Inchiesta “Toghe lucane”: la Procura di Catanzaro chiede l’archiviazione per gran parte degli indagati
2 Luglio 2009Termina in un flop l’inchiesta avviata da Luigi De Magistris… ma allora aveva ragione Facci!! A proposito di Filippo Facci, da qualche tempo è scomparso dal Giornale, dalla rete e da tutto il resto. Sta scrivendo un libro su Antonio Di Pietro, uscirà a settembre. (sf)
La Procura di Catanzaro ha chiesto l’archiviazione per la maggior parte degli indagati dell’inchiesta “Toghe Lucane“, a suo tempo avviata dall’ex pm Luigi de Magistris in merito a un presunto comitato d’affari in Basilicata e di cui avrebbero fatto parte, secondo l’ipotesi investigativa, oltre 30 persone tra magistrati, politici, imprenditori e funzionari pubblici.
PRESIDENTE BASILICATA – Tra le persone per le quali è stata chiesta l’archiviazione figurano anche il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e l’ex presidente della Regione ed ex sottosegretario allo Sviluppo economico Filippo Bubbico. L’archiviazione riguarda anche tutti i magistrati coinvolti, tranne Claudia De Luca per la quale è stato chiesto il rinvio a giudizio per delitti contro la pubblica amministrazione.
GLI ALTRI INDAGATI – La Procura ha chiesto il proscioglimento per Giuseppe Chieco, procuratore di Matera; Vincenzo Tufano, procuratore generale a Potenza; Felicia Genovese, ex pm della Dda di Potenza, adesso a Roma; Michele Cannizzaro, marito della Genovese, ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza; Pietro Gentili, ex ufficiale dei carabinieri; Massimo Goti come direttore generale del ministero dello Sviluppo economico; Elisabetta Spitz, dirigente generale dell’Agenzia del Demanio di Roma; Giuseppe Pepe, dirigente del Demanio di Matera; Nicola Montesano, presidente del Consiglio comunale di Policoro (Matera); Michele Vita, segretario generale dell’Autorità di bacino regionale della Basilicata; Paola Morelli; Giuseppe Galante, ex procuratore di Potenza; Francesca Sassano; Rosa Bia; Iside Granese, ex presidente del Tribunale di Matera; Federico Giuseppe e Alberto Auriemma, parenti della Granese; Attilio Caruso, ex presidente della Banca popolare del Materano. Una posizione, quella di Daniele Cenci, ex giudice a Potenza, è già stata decisa dal gip nei mesi scorsi con il proscioglimento, così come richiesto dalla Procura.
IL FASCICOLO – Ad agosto del 2008 de Magistris, prima di essere trasferito su disposizione del Csm, aveva emesso l’avviso di conclusione indagini per 33 persone. Il fascicolo è poi passato al pm Vincenzo Capomolla che dopo avere sentito gli indagati ha provveduto a formulare le richieste: alcune di queste, però, non sono ancora state depositate al gip. Capomolla ha effettuato una serie di stralci preparando varie richieste al gip. L’inchiesta si divide in tre filoni: uno riguardante la realizzazione del villaggio turistico Marinagri, uno riguardante il settore della sanità, l’altro relativo a un presunto condizionamento di inchieste giudiziarie.
6 commenti presenti
SF, sbaglio o i magistrati di Catanzaro che hanno archiviato Toghe Lucane sono gli stessi che sono riusciti a fare la festa a De Magistris e che non sono stati rimossi dal CSM nonostante i gravissimi rilievi emersi dalla procura di Salerno?
da http://www.antimafiaduemila.com/content/view/7374/78/
“La richiesta di archiviazione firmata ieri dal procuratore di Salerno Luigi Apicella e dal sostituto Gabriella Nuzzi è di quelle destinate a far discutere. Perché contrariamente a quanto denunciato da ambienti dell’imprenditoria, della politica e della magistratura – Csm in primis– i giudici competenti sui magistrati del distretto di Catanzaro hanno stabilito non solo l’infondatezza delle denunce e degli esposti presentati nei mesi scorsi contro De Magistris ma, al contrario, “una pressante attività di interferenza da parte dei vertici della procura di Catanzaro, resasi sempre più manifesta con il progressivo intensificarsi delle investigazioni da parte del pm”. E volta a “screditarne la credibilità personale e professionale”.
Scritto da Candidus il 2 Lug 2009
Tutto un gomblotto, e era pure rigore pa Roma!!!
Scritto da romoletto er fruttarolo il 2 Lug 2009
Sì, vabbè, ma come mai la Cassazione e il CSM (“de sinistra…”) lo hanno censurato? Il vero signore della Procura Generale di Catanzaro era il procuratore generale Enzo Jannelli, un uomo mite e a-politico, che il CSM mandò, dalla sede di Pisa dove era procuratore capo, nel capoluogo calabrese a mettere ordine dopo l’avocazione di una inchiesta da parte del suo predecessore. E si trovò invischiato in una situazione allucinante, anche per gli inciuci di parentele (la cognata di de Magistris nella stessa sede in cui operava De Magistris). Ma pochi giornali hanno spiegato bene che in effetti Jannelli mise ordine in una inchiesta elefantiaca, “moralistica” e costosissima, individuando le sole ipotesi di reato sostenibili. Tanto è vero che prima di lasciare l’incarico per disposizione del CSM (che gli attribuì un fallo di reazione, pr essersi opposto al sequestro degli atti d’inchiesta da parte di magistrati salernitani imbeccati, come si è scoperto, dallo stesso De Magistris), ha chiuso la pratica chiedendo dei rinvii a giudizio. Quindi, non ha insabbiato nulla della parte reale e credibile e sostenibile della stessa inchiesta avviata da De Magistris.
Scritto da giovanni il 2 Lug 2009
Mi spiace ma non riesco a fidarmi della procura di catanzaro…
Scritto da enrico il 2 Lug 2009
C’è la Procura e c’è la Procura Generale. Enrico non riesce a fidarsi dell’una o dell’altra, o di entrambe? Ha avuto a che fare con loro? O il suo convincimento si basa sulle notizie filtrate dai giornali? E’ vero, qui non vale il motto romano “Famo a fidarse”, ma nemmeno può valere il suo contrario.
Scritto da giovanni il 3 Lug 2009
no, uscirà a ottobre.
Scritto da Filippo Facci il 9 Lug 2009