Ultimi giorni del PdL?
19 Novembre 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Al Fatto Quotidiano a forza di titoli a senzazione rischiano di iniziare a scivolare su una vena comica. Forse si tratta solo di satira e non lo hanno palesato chiaramente, forse ho letto male.
Oggi in prima pagina troneggiava un “GLI ULTIMI GIORNI DEL PDL” che personalmente non riesco a realizzare da cosa derivi, chiedo aiuto ai lettori del blog per capirlo meglio. È vero che le acque sono un tantino agitate da quelle parti, da qui c’è una distanza enorme prima di decretare la fine del maggiore partito italiano, che ci piaccia o meno.
Il partito-azienda è sempre e comunque saldamente in mano al suo presidente e proprietario e fondatore dal predellino. Ogni tanto c’è qualche piccola critica, un accenno di rissa, un Cosentino con richiesta di arresto pendente. Un presidente della Camera che incarna il punto di riferimento critico interno, un presidente del Senato che non si sa a quale titolo parli di elezioni anticipate. Poi arriva Lui, Silvio Berlusconi in persona, e ribadisce che di galli ce ne sta solo uno in quel pollaio. E via di nuovo tutti allineati e coperti. Esattamente come è sempre accaduto, sia con i propri rappresentanti di partito che con qualche alleato di governo recalcitrante. In altre parole, li tiene tutti per le palle.
E allora dov’è questa novità, questo scricchiolare di un partito alle soglie del disfacimento? Sarà forse stato il materializzarsi di un desiderio in titolo sensazionale, insomma tanto rumore per nulla. Niente fatti veramente concreti, a dispetto del nome del quotidiano.
Questa sera Annozero tratterà anche l’ipotesi di una possibile scissione all’interno del PdL. Loro però mettono il punto interrogativo al termine della frase, non proclamano la fine della coalizione politica che attualmente domina il nostro Paese. Ripeto, che ci piaccia o meno.
La puntata si intitola “Complotti e porcate”, eccone la presentazione dei contenuti dal sito annozero.rai.it:
Il Presidente del Senato Schifani, in modo irrituale ha detto: o la maggioranza e’ compatta o si va alle elezioni. Il processo breve, con il rischio della prescrizione di molti processi di grande rilevanza, le riforme istituzionali condivise, il caso Cosentino hanno aperto una frattura tra Fini e Berlusconi.
Il governo rischia effettivamente di cadere o le parole di Schifani sono interpretabili come un richiami rivolto al Presidente della Camera per rientrare nei ranghi della maggioranza? C’e’ davvero il rischio di un ricorso alle urne e di una scissione politica all’interno del Pdl? C’e’ un complotto per far cadere Berlusconi, come sostiene Il Giornale di Feltri o sono insinuazioni interessate, “porcate” come sono state definite?
Ospiti in studio la neopresidente del Partito Democratico Rosy Bindi, Flavia Perina deputata del Pdl e direttore del Secolo d’Italia, il giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo, il senatore Gaetano Quagliariello del PdL e il magistrato Antonino Ingroia
16 commenti presenti
dal sito del CdS ( oppure da Repubblica ):
“Napolitano: «In Parlamento vedo delle grosse difficoltà”
Fornasini, i segnali non mancano.
Basta una piccolo sasso che comincia a rotolare..arriverà una frana.
Scritto da Candidus il 19 Nov 2009
@ Candidus:
lei mi sembra un po’ troppo ottimista, e dall’altra parte della barricata stanno ancora cercando di rimuovere le macerie e non mi sembra siano esattamente sulla buona strada per farlo bene e presto. Da parte mia, è evidente che non sono un fan entusiasta del PdL e dintorni, ciò non può però significare che improvvisamente mi ritrovi proiettato al di fuori della realtà. Credo sia meglio resatre con i piedi per terra ed analizzare le cose per quello che sono, ho smesso da un pezzo di credere a Babbo Natale
Scritto da Sergio Fornasini il 19 Nov 2009
Io, invece, ho un altro quiz per i lettori del blog.
Fra i cinque ospiti di Annozero citati, programma che quando sto scrivendo è già terminato e non ho visto, indovinate quale non dovrebbe avere nulla a che fare, in un paese democratico, con una puntata di tema prettamente politico.
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 20 Nov 2009
@Fornasini
Concordo sul fatto che in questo momento l’alternativa non esiste. L’opposizione è così debole e frantumata che sembra essere alla ricerca del bosone di Higgs.
E’ anche vero però che una crisi può essere innescata da una cosa o evento apparentemente insignificante.
Il fatto però di non avere una opposizione credibile non può essere usato come giustificazione che questo non sia il momento adatto per una crisi di governo.
Questo governo sta cinicamente operando alla luce del sole contro i cittadini italiani; l’ultima è la privatizzazione dell’acqua.
Credo fermamente che sia meglio per l’Italia che questo governo e il suo primo ministro spariscano dalla faccia della terra il prima possibile.
Anzi, crisi di governo –> governo tecnico per cambiare la legge elettorale con la reintroduzione della possibilità di scegliere il candidato e divieto di candidatura per condannati e inquisiti –> e poi elezioni.
Scritto da Candidus il 20 Nov 2009
@ Candidus:
magari… se dovesse succedere, da quest’anno ricomincio a scrivere le letterine a Babbo Natale 🙂
p.s.: ma quando mai c’è stata la norma con il “divieto di candidatura per condannati e inquisiti”? Perché parla di reintroduzione? Comunque, se si dovesse andare alle elezioni anticipate senza norme (che detto fra noi non saranno mai introdotte) che ne inibiscano la candidatura, vincerà ancora Silvio
Scritto da Sergio Fornasini il 20 Nov 2009
@Fornasini
Ho fatto un errore, la reintroduzione era riferita solo alla scelta dei candidati,
E comunque da un governo tecnico mi aspetterei anche l’introduzione del divieto di candidatura per condannati e inquisiti.
Vorrei credere anche io a Babbo Natale…
Scritto da Candidus il 20 Nov 2009
Ho visto che Facci ha postato un altro articolo su Travaglio sui noti fatti delle ferie con Ciuro:
http://www.macchianera.net/2009/11/20/che-scriverebbe-travaglio-di-travaglio/
Buona lettura, se vi interessa
Scritto da Luigi il 20 Nov 2009
Dean Keaton, se tanto attivismo non è fatto a caso, tra poco non avrà impedimenti per partecipare a simili avvenimenti.
Scritto da asdrubale il 20 Nov 2009
I titoli sono certamente una delle pecche de Il Fatto Quotidiano. Ad urlare bastano e avanzano già Libero e Il Giornale, non certo due fulgenti esempi di giornalismo che prova a essere imparziale. Secondo me la titolazione, come lo stile degli articoli che non siano commenti ed editoriali, deve essere più neutra possibile, non fatta da slogan (politici?). Se no si da subito l’idea di un giornalismo schierato. Altro che deontologia professionale…
Scritto da Giorgio il 20 Nov 2009
Sarebbe più interessante parlare degli ultimi giorni della “povera” Brenda.
Sarebbe curioso sapere se tra le “chiappe d’oro” della politica di centrosinistra, magari su piazza lontana da Roma, ce ne siano siglate anagraficamente E.B.
Altro che il bosone di Higgs. Come direbbe Busi, il faut chercher le…buson. C’è imbarazzo a sinistra, che ha cercato di coprire le proprie debolezze a cominciare dal Sircana. Ze pezo el tacón del sbrego.
Che delizia e che sofferenza per i giornali il binomio sesso e politica, per risvegliare l’interesse dei lettori. Ma ci vorrebbero i Barzini e i Buzzati, le Fallaci e le Preda, per rendere “appetibili” le cronache vere.
Patetica la Donatella Papi, che pensa di trovare spazio nei media, in questo casino di accidenti politico-sessuali e di incidenti post-politico-sessuali, facendo la dichiarazione d’amore a un pezzo di merda omicida.
Scritto da Fabrizio Spinella il 22 Nov 2009
temo che le chiappette d’oro siano un discorso un pochino più trasversale 😛
Scritto da Tyler il 23 Nov 2009
Francamente, Spinella, di chi siano le chiappe d’oro a destra o a sinistra non credo che ce ne possa e debba fregare di meno. Certo, se non ci sono politici ricattabili, in tal caso diventa di interesse pubblico. Ma E.B. chi sarebbe? Enrico Berlinguer? che necrofilia…
Scritto da enrigo il 24 Nov 2009
Enrigo, francamente, lei erra. Che c’entra il fu marchese Berlinguer, uomo di costumi morigerati? Francamente, lei non coglie l’indizio. Necrofilia? Francamente, lei è fuori strada. Per farla sorridere, le cito un calembour di un mio illustre amico defunto: i sodomiti (una variante della diversità che esiste sulla terra) “s’amusent où les autres s’emmerdent”.
Per il resto: viado scaccia escort.
Discorso “un pochino più trasversale”? Sì, Tyler, è tutto un problema di posizione.
Scritto da Fabrizio Spinella il 24 Nov 2009
francamente la mia allusione a berlinguer era una battuta. Non colgo l’indizio perché non mi importa davvero chi possa essere l’indiziato. Non trovo che il viado scacci la escort, trovo entrambi i casi scandalosi, perché in entrambi i casi abbiamo degli uomini di responsabilità preda di vizi inconfessabili, inconfessati e per soddisfare i quali devono scendere a compromessi, patti, complicità e scambi che li rendono inadeguati al ruolo che ricoprono. Se poi uno vuole andare a trans sono fatti suoi. Sarebbe meglio non nasconderlo, comunque. Non sono assolutamente un moralista, però come regola generale direi che un amministratore pubblico, un politico, un dirigente, dovrebbe avere meno segreti possibile (non posso illudermi che esistano persone senza segreti inconfessabili), se no c’è la certezza che le sue scelte siano condizionabili.
Scritto da enrigo il 24 Nov 2009
Il rischio, mentre facciamo campagne e fiaccolate per la tutela dei diritti dei trans, è che qualcuno si dimentichi di rendere noto all’opinione pubblica, dopo accurate indagini, da dove provenisse quell’enormità di denaro che serviva a Marrazzo per garantirsi le prestazioni, anche solo affettive, degli stessi.
Perchè, in fondo, la malavita ha proprie leggi e punizioni, ma un governatore dovrebbe rispondere al popolo che lo ha eletto. Non per inclinazioni sessuali, ovviamente, ma per molte altri questioni, reinserimento obbligatorio in Rai compreso, trattandosi di servizio pubblico.
O, come al solito, quando si tocca la sinistra, buttiamo la sporcizia sotto il tappeto?
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 24 Nov 2009
Condivido in pieno Dean: da dove diavolo proveniva quel bel mucchietto di soldi che Marrazzo dilapidava per le proprie debolezze? Dati alla mano, il reddito non indifferente del governatore superava di poco i 10.000 euro/mese, che come ha fatto notare Franco Bechis (ma tutti, soprattutto i politici hanno fatto finta di niente) servivano a vivere abbastanza agiatamente (sommati allo stipendio Rai della moglie) ma senza particolari eccessi. C’erano dei mutui da pagare, alla fine rimanevano circa 2.000 euro/mese per le spese correnti. Che alla fine non sono poi moltissimi per una coppia con tre figli.
E allora, da dove venivano le migliaia di euro per trans e quant’altro?
Se la sinistra vuole parlare della moralità degli altri sarà bene che inizi a fare pulizia al proprio interno, tanto per cominciare
Scritto da Sergio Fornasini il 25 Nov 2009