Di Pietro: quella cena da dimenticare, consumata insieme al poliziotto condannato per mafia
2 Febbraio 2010di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Alla fine non è stato “il solito giornale” a pubblicare foto che erano state preannunciate giorni fa dallo stesso Antonio Di Pietro mediante il suo blog, a farlo questa mattina è stato invece il Corriere della Sera dal quale ho linkato la foto del titolo.
Per un magistrato, nel ’92 come ai giorni nostri, non c’è nulla di male ad intrattenersi a cena con degli investigatori, per di più all’interno di una caserma. Dimenticarsi completamente di averlo fatto, in particolare quando pochi giorni dopo chi sedeva alla sua destra venne arrestato con una infamante accusa, appare invece singolare. “Magari sarà pure capitato che, nelle pause di lavoro, mi sia fermato a mangiare o a bere un caffè con loro“, dice il Tonino nazionale dal suo blog sulla possibilità di essersi intrattenuto a colazione con Contrada ed altri. Ha scritto proprio così.
L’articolo di Felice Cavallaro sul Corriere si sofferma in particolare sul periodo successivo all’arresto di Contrada, a quanto pare i possessori delle foto ricordo si erano giurati a vicenda di farle sparire. Operazione non del tutto riuscita, visto che dopo tutti questi anni ne girano almeno quattro.
Altro particolare interessante la presenza di Rocco Mario Modiati, descritto come “il responsabile della cosiddetta «Cia di Wall Street», la Kroll, la più grande organizzazione di investigazione d’affari del mondo fondata nel ’72 da Jules Kroll, tremila dipendenti fissi, una quantità di collaboratori, corsia preferenziale per chi arriva da Cia e altri servizi, Mossad compreso, uffici in 60 città di 35 Paesi, stando anche a una inchiesta pubblicata dal New Yorker il 19 ottobre scorso“.
L’articolo cita un libro non ancora pubblicato dal titolo «Il “colpo” allo Stato» che contiene le foto anticipate dal Corriere. Lo sta scrivendo un avvocato abruzzese ex fedelissimo di Tonino, Mario Di Domenico, ora molto critico nei suoi confronti e vicino alle posizioni di un altro allontanatosi dalla IdV: Elio Veltri, coautore con Marco Travaglio de “L’odore dei soldi” (prima edizione). L’autore descrive il suo libro come «un contributo storiografico e documentale alla ricostruzione di pagine ancora fosche e torbide, fra servizi segreti italiani e servizi stranieri…». Precisa anche che «non è la storia di un “colpo di Stato” sanguinario e violento, ma di un sottile “colpo allo Stato”, con premeditate intenzioni speculative personali».
Il Tonino è stato bene informato di quanto bolliva in pentola, ed ha giocato d’anticipo denunciando la “bufala”. Quello che però mi ha colpito di più di tutta questa faccenda risale al 15 gennaio scorso, si tratta di alcune parole usate dallo stesso Di Pietro nel suo blog. Riguardano la possibilità che i suoi nemici arrivassero, oltre ad utilizzare le foto, ad insinuare che lui fosse stato al soldo dei servizi di un altro paese, che qualcuno lo accusasse di aver intascato soldi in cambio dei servigi resi. Ha scritto: “queste fantomatiche potenze straniere avrebbero poi versato ingenti somme di denaro in conti correnti esteri, sparsi fra gli Stati Uniti e addirittura la Nuova Zelanda“.
Va bene giocare d’anticipo e prevenire le mosse dei nemici, ma se prima o poi dovesse davvero uscire fuori qualche conto estero proprio in quei paesi, come la mettiamo?
6 commenti presenti
“ma se prima o poi dovesse davvero uscire fuori qualche conto estero proprio in quei paesi, come la mettiamo?”
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Non credo verrà mai fuori nulla, ma se dovesse accadere penserei ad un altro paese: l’Austria. E non certo a suo nome.
Scritto da sameth il 2 Feb 2010
Cherchez “l’avvocato”.
Scritto da Fabrizio Spinella il 3 Feb 2010
Io invece sono incuriosito da un fatto molto semplice: nella sua difesa preventiva sul blog Antonio Di Pietro fa i nomi di Contrada e di Mori, ma, nelle foto pubblicate, di quest’ultimo non c’è traccia.
Cavallaro la definisce una “citazione errata”, ma allora perchè tirarlo in mezzo, considerando il fatto che il colonnello è visto come fumo negli occhi dai lettori di Travaglio che lo sostengono?
Insomma: che altro c’è?
ps: voglio chiarire che la mia stima nei confronti di Contrada e di Mori rimane immutata, anche se hanno cenato con Di Pietro.
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 3 Feb 2010
Bentornato a Dean Keaton, lunga assenza legittima e giustificata
Scritto da Sergio Fornasini il 4 Feb 2010
Cattivi padri hanno fatto più perversi figli, come recitava uno scrittore latino. Dai lombi di Di Pietro è scaturito De Magistris (votato al parricidio).
Scritto da Fabrizio Spinella il 9 Feb 2010
Non é normale, ma é usuale che avversari politici e nemici giurati dopo essersi presi a martellate sulle gengive di fronte al popolo, si risistemino la dentiera e si rechino ad esercitarla nel più vicino ristorante e ne escano ore dopo a braccetto ridacchiando e gongolando come quei due fubbacchioni del gatto e la volpe. Aiutati dalle abbondanti libagioni. Al contrario non é usuale ma é normale che con la coscienza sporca si tenti di occultare immagini che qualcuno potrebbe trovare sconvenienti, guarda un po’. E per finire non é normale e neanche usuale che un’anima nera magni cosi’ tanto!
Scritto da Veronica Braccini il 11 Feb 2010