CLASS ACTION, SPERANZE PER I CLIENTI DELLE BANCHE
15 Gennaio 2010di Gianluigi De Marchi per dituttounblog.com
Anno nuovo, vita nuova per i clienti delle banche che subiscono torti o sono onerati da spese spropositate. Proprio il primo gennaio è entrata in vigore, dopo anni di tentennamenti ed esitazioni, la legge che consente anche in Italia di far causa alle banche in forma collettiva e non solo in forma individuale, nel caso in cui certi comportamenti siano talmente diffusi da toccare una gran massa di persone.
E così il Codacons ha citato subito in Tribunale le due maggiori banche italiane, Unicredit e Intesa San Paolo, denunciando il loro comportamento nel settore dei finanziamenti ed in particolare imputando loro di aver sostituito la famigerata commissione di massimo scoperto con altri balzelli ingiustificati che hanno addirittura peggiorato la situazione di chi deve far ricorso al credito (imprese o privati). Grazie alla nuova normativa, se la causa vedrà la vittoria del gruppo di clienti bancari che si è rivolto all’Associazione, tutti coloro che si ritrovano nelle stesse condizioni potranno beneficiarne: si troveranno quindi automaticamente nella posizione di poter pretendere, senza ulteriori cause, la restituzione di quanto loro addebitato per oneri riconosciuti illegittimi. Questo perché la class action non tutela solo chi fa causa ma tutti gli appartenenti alla stesa “classe”. Che le commissioni sostitutive del massimo scoperto fossero lesive dei clienti lo aveva d’altronde già messo in evidenza l’Antitrust, che recentemente aveva osservato che le nuove commissioni sono più costose della precedente, arrivando ad essere più onerose anche di 15 volte!
Codacons ha stimato che le due banche dovrebbero restituire ai debitori tartassati almeno un miliardo di euro ciascuna!
Consiglio per i lettori: se avete un conto con Unicredit e Intesa San Paolo ed avete un prestito personale, uno scoperto di conto, un qualunque affidamento bancario che preveda oneri a vostro carico oltre al normale pagamento degli interessi, rivolgetevi subito ad un esperto, fate esaminare la situazione e, se del caso, spedite immediatamente una contestazione formale all’ufficio reclami chiedendo il rimborso delle spese eccessive, specificando che siete nelle stesse condizioni di quanti hanno avviato la class action.