RIMBORSI SULLA TASSA DELLA SPAZZATURA: SI PUO’!
28 Gennaio 2010di Gianluigi De Marchi per dituttounblog.com
La notizia è di quelle che riempiono di soddisfazione: finalmente la Corte Costituzionale (con sentenza 238/2009) ha dichiarato che l’applicazione dell’IVA sull’imposta per i rifiuti urbani (la TARSU, ora TIA) è del tutto illegittima, perché non si può mettere una tassa (l’IVA) su un’altra tassa (la TARSU).
Chi aveva un briciolo di buon senso aveva sempre sostenuto che la cosa era grottesca; ma ora la corte suprema la dichiara addirittura illegittima ed apre quindi la possibilità a tutti di chiedere il rimborso di tutte le somme pagate (magari senza accorgersene) negli ultimi dieci anni.
Consiglio immediato per i lettori: andate a ricuperare le cartelle con le quali vi sono state addebitate le spese per il ritiro della spazzatura, cercate la voce IVA e, se la trovate, scrivetevela su un foglietto. Fate le somme e scoprirete che vi hanno portato via illegalmente almeno 4-500 euro in dieci anni! A questo punto prendete carta e penna (o se siete bravi con il computer, il vostro PC) e scrivete subito al comune di residenza, allegando la vostra bella tabellina con le cifre e chiedendo immediatamente il rimborso. Se avete dei dubbi, chiedete ad un consulente o rivolgetevi ad un’associazione che tutela i risparmiatori (Adiconsum, Altroconsumo, Codacons, Federconsumatori).
Ogni comune, purtroppo, farà di testa sua, quindi non aspettatevi certo che vi arrivi a casa l’assegno senza fare reclamo. Qualcuno, però, si sta dimostrando efficiente e (diciamocelo chiaro) onesto: ad esempio Larciano (Pistoia) ha pubblicato un comunicato con cui dice ai propri cittadini che possono chiedere il rimborso, e fornisce sul sito Internet addirittura il modulo per fare la richiesta!
In Piemonte non si ha notizia di sindaci “virtuosi”, speriamo che per una volta, mese da parte polemiche politiche e manifestazioni in piazza, qualcuno dia prova di aver a cuore i diritti e le legittime aspettative dei cittadini…
Per DEFERRARI – demarketing2008@libero.it
5 commenti presenti
A che voi ne sappiate l’IVA è stata applicata a tutte le TIA da tutti i comuni indiscriminatamente? Ho controllato l’ultima TIA pagata, e non compare alcuna voce IVA… Possibile che il mio comune – correttamente – non abbia mai applicato l’IVA, oppure che la voce sia nascosta?
Scritto da Singrald il 31 Gen 2010
se non figura l’IVA, il comune NON l’ha applicata. sarebbe interessante conoscere il comune ed avere copia della cartella, per segnalare il “virtuoso”.
De Marchi. Via tanaro 10
10025 Pino Torinese
Scritto da gianluigi il 14 Feb 2010
Credo, caro De Marchi, che i comuni virtuosi siano più d’uno, visto che anche il mio, piccolissimo, non ha applicato l’IVA sulla TARSU.
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 15 Feb 2010
ma è possibile che siamo così un branco di pecore “almeno noi campani”
che continuiamo a pagare per un servizio che non ci viene fornito?
è legale una cosa del genere?
Pensiamo all’I.V.A.?
se viene un cliente nel mio negozio e non si prende niente , io non posso esigere retribuzione alcuna, mentre i nostri politici ci hanno riempito di veleni e hanno il coraggio di chiederci la TARSU e non è finita qua; due anni fa io pagavo 512€ l’anno scorso 816€ e quest’anno udite-udite!
anziché vergognarsi di chiederla la Tarsu mi hanno portato a 872€.
Che Ladri!!!!!!!!!!!!!!!
Scritto da Vincenzo Russo il 25 Nov 2010
I RIFIUTI APPARTENGONO A CHI LI PRODUCE
Uno dei tre problemi più inquietanti dell’umanità (dopo l’omologazione e la contraffazione della realtà, che ne mettono a serio rischio la sua stessa sopravvivenza), è quello della produzione dei rifiuti e del loro smaltimento.
E’ arrivato il momento che i consumatori aprano gli occhi e inseriscano il cervello, per dare a Cesare le responsabilità di Cesare e, ai cittadini, le loro.
Vi siete mai chiesti, per quale empirico motivo e singolare logica, ci viene addebitato l’onere relativo alla tassa sulla spazzatura? La risposta va ricercata nella nostra stupidità.
Siamo stati ingannati per decenni e, come nel gioco delle tre carte, ci hanno fatto credere di essere gli autori di una tale sciagura, e colpevolizzato dei disastri biblici, che la stessa ha causato, causa e che, in futuro, provocherà.
Alla luce della verità, è “Cesare” (l’industria), e non noi, a doversi addossare i costi di tutta la filiera dei rifiuti; dalla produzione al loro smaltimento.
E’ triste e penoso il fatto che il consumatore, accetti, senza obiettare, il pagamento dell’onere, relativo alla tassa sulla “monnezza”, ritenendolo giustificato e doveroso.
Questa, è una dimostrazione di illusionismo applicato alla realtà, indotto dal Sistema, che gioca sulla percezione falsata che ha il consumatore, di ritenersi responsabile (in prima persona), del problema dei rifiuti, per avere “impunemente” soddisfatto il suo bisogno di acquisto e le sue necessità. Il contenitore che, in seguito, trasfigurerà la sua originale funzione in quella di rifiuto, é il paradigma della colpa e, l’onere di pagarne lo smaltimento, interviene come elemento di espiazione catartica.
E se il contenitore fosse gratuito, così che il suo costo di produzione, non debba incidere sul reale valore del contenuto? Allora, in questo caso, la teoria dell’illusionismo si ribalterebbe, passando di mano a “Cesare” (l’industria) che, si dovrà fare carico (per stringente logica), dei costi relativi al suo smaltimento, avendolo prodotto a sue spese.
La spazzatura, dunque, appartiene a chi la produce e non al consumatore che acquista il bene. E su questo, non si discute.
L’industria, si deve attenere a tre regole fondamentali e ineludibili, che rientrano nelle logiche di un mercato etico e responsabile:
a) Produrre contenitori biodegradabili.
b) Diversamente, farsi carico, dei costi, relativi alla produzione, dei contenitori, imballaggi e affini, e del loro smaltimento.
c) La realizzazione di Inceneritori, discariche, trasporto dei rifiuti, bonifica del territorio e tutto l’indotto, sono di esclusiva competenza di “Cesare”.
Gianni Tirelli
Scritto da gianni tirelli il 11 Dic 2010