Commento odierno di Mario Caligiuri sul “Quotidiano Nazionale”:”Talenti uniti per il Sud”
29 Settembre 2009IL RESTO DEL CARLINO – LA NAZIONE – IL GIORNO di LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2009
I L C O M M E N T O di MARIO CALIGIURI
IL NUMERO dei laureati nel nostro Paese non è mai stato così alto. Eppure è ancora circa la metà di quello delle Nazioni europee più avanzate. Dalla riforma del 1999, che ha introdotto la differenza tra ‘triennale’ (3 anni) e ‘specialistica’ (i successivi 2), i possessori di laurea sono aumentati di molto, sopratutto tra le donne, che, tra i 25 e i 34 anni, superano di un terzo gli uomini. E’ stato peraltro rilevato che i laureati non solo guadagnano mediamente di più rispetto a chi ha un titolo di studio inferiore, ma anche che i loro figli riescono a raggiungere maggiori traguardi negli studi. Accanto a dati indubbiamente positivi, occorre compiere delle riflessioni, perché quando si tagliano i fondi sull’educazione si ha la netta impressione di limitare le opportunità del futuro. La prima considerazione è il tipo di laureati che attualmente produce l’università italiana, quando (lo hanno detto quasi all’unisono i rettori) gli studenti che si iscrivono al primo anno hanno deficienze gravi nelle abilità di base: leggere, scrivere e far di conto. Inoltre, l’alto numero dei laureati incide assai relativamente nello sviluppo economico e democratico dei territori. In Calabria, per esempio, c’è la terza percentuale assoluta di dottori nelle varie discipline e lascio a voi giudicare i risultati, che peraltro convivono con il maggior tasso di dispersione scolastica nazionale.
DATI contraddittori, certamente da approfondire. Appunto per questo mi sento di avanzare una modesta proposta, necessariamente provocatoria. Si tratterebbe di utilizzare le eccellenze delle università italiane per colmare il problema dei problemi della società italiana: la questione meridionale. Dovrebbe accadere il processo inverso di quello che attualmente si verifica: non solo mettere in condizione i più brillanti giovani laureati del Mezzogiorno di contribuire allo sviluppo delle regioni dove sono nati e hanno studiato, ma creare anche gli spazi per attirare i migliori talenti del Nord. Sarebbe un bel modo – certo improbabile ma sicuramente efficace – per festeggiare i prossimi 150 anni dell’Unità italiana.
Un commento presente
Consiglieri al dottor Caligiuri e a tutti, di fare meno caso al numero dei laureati, ma al livello della preparazione che hanno. Le statistiche internazionali sulla scuola italiana, compresa l’università, lasciano seri dubbi sui talenti sfornati dagli atenei italiani
Certe notizie di cronaca, poi, lasciano interdetti.
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/universita/2009/26-agosto-2009/matricole-ripetizione-italiano–1601702950304.shtml
http://www.corriere.it/cronache/09_agosto_26/churchill_capo_usa_strafalcioni_test_benedetti_892a2298-9210-11de-bb1e-00144f02aabc.shtml
Scritto da asdrubale il 29 Set 2009