OCCHIO ALLA TRUFFA DELLE SUONERIE DEI CELLULARI!
20 Aprile 2009di Gianluigi De Marchi per dituttounblog.com
Quanti di voi hanno un figlio che ha installato sul suo telefonino una suoneria con la canzone di Vasco Rossi o di Marco Carta per essere “originale”? Molti, moltissimi, perché il bisogno di apparire “originali” è sempre più diffuso (anche se poi alla fine dei conti, quando squilla un telefonino con un ritornello di moda, sono in dieci ad affannarsi a rispondere perché, l’hanno scaricato tutti…).
Quanti di voi sanno che la suoneria divora le ricariche telefoniche, perché non si paga solo per installarla (costo “modesto”, tre euro) ma per utilizzare il servizio, cosicché ogni settimana se ne vanno 10 euro senza saperlo…
Per fortuna le associazioni dei consumatori se ne sono accorte ed hanno fatto denunce all’Antitrust contro i “furbetti della suoneria” (TIM e Vodafone in prima fila). Rapida decisione del Garante, che ha stabilito che si tratta di un comportamento scorretto, un trucco commerciale per intascarsi enormi cifre (circa 300 milioni di euro, mica bruscolini!) che merita una sanzione.
Detto, fatto, le società colpevoli sono state sanzionate già due volte (e si tratta di una cosa inconcepibile, che dimostra il totale sprezzo dei gestori verso le autorità di controllo) con multe di 1,16 milioni (ottobre 2008) e 2,2 milioni (marzo 2009).
Si tratta di soldi restituiti agli utenti? Neanche per sogno, e qui sta l’assurdità delle regole. Se un’autorità sanziona il comportamento illecito di una società, ci si aspetta che questa, per prima cosa, smetta di comportarsi illecitamente e sia tenuta e restituire i soldi indebitamente intascati. Invece no, i ragazzini non otterranno nulla, continueranno ad avere la suoneria illegale attiva (perché è praticamente impossibile disattivare il servizio, altra assurdità di questa telenovela) e le schede continueranno ad essere svuotate settimanalmente.
Consiglio per i lettori: inviate subito una raccomandata di reclamo alla società telefonica ed alla società che fornisce il “servizio”, pretendete il rimborso delle cifre finora addebitatevi e, se non ottenete ragione, cambiate gestore. E ricordatevi di insegnare ai figli che è stupido cercare di essere ”originali” con la suoneria svuotandovi il conto corrente che serve a campare in questi momenti di crisi.
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