Speciale: le intercettazioni di Berlusconi, Guzzanti, Carfagna e i “rapporti anali non graditi”
7 Agosto 2009Un grande polverone mediatico è stato sollevato da un articolo del blog di Paolo Guzzanti. Il clamore è stato tale da far esprimere sull’argomento anche il Presidente Napolitano, menzionato nello scritto del senatore liberale ed ex PdL. Dopo la pubblicazione del post, il suo sito è rimasto bloccato per ore a causa del gran numero di accessi. L’autore si dice stupito di tanto interesse: in fondo, dice lui, la faccenda delle intercettazioni a luci rosse che vede fra i protagonisti Berlusconi e delle sue donne era nota da tempo ai direttori dei maggiori giornali. Per riassumere la vicenda, riporto un articolo tratto da www.polisblog.it (sf)
Tutto parte da un commento sul blog di Paolo Guzzanti, che vi abbiamo riproposto ieri nel nostro post. Ma come si arriva alla storia dei “rapporti anali non graditi” citata dall’ex Senatore PdL ora nel gruppo misto? Come siamo arrivati a tutto questo? Ve lo raccontiamo, se avete la pazienza di restare a leggerci.
Sono fatti recenti, che risalgono ad un anno fa circa – su wikipedia verremmo sicuramente accusati di avere creato una voce che soffre di “recentismo” – ma essendo un Paese dalla memoria corta, riguardo alle presunte intercettazioni Berlusconi Carfagna ci sono un sacco di altre cose “dimenticate” da sapere per capire da dove arrivi la bomba, chiaramente ignorata ieri dai media mainstream.
E’ storia giusto dell’estate scorsa. Vi dicono qualcosa: No Cav Day, La Privata Repubblica, El Clarin, la parola “meretrice” e “quelle intercettazioni esistono”, parola di Margherita Boniver? Nel caso abbiate qualche vuoto di memoria, dopo il salto potete colmarlo.
Le parole di Paolo Guzzanti, hanno provocato, comprensibilmente, un terremoto. Il blog dell’ex senatore Pdl è rimasto inaccessibile per circa 24 ore: troppi contatti, troppe persone che volevano leggere di persona quanto scritto nella risposta ad un lettore in un post in cui parlava d’altro – della biografia di Carlo De Benedetti. Dalla tarda mattinata di ieri il blog di Guzzanti è di nuovo accessibile, leggiamo cosa scrive il nostro sul polverone suscitato dalle sue affermazioni:
“QUESTO ARTICOLO HA PROVOCATO UN TERREMOTO POLITICO VISIBILE SULLE PRIME PAGINE DEI GIORNALI E TELEGIORNALI, ANCHE PER UNA SMENTITA DEL QUIRINALE. IL BLOG E’ RIMASTO PARALIZZATO PER ECCESSO DI CONTATTI PER QUASI 24 ORE DURANTE LE QUALI SOLO 5000 PERSONE SONO RIUSCITE AD ENTRARE. OGGI, 6 AGOSTO ORE 20,40, IL NUMERO DI VISITATORI E’ SCHIZZATO A 50 MILA. LE NUOVE ISCRIZIONI SONO CENTINAIA. BENVENUTI TUTTI I NUOVI E BEN TROVATI TUTTI I VECCHI. E’ PARTITO SU VARI SITI IL MIO LINCIAGGIO, MA CI SONO ABITUATO: SPALLE DRITTE E CAMMINO RETTILINEO. Ennesimo riepilogo su perché ho lasciato Berlusconi DOPO l’invasione della Georgia da parte del suo amato “grande amico Vladimir” e a causa di quel costume grave e corruttore che ho chiamato “mignottocrazia”: ritengo che l’idea del tutto illiberale della politica che ha Berlusconi, fra l’altro, corrompa la gioventù e in particolare le giovani ragazze avviate a considerare la propria femminilità come merce di scambio. Ho scritto d’impeto che Berlusconi è un “porco”. Il fatto è che ho visto personalmente quale considerazione torbida e oggettistica lui abbia delle donne. Qui si combatte una guerra di liberazione liberale e lo faccio da militante e sottosegretario liberale.”
Ok: ripercorriamo tutto dall’inizio, facciamo rewind, perchè quella che viviamo in queste ore è l’onda lunghissima dell’evento grillista dell’estate scorsa. Si, torniamo indietro di circa un anno, al No Cav Day 2008: la data esatta è il giorno 8 luglio 2008, circa un anno e un mese fa. Sabina Guzzanti, durante la manifestazione, dipingeva in questa maniera Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità:
Inizia, invece, il suo intervento parafrasando un noto stornello romano la comica Sabina Guzzanti (“Osteria delle ministre / paraponzi ponzi po / le ministre son maestre / paraponzi ponzi po / e se al letto son portento, figuriamoci in Parlamento / dammela a me Carfagna / pari opportunità”) che attacca subito il premier: “A me non me ne frega niente della vita sessuale di Berlusconi – spiega – ma tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché t’ha succhiato l’uccello, non la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare non la puoi mettere alle Pari opportunità perché è uno sfregio”
Chiaro che qualcosa del genere non possa restare inosservato, o essere ignorato dalla ministra che, da destra come da sinistra, non avrebbe mai dovuto diventare ministra – leggete, se volete un punto di vista alternativo e antecedente di qualche mese, questo pezzo di Filippo Facci de Il Giornale.
Per inciso, imbarazzante, la risposta della Carfagna ai tempi, giunta fermo posta e pubblicata da Il Riformista:
Dal Il Riformista di venerdì 16 maggio, lettera di Mara Carfagna
Caro Direttore,
Filippo Facci è uno dei giornalisti che preferisco. I suoi scritti accompagnano di solito la mia prima colazione, che uso fare all’insegna della leggerezza
Tratteniamo le risate, pensiamo alle colazioni leggere – magari anche a quelle di Patrizia d’Addario… – e proseguiamo, restando all’estate scorsa e ai giorni successivi al No Cav Day. Perchè succedono molte cose: da dove partiva il pezzo di satira della Guzzanti? Da delle presunte intercettazioni – che effettivamente nessuno ha mai pubblicato, ma molti, molti sembrano avere – riguardanti un’inchiesta napoletana, che la stessa Sabina Guzzanti sosteneva fossero state pubblicate dal Clarin, un quotidiano argentino.
Non era vero – e, permettetemi, noi eravamo stati i primi a verificare la cosa – c’era solo un pezzo in cui si utilizzava la parola “pompino” e il cui titolo era, riporto parola per parola, “Sexgate a la italiana: el escándalo salpica a Berlusconi y una ministra“. Credo non vi serva la traduzione. Ma quelle intercettazioni, nel mezzo delle levate di scudi dei legali di Silvio Berlusconi trovano esponenti di governo – ben prima di Guzzanti padre – a confermarne l’esistenza. Per esempio Margherita Boniver, come si legge in questo pezzo dell’epoca di Repubblica:
“Ci sono, ci sono, quelle intercettazioni private. Eccome se ci sono. E dentro c’è di tutto e di più. Tutta roba privata, s’intende. Questa è l’unica cosa certa. Le ha in mano un magistrato. Bisognerà solo capire come verranno fuori. E quando. Presto, temiamo, lo useranno come colpo finale. Fa bene Silvio, non si può che ricorrere al decreto”. Margherita Boniver, lunghissima militanza parlamentare socialisforzista a cavallo delle due repubbliche, la sa lunga su tutto ciò che accade in Transatlantico e dintorni
Per Berlusconi è un colpo molto duro: e infatti fa subito ringhiare la sua nutrita schiera di legali, sfiorando il ridicolo, con la vicenda de La Privata Repubblica. Ricordate? Era il sito – blog di un ragazzo di vent’anni che studiava a Bologna, e che aveva pubblicato delle finte intercettazioni Berlusconi Confalonieri nelle quali i due discorrevano di trivialità assortite.
Un puro esercizio di stile, molto ben fatto – potete rileggervelo su slideshare, se vi va – ma il Potere quando si vede attaccato, reagisce con la veemenza più imbarazzante tanto più è minuscolo il Davide che ha voluto ridicolizzare Golia. Di lì in poi, è tutto un susseguirsi di querele, di padri che difendono le figlie – Guzzanti padre, con Sabina – e azioni legali, minacciate o meno.
Poi passano i mesi, e la gente, pensa ad altro, come logico. E tutto scompare, svanisce: fade out, dissolvenza, non se ne parla più. Le intercettazioni non saltano fuori, nessuno le pubblica, e sembra davvero tutto finire nel nulla. Intanto però passano altri mesi: e arriva l’ennesimo Decreto per proteggere il Sovrano – o come scriverebbe Giovanni Sartori, il Sultano – quel ddl Alfano Intercettazioni che ha di fatto creato un consenso senza precedenti, nell’essere definito vergognoso, umiliante per la stampa di un paese democratico.
Dall’Ordine dei Giornalisti, a qualunque pm, passando per la FNSI e i sindacati di polizia, tutti concordi nel definire aberranti le norme contenute nel ddl Alfano. Noi avevano detto la nostra, a tal proposito in questo post: titolo “Ecco tutte le indagini che non si potranno più portare a termine”. In sintesi: non potendo realizzare leggi effettivamente ad personam, si produce una legislazione che difende de facto il Premier, e collateralmente incancrenisce il già tutt’altro che sano tessuto democratico di un Paese.
Vogliamo pensare male e azzeccarci, scrivendo che la fretta e l’accanimento con cui si è proseguito sul giro di vite per limitare o eliminare del tutto lo strumento delle intercettazioni, possa avere un legame con quanto accaduto in questi giorni? Se qualcuno di voi crede nel concetto di peccato, credo che per stavolta possa anche sentirsi assolto.
E’ semplicemente evidente. Ora Paolo Guzzanti si dice disponibilissimo a farsi ascoltare da un magistrato riguardo a quanto affermato: credo sia quanto speriamo tutti.
8 commenti presenti
Caro Sergio,
se sei in vena di Guzzantate non puoi perderti il “L’hai palpata? L’hai palpata?” che Berlusconi rivolse allo stesso giornalista tempo addietro …
http://www.youtube.com/watch?v=wLzZQRSOLYE
Un saluto a tutti i lettori e buonevacanze.
Scritto da Wil Nonleggerlo il 7 Ago 2009
Sempre nella pausa delle vacanze (vedi in altra sezione argomento Telese Luca): si aspetta che il nuovo direttore del Giornale dia un calcio in c..o al collaboratore Guzzanti, visto che gli altri non sono riusciti a calmarlo col plotonio come lui stesso avrebbe desiderato per concludere la sua vita di furbo da martire (così la figlia Sabina avrebbe goduto del fondo per le vittime del terrorismo e avrebbe realizzato una commedia sull’argomento, in attesa di imitare la F. R. sullo stupro subito).
Vedete come le vacanze prolungate rafforzino un sentimento amorevole verso un piscialetto?
Scritto da fabrizio spinella il 13 Ago 2009
Fabrizio Spinella, l’On. Guzzanti ha un blog sul quale non sfugge al confronto.
Posti direttamente lì le sue osservazioni,firmandosi con il suo vero nome e cognome, altrimenti devo supporre che il piscialetto non è Guzzanti.
Davvero elegante, inoltre, attaccare una persona parlando della figlia.
Per commentare il suo post, mi viene in mente solo il termine “squallido”.
Scritto da tequilero il 14 Ago 2009
Ma guarda un po’ Tequilero, che acume. Pensavo di aver spiegato tempo fa come sia possibile render pan per focaccia (ovvero adottare lo stesso stile) a chi, come Guzzanti (e non solo), sputa nel piatto dove ha mangiato (prima a Repubblica) dopo che gli hanno annunciato la fine della sbobba. Guzzanti non è un piscialetto? Suvvia, basta guardare i suoi articoli: una lunga minzione. Attaccare Guzzanti parlando della figlia? Bella questa (non la figlia, l’affermazione che contesto). Guzzanti ha minacciato sfracelli quando gli hanno toccato (con le partole, non con la verga) la figlia, libera di dare la patente di mignotta ad una ministro (alla quale, vedrà, dovrà sborsare un po’ di quattrini per ingurie gravi). Ah, il plotonio…
Scritto da fabrizio spinella il 14 Ago 2009
Dichiarazione del Guzzanti: “Se e quando Feltri vorrà rompere il contratto che mi lega al Giornale, me lo farà sapere. Non sta a me fare commenti. C’è un contratto, ci sono delle regole. Io ho sempre rispettato le regole [seeee, ‘sti c…i! – NdA] ed ho sempre avuto la massima considerazione per le prerogative dei direttori dei giornali. Nessuno può imporre a un direttore una collaborazione non gradita. Quanto agli aspetti amministrativi, per questo ci sono le carte bollate e gli accordi scritti. E’ materia per gli avvocati e non per comuni mortali come me”.
L’alternativa a questo richiamo alla buonuscita si chiama semplicemente Dignità, caro Tequilero. Signori si nasce, e Guzzanti immodestamente “non lo nacque”.
Scritto da fabrizio spinella il 14 Ago 2009
Dignità, caro Spinella.
L’alternativa a scrivere affermazioni non vere ed offensive nei confronti di Guzzanti padre e figlia sul blog di Sergio utilizzando un nick anonimo, è quella di scriverle direttamente sul sito di Paolo Guzzanti con il proprio nome e cognome.
Poi faccia come crede, non tutti nascono signori.
Scritto da tequilero il 15 Ago 2009
E poi dicono che Berlusconi non fa i miracoli: è riuscito a far diventare eroe e martire perfino il Guzzantone, dopo che era stato spernacchiato in tutti i modi da chiunque avesse modo di parlarne.
Silvio Santo subito!
Scritto da asdrubale il 15 Ago 2009
E chi avrebbe eletto ad eroe e martire Paolo Guzzanti, Asdrubale?
Sono curioso. Perchè non riporta qui qualche post o qualche articolo uscito in questi giorni che definisce Guzzanti nel modo da Lei indicato.
Scritto da tequilero il 15 Ago 2009