L’avvocato dei boss nella Commissione parlamentare antimafia
25 Gennaio 2010La fuga del deputato Elio Belcastro dal Movimento per l’Autonomia di Lombardo ha coinciso con una sua improvvisa loquacità, mai applicata in Parlamento, sui pessimi esami di Di Pietro, riveduti e corretti dal giudice Carnevale, al concorso per la magistratura.
Belcastro, avvocato calabrese nato a Grotteria, nell’entroterra aspromontano, già sindaco di Rizziconi piccolo paese della Piana di Gioia Tauro, sposato e separato, è mulatto (ha il sangue nord-africano di sua madre nelle vene) ma non ha speso molte parole di difesa per gli immigrati sfruttati di Rosarno, nella sua zona di elezione. Benché lui e sua sorella siano stati gli avvocati di fiducia dei Mammoliti, potente famiglia della ‘ndrangheta, Belcastro è membro della Commissione antimafia, osservatorio privilegiato dei dati e delle strategie delle forze dell’ordine contro la criminalità organizzata. È ispiratore e primo firmatario di una proposta di legge per la inapplicabilità e cessazione degli effetti di misure di prevenzione a seguito di sentenza irrevocabile di proscioglimento. Così, un mafioso acclarato, pur assolto da qualche specifica imputazione, non dovrebbe subire più controlli di polizia, né limiti di circolazione, né sequestro di beni. La proposta di legge è ferma in commissione.
Di Belcastro si hanno scarne notizie biografiche: una sua debolezza iniziale per la Destra missina seguita da una piccola carriera di amministratore comunale con il PSI, infine la sua conversione al verbo dell’autonomia sudista. Studiò dai Salesiani a Messina, ma non sarebbe stato uno stinco di santo; infatti, avrebbe confessato a Jole Figliomeni (prima dei non eletti del Movimento per l’Autonomia in Calabria alle ultime elezioni politiche, dirigente nazionale di questo partito) di essere stato un giovane border line, di cattive azioni e di cattive frequentazioni. Figliomeni, irritata per il suo tradimento politico, ha riferito a un giornalista i particolari delle sue trasgressioni.
Fabrizio Spinella
9 commenti presenti
Egregio ( si fa per dire) Fabrizio Spinella, anche di te si hanno scarne notizie, certamente non sei un giornalista, poiché non hai la preparazione, né tantomeno il buon senso di accertare quanto sostieni,e ti basi solo ed esclusivamente sul “sentito dire” tipico degli stupidi che, pur di avere un momento di gloria,ripetono fedelmente quello che gli viene detto di dire, o ancora peggio sono strumenti per screditare la credibilità di una persona onesta. Certamente non sei neanche un uomo, degno di tale parola, poichè pur di offendere, in un evidente attacco alla persona, non esiti a rimarcare le origini dell’onorevole Belcastro, quasi fosse un disonore avere il sangue nord-africano nelle vene,di fatto il ” mulatto” come lo definisci tu é una persona stimata ed apprezzata da molti ( se non da tutti quelli che lo conoscono) la sua famiglia, proprio grazie agli insegnamenti della madre , è espressione della società-bene dell’entroterra aspromontano, ed è composta da professionisti affermati, per correttezza e professionalità,nel campo medico e giuridico.
Per quanto riguarda la tua di madre, ho seri dubbi che sia stata in grado di impartirti una buona educazione, ma soprattutto l’intelligenza di capire che gli attacchi politici, ad un politico, non possono e non devono intaccare la sua sfera personale composta non soltanto da lui ma anche da una moglie e da un figlio ancora adolescente. a tal fine ti ricordo che L’on. Belcastro è felicemente sposato ( hai omesso di scriverlo nell’articolo) e la sua unione è coronata da un giovane ragazzo.
Per concludere, interpreto le affermazioni della sig.na Figliomeni come lo sfogo di una donna che magari avendo avuto qualche attenzione “particolare” per L’on. Belcastro(N.B. oltre che mulatto è un avvenente cinquantenne, fedele alla moglie, e ai principi della famiglia) e non essendosi vista corrisposta, ha pensato bene di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, inventando quello che in realtà non esiste.
Scritto da Gianluca Tigani il 8 Feb 2010
@ Gianluca Tignani:
è stata una faticata approvare il suo commento, non fosse altro per l’uso improprio degli accenti, della punteggiatura, della spaziatura e delle maiuscole. Quello che però mi turba particolarmente sono i contenuti, assimilabili a pareri personali al limite dell’insulto e senza dati oggettivi riscontrabili, solo basse insinuazioni. Tutto il contrario di quanto scritto da Spinella.
Ha avuto per caso una serata pesante?
Scritto da Sergio Fornasini il 9 Feb 2010
Chiedo venia per l’uso improprio della punteggiatura,spaziatura, etc. Mi sono dedicato alla sostanza più che alla forma.
Scritto da Gianluca Tigani il 9 Feb 2010
Nessuna offesa all’avvocato deputato Belcastro (nemmeno “mulatto” è un’offesa, figuriamoci!, se egli fosse stato frutto di un amore tra un bianco caucasico e un’india avrei usato la parola “meticcio”). Se ne duole per lui tal Tigani, che dal canto suo insulta gratuitamente (e forse su mandato) una donna, sicché se dovessimo applicare le brutte consuetudini calabresi dei clienti dell’avvocato Belcastro il tale si ritroverebbe con un sassolino in bocca.
Rimane documentato il fatto narrato: l’avvocato dei migliori boss della ‘ndrangheta, “espressione della società-bene dell’entroterra aspromontano”, è membro della Commissione parlamentare antimafia. Vi era stato nominato per conto del Movimento per l’Autonomia, adesso è per conto suo. Si dimetta. Magari la questione dovrebbe essere portata all’ordine del giorno della Camera.
Tornando brevemente alla “società-bene dell’entroterra aspromontano”, ricordiamo che ne faceva parte il barone Cordopatri, fatto uccidere dai migliori boss della ‘ndrangheta, quelli che l’avvocato Belcastro “espressione della società-bene dell’entroterra aspromontano” ha accettato come clienti.
Scritto da Fabrizio Spinella il 9 Feb 2010
Vedi, mio caro ( sempre si fa per dire) Spinella, non posso fare a meno di ribadire la tua stupidità!
Essere un avvocato valente e di successo e difendere persone che hanno problemi con la giustizia non significa essere mafioso! Inoltre L’on. Belcastro non esercita la professione dal suo ingresso in parlamento.
Seguendo il tuo binomio, potremmo ipotizzare che sono mafiosi i medici che accettano di prescrivere medicine ai mafiosi, sono mafiosi i preti che accettano di assolverli nell’atto della confessione, i commercialisti che accettano di curarne la contabilità, etc.etc. Un mondo di mafiosi.
L’avvocato è una professione, il medico è una professione, il giornalista è una professione ( quando lo si sa fare). Inoltre il diritto alla difesa è costituzionalmente garantito per tutte le persone senza distinzione alcuna. Se tu fossi un malato terminale da chi sceglieresti di farti curare da un bravo medico o da un pessimo medico? Rifletti bene, prenditi tutto il tempo che ti occorre!!! Azzardando una riflessione penso valga l’assunto che chi può scegliere sceglie il meglio.
Se le tue parole avessero fondamento magari io non userei il mezzo della parola per mettere a nudo le bestialità che dici. ( avresti magari nella tua di boccuccia il famoso sassolino di cui hai fatto menzione).
Magari se tu avessi un minimo della preparazione, libertà intellettuale, onestà, professionalità, e potrei continuare, dell’On.Belcastro adesso scriveresti sulle colonne di qualche importante quotidiano e non su questo blog annaspando nel ridicolo.
Ma rimane documentato il fatto narrato che devi accontentarti di questo piccolo spazio. Rifletti bene sul perché l’On. Belcastro è approdato in Parlamento -seguendo il tuo ragionamento sarebbero mafiose le migliaia di persone che gli hanno dato il consenso- e tu invece ? ? ? si hanno scarne notizie di tal Spinella.
Per quanto mi riguarda il mio pensiero è libero, scevro da condizionamenti e privo di mandato, di te posso dire il contrario considerato che ti affanni a difendere e sostenere l’insostenibile.
La mia interpretazione sulla sig.na Figliomeni non voleva essere e non’è un’offesa. (me ne guarderei bene sono un gentleman e un’amante dell’universo femminile.)
Non è mio costume offendere le donne, e non uso parole irriguardose neanche quando mi trovo innanzi ad autentiche meretrici. (senza riferimento ad alcuna.)
L’attenzione “particolare” (cui mi riferivo) può avere svariati significati( es. l’ambizione di voler scavalcare qualcuno nella gerarchia non avendone le capacità) che non necessariamente devono far pensare alla sfera sessuale. Evidentemente Spinella tu o chi per te cosi avete voluto intendere, tanto da percepirla come un’offesa che ti ha portato a diventare novello giustiziere e difensore (in questo caso si) delle migliori donne calabresi ( è una battuta ovviamente) …… ma tu continua ancora a riflettere.
Scritto da Gianluca tigani il 10 Feb 2010
Caro Fornasini, ma questo logorroico che assume la difesa dell’avvocato difensore dei mafiosi che siede in Commissione antimafia non sarà per caso un suo alter ego? E sa che cos’è un blog?
Scritto da Fabrizio Spinella il 12 Feb 2010
…E scrive peggio di come parla Di Pietro, il che è tutto dire.
Scritto da Fabrizio Spinella il 12 Feb 2010
Caro Spinella,
se avessi voluto interpretare un commentatore misterioso mi sarei probabilmente sforzato di attenermi a cose più concrete. Io mi sono invece occupato di trovare riscontri e link al suo scritto, inserendoli in fase di pubblicazione su questo “piccolo spazio”. Articolo che ho pubblicato molto volentieri, è proprio il caso che i lettori sappiano che in commissione antimafia siede il primo firmatario della proposta di legge n. 1505 presentata il 17 luglio 2008. Basta leggerne i contenuti per recepire gli intenti e trarre le dovute conlusioni.
Il sig. Tignani ha ragione su una cosa: questo è davvero un piccolo spazio, ma non così insignificante da passare del tutto inosservato. Ad esempio nel maggiore aggregatore italiano di notizie provenienti dai blog, se si cerca l’argomento “commissione parlamentare antimafia” l’articolo qui pubblicato è presente in bella evidenza ( http://www.liquida.it/commissione-parlamentare-antimafia/ ). Sarà forse perché non è invisibile che suscita reazioni?
Scritto da Sergio Fornasini il 12 Feb 2010