasciano il 41 bis con le stesse modalità, è da un pezzo che la politica ignora il problema, con tutti i pacchetti sicurezza vecchi e nuovi compresi. Vedi anche questo articolo dal Corriere di febbraio 2007, nel quale si rileva già allora l’annullamento di ben 89 (ottantanove) provvedimenti restrittivi:
http://www.archivio900.it/it/articoli/art.aspx?id=8124
sf
Scritto da Alessandro il 8 Lug 2008