Mondadori, Berlusconi corresponsabile di corruzione
5 Ottobre 2009Reuters, lunedì 5 ottobre 2009 18:57
(aggiunge reazioni Berlusconi e Ghedini, dettagli su risarcimento)
MILANO, 5 ottobre (Reuters) – Secondo il giudice di Milano Raimondo Mesiano, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è “corresponsabile della vicenda corruttiva” che negli anni 90 portò il gruppo Mondadori sotto il controllo della Fininvest.
E’ quanto si legge nelle motivazioni della sentenza con cui il tribunale civile ha riconosciuto sabato scorso alla Cir di Carlo De Benedetti, che controlla l’Espresso, un risarcimento da 750 milioni di euro a carico della holding della famiglia Berlusconi – che controlla Mondadori, Mediaset , Mediolanum e Milan – per il danno patrimoniale da “perdita di chance” di un giudizio imparziale.
“E’ da ritenere ai soli fini civilistici del presente giudizio che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede; corresponsabilità che, come logica conseguenza, comporta, per il principio della responsabilità civile delle società di capitali per il fatto illecito del loro legale rappresentante o amministratore commesso nell’attività gestoria della società medesima, la responsabilità della stessa Fininvest”, si legge nelle motivazioni della sentenza.
Berlusconi si è detto oggi in una nota “letteralmente allibito” e ha definito la sentenza “al di là del bene e del male… una enormità giuridica“.
“Il governo porterà a termine la sua missione quinquennale e non c’è nulla che potrà farci tradire il mandato che gli italiani ci hanno conferito”, ha scritto il premier nella nota.
FININVEST RESPONSABILE A CAUSA DI CONDOTTA BERLUSCONI
La lunga vicenda giudiziaria di cui il cosiddetto Lodo Mondadori è stato oggetto è scaturita dall’inchiesta sulle cosiddette “toghe sporche”, che indagava sulla presunta corruzione di alcuni giudici del tribunale di Roma.
Nel 2007, con sentenza definitiva, la Corte d’Appello di Milano ha stabilito che la sentenza emessa nel 1991 dal giudice Vittorio Metta del tribunale capitolino – che ribaltò un lodo arbitrale dell’anno precedente assegnando Mondadori, oggetto di un contenzioso tra Cir e Fininvest, alla holding di Berlusconi – era stata viziata da corruzione. Fondamentali nel processo le dichiarazioni della superteste Stefania Ariosto.
In base alla sentenza dei giudici di Milano, il tribunale civile del capoluogo lombardo sabato scorso ha condannato la holding della famiglia del premier al pagamento di un risarcimento di 750 milioni di euro alla Cir.
La sentenza lega le responsabilità di Fininvest a quelle del suo azionista di riferimento, Silvio Berlusconi.
“La responsabilità della convenuta (Fininvest, ndr) è qui impegnata perché la condotta di Berlusconi è stata all’evidenza posta in essere nell’ambito dell’attività gestoria di Fininvest, e cioè nell’ambito della cura degli interessi di quest’ultima. Deve quindi essere, in primo luogo, affermata la responsabilità della società convenuta per la condotta posta in essere nella sua già vista qualità dall’onorevole Silvio Berlusconi”, si legge nelle motivazioni.
Silvio Berlusconi uscì dal processo nel 2001, prosciolto per intervenuta prescrizione dalla corte d’Appello di Milano, cui aveva fatto ricorso la procura. Al premier fu riconosciuta la corruzione semplice, che ha tempi di prescrizione ridotti rispetto alla corruzione giudiziaria. La prescrizione fu confermata dalla Cassazione nel novembre 2001.
La corte d’Appello rinviò invece a giudizio gli altri imputati, fra i quali l’avvocato Cesare Previti e l’ex giudice Metta. Al termine di una lunga vicenda giudiziaria, la Cassazione nel 2007 ha confermato le condanne inflitte a Previti e Metta dalla Corte d’Appello di Milano, rispettivamente a un anno e sei mesi e due anni e nove mesi di reclusione.
“INGIUSTA LA SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO DI ROMA”
Le motivazioni della sentenza milanese esprimono poi una chiara valutazione della sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma nel 1991 sul Lodo Mondadori.
“Nessun ostacolo sussiste all’affermazione che sono stati lesi i diritti costituzionalmente garantiti della Cir sotto due profili: in primo luogo è stato leso il diritto a un giudizio reso da un giudice imparziale. In secondo luogo Cir è stata lesa nel suo diritto all’immagine e alla reputazione, che sono state sicuramente danneggiate dall’ingiusta sentenza della corte d’appello di Roma, frutto della corruzione di Metta”, si legge nella sentenza.
Per quantificare in 750 milioni il danno patrimoniale sofferto da Cir, i giudici civili di Milano hanno sommato 284 milioni a titolo di danno derivante dalle condizioni deteriori alle quali fu pattuita la spartizione del gruppo L’Espresso-Mondadori rispetto alle condizioni di una trattativa non inquinata dalla corruzione del giudice Metta, otto milioni per danno da spese legali e 20 milioni per danno da lesione dell’immagine. Il totale (quasi 313 milioni), si legge nella sentenza, è stato poi rivalutato alla data di commissione dell’illecito – cioè la data di deposito della sentenza Metta, il 1991 – ed addizionato di interessi fino ad ottenere un importo di 937 milioni, al quale è stata poi applicata una riduzione dell’80%, pari alle “chances” di conferma del lodo arbitrale che assegnava Mondadori a Cir, poi invece ribaltato dalla sentenza Metta.
Il risarcimento chiesto da Cir, al netto di interessi e rivalutazioni, ammontava a quasi 470 milioni, ed era quindi superiore a quello deciso sabato dai giudici.
Secondo il deputato Pdl e avvocato del premier Niccolò Ghedini, la cifra è “palesemente scollegata a qualsiasi dato reale superando addirittura di gran lunga lo stesso valore della quota Mondadori detenuta dalla Fininvest”.
10 commenti presenti
A pensar male si fa peccato, perciò non me ne astengo. Il giudice Raimondo Mesiano, che vorrebbe sbancare la Finivest, è figlio di Pasquale Mesiano, un esponente calabrese del vecchio PCI già candidato alla Camera dei Deputati.
Fiat iustitia, pereat mundus…
Scritto da Fabrizio Spinella il 6 Ott 2009
Che figlio di comunista sto giudice!
Il risarcimento lo dovrebbero dare alla fininvest.
Il Giudice del Lodo Mondadori non ha gli ha neanche fatto la fattura e non si è potuta scaricare le spese.
Scritto da tequilero il 7 Ott 2009
Si, e il bisnonno di Raimondo Mesiano era un cugino di primo grado di Lenin.
Ma per favore..
Scritto da Candidus il 7 Ott 2009
Le cronache non riferiscono il particolare (si tratta del padre, non del trisavolo), ma il Corriere dice qualcosa di più “filosofico”: il giudice d’origine reggina è un appassionato di Marx (non Groucho, ma quello de “il Capitale”: cuntent Candidus?); e aggiunge qualcosa di più terrestre: assolse alcuni commercianti accusati di essere prestanomi di gente della ‘ndrangheta.
Il pregiudizio è una sequenza muta: si risveglia su impulso. Dicono.
Scritto da Fabrizio Spinella il 7 Ott 2009
Non so cosa faceva il padre di Raimondo Mesiano, ma riesco ad imaginare benissimo cosa faceva la madre di Silvio Berlusconi….
Scritto da ENEA il 9 Ott 2009
I commenti come quelli di Enea andrebbero pubblicati solo previa presentazione della mamma dello stesso.
Poi il moderatore faccia come gli pare.
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 9 Ott 2009
La madre di Berlusconi fu una donna esemplare e una lavoratrice (ha fatto anche la sarta per aiutare la famiglia ed ha sostenuto nel suo piccolo alcuni partigiani durante l’occupazione tedesca), e nessuno d’altronde ha messo in dubbio l’eguale esemplarità del padre del giudice Mesiano.
Enea, lei faccia pure lo str..o, ma non diremo mai che è colpa di sua madre.
Scritto da fabrizio spinella il 9 Ott 2009
Spinella rallenta con gli ” spinelli ” perchè le ” spari ” troppo grosse e idiote.
Cosa vuoi farti assumere anche tu da Berlusconi per fare parte del clan dei suoi ” leccaculi ” ?
Usa la testa per pensare perchè sempre a senso unico prima o poi si sbatte contro il muro.
Scritto da DANI il 10 Ott 2009
Fornasini, il numero degli imbecilli è in aumento. L’ultimo della categoria abbaia senza guinzaglio. Siamo sicuri che abbia fatto l’antirabbica?
Scritto da fabrizio spinella il 11 Ott 2009
Spinella, porti pazienza e faccia come me: non se ne curi
Scritto da Sergio Fornasini il 11 Ott 2009