«NON SOTTOVALUTIAMO LA SCELTA DEGLI SVIZZERI»
1 Dicembre 2009L’opinione di Magdi Cristiano Allam
«Dobbiamo rispettare l’esito del referendum. Non possiamo non prendere in considerazione, seriamente, la preoccupazione espressa dalla maggioranza degli svizzeri nei confronti delle moschee».
Magdi Cristiano Allam, scrittore e giornalista, eurodeputato dell’Udc, è un profondo conoscitore del mondo islamico. Prima del 2008, anno in cui si convertì al cattolicesimo aggiungendo il nome di “Cristiano” al suo, era di fede musulmana. Ha sempre attaccato frontalmente l’Islam integralista e per questo motivo deve vivere sotto scorta.
Il voto del referendum svizzero, che ha bloccato la costruzione di nuovi minareti, ha sparigliato i tradizionali schieramenti dell’opinione pubblica. Persino all’interno della Chiesa stessa. Allam non sta dalla parte di chi biasima a priori la scelta degli svizzeri: ne cerca, piuttosto, di capire i motivi. «Perché un simile referendum ha interessato solo le moschee e non, ad esempio, i templi buddisti’ – si chiede Allam – Viviamo in un’epoca storica in cui il radicalismo e l’estremismo islamico che si annidano nelle moschee preoccupa, in primo luogo, i Paesi islamici. Nella stragrande maggioranza dei casi le vittime del terrorismo sono musulmani. I governanti islamici sanno bene che spesso nelle moschee si predica odio e morte. Ed è sbagliato dire che un voto contro il minareto mette a repentaglio la convivenza con i musulmani, perché la maggior parte di loro non frequenta le moschee. In Italia, ad esempio, solo il 5-8% dei musulmani le frequenta abitualmente».
L’esito del referendum non rischia di scatenare un riflusso anti-islamico’
«No, se si afferma che i diritti e i doveri valgono per tutti indistintamente. Così come non è ammissibile che si predichi l’odio in una chiesa o in una sinagoga, dobbiamo assicurare che non accada nemmeno in una moschea».
In Ticino, il cantone più italiano della Svizzera, si è registrata una valanga di “sì” al referendum. Secondo Magdi Cristiano Allam, «laddove la perdita delle proprie radici e identità è più evidente, cresce anche il livello di preoccupazione». L’eurodeputato è critico anche nei confronti dei cattolici: «La Conferenza episcopale si era espressa a favore dei minareti. Credo che il relativismo religioso all’interno della Chiesa sia diventato il problema numero uno: mettere sullo stesso piano Cristo e Maometto è un messaggio di grande confusione».
2 commenti presenti
http://salamelik.blogspot.com/2009/11/non-abbiamo-bisogno-di-minareti.html
Scritto da Mastellaroni il 2 Dic 2009
Il referendum svizzero come la protesta alla sentenza della corte per i diritti umani europea sul crocifisso. Irrazionalità e prevaricazione della maggioranza. Grande errore delle autorità svizzere che hanno autorizzato un referendum palesemente anticostituzionale, contrario alla libertà religiosa. Che abbia avuto la maggioranza non mi importa, per me è ovvio. Non per nulla i diritti umani difendono, tutelano di norma le minoranze. Come per il crocifisso: è inutile che mi vengano a raccontare che la maggioranza degli italiani è contro la sentenza. La domanda da porre agli italiani e agli svizzeri è: volete che da noi valga ancora la tutela delle minoranze e la libertà di culto? In generale, non nel caso specifico. Se la risposta è sì, allora non occorre fare altre domande. La conseguenza diretta sarebbe la rimozione del crocifisso e la libertà di costrire i minareti.
Scritto da enrigo il 2 Dic 2009