Diario estivo di un blogger per caso / 6 – Il reato di clandestinità parte 2: i ripensamenti
28 Luglio 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Si erano appena scatenate le fondate polemiche sui nuovi provvedimenti in tema di clandestinità che all’improvviso qualcuno del centro destra autodenunciava ulteriori incongruenze: e le badanti che non hanno regolare permesso di soggiorno che fine faranno? Dobbiamo arrestare pure quelle?
Maroni e la Lega sul punto tenevano duro, nessuna sanatoria. Ma come, si domandavano in molti, e la badante moldava della nonna ora non potrà più uscire di casa pena l’arresto? Applicando pedissequamente le norme la risposta è si, deve starsene a casa pena di venire acchiappata, denunciata ed espulsa se fermata per un banale controllo.
Già il giorno successivo all’approvazione del “pacchetto” insomma arrivavano varie esortazioni ad una sanatoria, credo sia un record assoluto per una legge dello stato appena promulgata. Il bello che le sollecitazioni arrivavano proprio dagli stessi che poche ore prima avevano approvato quella legge. Dimostrazione pratica di come le norme debbano essere discusse e ragionate nella sede opportuna, ovvero in Parlamento, non imposte a colpi di fiducia. Notizie recenti danno per fattibile la correzione, con l’applicazione di una tassa per le badanti da regolarizzare. Risolto il problema anche di far cassa.
Mi ha colpito per la sua singolarità anche l’operato del Presidente Napolitano, che ha firmato la legge. Poi però ha inviato una lunga lettera al Governo per sollevare forti dubbi e perplessità, che evidentemente non erano tali da rinviare il testo alle camere. Dall’alto del Colle, il Presidente della Repubblica ha voluto così sottolineare le incongruenze della nuova normativa senza andare allo scontro istituzionale.
Avrà fatto bene o era meglio che firmava e zitto?