Maurizio Belpietro Libero su Rete 4
25 Agosto 2009da www.voceditalia.it – l’articolo porta la data di oggi ma parla al futuro dell’insediamento di Feltri al Giornale
Il neodirettore del quotidiano milanese ottiene uno spazio tv
Milano – Il neodirettore di Libero Maurizio Belpietro (nella foto), ha ottenuto la condizione di una “finestra” su Rete 4. Secondo quanto appreso dalla Voce da fonti Mediaset, l’ex direttore del Giornale, alla cui guida si insedierà tra 3 giorni l’ex direttore di Libero, Vittorio Feltri, ha chiesto ed ottenuto uno spazio sulla terza rete di Berlusconi, vincendo le gelosie del collega Emilio Fede. Belpietro vuole così imitare Indro Montanelli, che nel gennaio 1976, sei mesi dopo l’inizio delle tramissioni di Telemontecarlo (all’epoca la quarta rete italiana per importanza) sul territorio italiano, lanciò un notiziario chiamato Il Giornale, gestito dall’omonimo quotidiano, e formato da una dozzina di notizie preparate nella redazione di piazza Cavour a Milano, con i commenti registrati dalle grandi firme della testata, tra le quali Enzo Bettiza, Cesare Zappulli, Mario Cervi), servizi che venivano poi inviati al Principato di Monaco con una macchina, per essere mandati in onda alle 20,50. Il “simpatico” Belpietro – che nel 2004 aveva già condotto la trasmissione “L’antipatico”, proprio su Rete4 – spera così di ripetere il successo di quell’esperienza: il telegiornale di Montanelli, unica alternativa ai Tg Rai, ebbe un immediato successo di pubblico che si riverberò sulle vendite del quotidiano, che aumentarono del 25-30%. La differenza la farà la caratura tra il giornalista bresciano e l’inarrivabile Montanelli, maestro di etica e giornalismo.
La ristrutturazione del quotidiano della Famiglia Angelucci prevede anche che il neo vicedirettore Franco Bechis, proveniente da Italia Oggi, vada a dirigere la redazione romana di Libero. Belpietro – direttore uscente di Panorama, ed escluso dal rinnovo delle testate Rai – ha smentito le voci secondo le quali avrebbe uno stipendio di 5 milioni di euro l’anno, così come ha fatto Feltri, che, secondo indiscrezioni della Fnsi, il sindacato unico dei giornalisti, avrebbe guadagnato 3 milioni di euro all’anno, in aggiunta a 15 milioni di “buonentrata” assicurati dall’editore.