Diario estivo di un blogger per caso / 1 – Il G8 fra le rovine
28 Luglio 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Alla fine anche il G8 è passato fra le rovine de l’Aquila. Quello che poteva divenire un evento imbarazzante, vista l’aria che tirava sulla stampa estera in particolare, si è rivelato un evento molto tranquillizzante, direi di rilancio di immagine. Come sempre in questo genere di summit, non sono derivate decisioni epocali da parte dei grandi della terra: le solite vaghe dichiarazioni di intenti.
La vera notizia è che il nostro premier, per almeno tre giorni, sa trattenere la sua natura un po’ guasconeggiante ed è in grado di fare il suo mestiere, presentandosi nei dovuti modi ai consessi internazionali. In fondo c’era da aspettarselo, Berlusconi si stava giocando la faccia. Una organizzazione che è stata felicemente efficace, a cominciare dalla conferenza stampa del primo dei tre giorni del G8. Infatti in quella occasione non è stato consentito ai giornalisti di porre domande, dialogo unidirezionale (non si sa mai).
Il giorno successivo la situazione era ormai normalizzata, i temi in discussione erano enormemente più importanti del gossip nostrano. Come anche i protagonisti, Obama su tutti gli altri. Il Berlusconi che si presentava in sala stampa quel giorno era così alla massima estensione del sorriso, ben felice dello scorrere ordinato del vertice. Solo a tempo scaduto un giornalista di Repubblica riusciva a porre un debole quesito, vagamente polemico sull’immagine dell’Italia percepita all’estero. Silvio approfittava per rivolgersi alla sua testata con un bel “non avete raggiunto il risultato che volevate. Auguri” e se ne va, salutato dagli applausi dei presenti.
Dopo tre giorni di intensa vetrina mediatica su tutte le televisioni del regno, venerdì 10 il vertice si conclude serenamente. Diavolo di un Silvio, ce l’ha fatta ancora una volta a superare le difficoltà del momento. Non c’è niente da fare, sono bastati pochi giorni di manfrina mediatica e nessuno si ricorda più del gossip, delle escort, di divorzi e delle forti critiche provenienti da ambienti religiosi, per non parlare della stampa estera con le pesanti allusioni e le vignette esplicite. Dategli uno schermo e vi rivolterà contro qualsiasi frittata riesca a combinare, poi con la proverbiale memoria corta degli italiani il gioco è fatto.
E bravo Silvio.