I “COMANDAMENTI” PER IL RISPARMIATORE ATTENTO
18 Ottobre 2009di Gianluigi De Marchi per dituttounblog.com
Proviamo a are indicazioni semplici e (speriamo) efficaci ai tanti che hanno chiesto come fare per evitare i rischi degli investimenti e per capire cosa fare indipendentemente dai suggerimenti, spesso interessati, degli intermediari.
Primo comandamento: non investire in prodotti che non si capisce esattamente come funzionino. Non bisogna vergognarsi a dire: “Non ho capito niente, preferisco un titolo di stato o un’azione di una società fra le prime dieci del listino”.
Secondo comandamento: non investite in prodotti “strutturati”. Ve li presentano come l’affare del secolo con rendimenti elevati, ma non vi dicono mai che in realtà i redimenti ci saranno solo se un indice o un paniere di titoli cui l’investimento è legato avrà un rialzo. In pratica, investite a rischio senza saperlo: se volete rischiare, fatelo ma sapendo cosa rischiate!
Terzo comandamento: non investite in obbligazioni subordinate offerte dalla vostra banca. Anche se è una banca grande, anche se il peggio sembra passato (sembra!) un titolo subordinato è sempre un investimento rischioso, perché potrebbe non pagare le cedole e potrebbe addirittura non rimborsare il capitale.
Quarto comandamento: non investire in fondi monetari o obbligazionari. Si paga una commissione per comprarli, si paga una commissione per restarci (per la gestione che poi non sempre è positiva, anzi…) e non si ottiene nulla più di quanto si ottiene acquistando un BOT o un giardinetto di BTP e CCT.
Quinto comandamento: non investire in obbligazioni, titoli o fondi di cui vi magnificano elevati rendimenti. La regola è sempre la stessa: se è vero che rendono tanto, sono ad alto rischio (ricordiamoci tutti l’Argentina!).
Sesto comandamento: non investire in titoli non quotati in borsa o in titoli che fanno registrare pochi scambi giornalieri. Il giorno che doveste venderli potreste avere difficoltà a incassare i vostri soldi.
Settimo comandamento: leggete sempre con attenzione il prospetto informativo del fondo, la nota informativa della polizza o il regolamento del titolo suggeritovi e cercate di scoprire i punti deboli (ce ne sono sempre) per essere almeno coscienti di quello che fate. Attenti alle spese, alle penalità in caso di vendita anticipata rispetto alla scadenza, alla quotazione, al regime fiscale (alcuni fondi esteri pagano imposte più alte perché non sono “armonizzati”).
Ottavo comandamento: reclamate subito se scoprite che qualcosa non va rispetto a quello che vi è stato detto. Meglio litigare subito che trovarsi poi a subire perdite pesanti per paura di fare un reclamo.