Dell’Utri annullato ad Isola della Scala, 1-0
25 Settembre 2009dal blog di Benny Casalanzio Borsellino
Non so come scriverlo perché non sono abituato alle vittorie. Certo, mi sono sempre esposto, sempre messo in mezzo ai più grandi scandali locali e non, ma di bandiere bianche avversarie non ne avevo mai viste.
La storia è nota, la fine inimmaginabile. Tutto comincia quando Marcello Dell’Utri viene invitato alla Fiera del Riso di Isola della Scala (VR) per presentare i suoi diari-bigiotteria di Benito Mussolini. Prima ancora che nascesse il polverone, avevo scritto una lettera al presidente della Provincia di Verona, Giovanni Miozzi, che è anche sindaco di Isola, e per conoscenza all’Ente Fiera, che ha come socio unico proprio il Comune.
Tra le altre cose, avevo scritto: le chiedo, in virtù della mia buona fede, del mio disinteresse e della fiducia che ho in lei, di annullare l’evento con Marcello Dell’Utri e sostituirlo con la presentazione di un volume sull’antimafia, che i visitatori gradiranno senz’altro di più. Glielo chiedo nel nome di chi oggi non c’è più per aver combattuto quella mafia che Dell’Utri, stando alle sentenze, ha favorito.
Da quel giorno altre persone hanno intasato la casella mail di Miozzi con una lettera standard e hanno creato un gruppo su Facebook che ha raggiunto più di 450 iscritti che promettevano manifestazioni di protesta e contestazioni che avrebbero turbato la tranquillissima fiera ormai evento importantissimo in provincia. Ebbene ieri l’Ente Fiera ha deciso di annullare l’evento a causa delle proteste per la presenza del condannato per concorso esterno. Una vittoria straordinaria che non so quanti precedenti abbia. Dell’Utri non ha potuto contaminare Isola della Scala perché la gente non ha voluto, nonostante dai cosiddetti partiti d’opposizione non sia levato nemmeno un accenno di protesta; non puoi, tu bue, dare del cornuto all’asino.
Io non so che peso abbia avuto la mia lettera e le nostre lettere e non mi importa. Ma il risultato, ossia la sconfitta senza appello di Dell’Utri a causa di una insurrezione popolare, è un primo esaltante punto di partenza perché al nord si capisca che la gente non tollererà appuntamenti e incontri con persone colluse con la mafia.
Scriverò una mail al senatore Dell’Utri, e nel testo ci sarà scritto soltanto: «1-0».
3 commenti presenti
Vicenda italiana: il sindaco di Isola della Scala invita il senatore Dell’Utri, noto bibliofilo incappato in un processo in fieri per favoreggiamento alla mafia o concorso con la mafia, a presentare un libro o dei documenti storici, veri o apocrifi non si sa, che non riguardano la mafia.
Insorgono i vigili antimafia e protestano per l’invito, costringendo il sidnaco a ritirarlo.
Dell’Utri, che colpa ne ha? E il sindaco ha porto le scuse al senatore Dell’Utri?
Vicenda italiana: nel nostro Paese fior di terroristi e assassini scrivono libri e li presentano a grande richiesta di istituzioni pubbliche. Ma quando si tratta di un condannato (provvisorio) per concorso esterno alla mafia, emerge il problema.
Il problema non è Dell’Utri; è di chi invita.
Scritto da Fabrizio Spinella il 25 Set 2009
Concordo con l’ultima frase di Spinella
Scritto da Sergio Fornasini il 25 Set 2009
Si tranquillizzi questo Travaglio-wannabe.
Più che la sua lettera e quelli che sottoscrivono ogni appello a scatola chiusa hanno potuto le ripercussioni d’immagine e quindi economiche che l’invito avrebbe potuto avere sull’ente Fiera.
Se ne faccia una ragione: it’s all about the money, my friend.
E, detto tra parentesi, pensi alla sua antimafia-bigiotteria.
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 25 Set 2009