GRANDI BANCHE SOTTO LA LENTE DELLA CONSOB
18 Maggio 2010di Gianluigi De Marchi per dituttounblog.com
“E’ tutto sbagliato, è tutto da rifare!” ripeteva il grande Gino Bartali; ed il suo tormentone potrebbe tranquillamente applicarsi alle procedure organizzative delle grandi banche italiane, messe sotto la lente d’ingrandimento della Consob.
Intesa San Paolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare e Banca nazionale del Lavoro (i colossi del mercato bancario italiano) dovranno con urgenza convocare i loro Consigli d’amministrazione per cambiare radicalmente le procedure di vendita dei servizi finanziari.
La Commissione che sorveglia la regolarità del mercato ha infatti il fondato sospetto (noi ne abbiamo la certezza da anni…) che le esigenze di vendere, guadagnare commissioni e distribuire premi ai dipendenti siano prevalenti rispetto all’esigenza di soddisfare i clienti.
Nel corso dei suoi accertamenti la commissione ha riscontrato che “le politiche commerciali (selezione dei prodotti finanziari da offrire ai clienti, criteri di elaborazione dei budget; definizione degli schemi di incentivazione del personale addetto alla distribuzione) sono risultate in larga parte imperniate su logiche di profitto anziché di servizio reso nell’interesse della clientela. Questo approccio non è idoneo a contenere i potenziali conflitti d’interesse tra banca e cliente. Il personale, infatti, può essere indotto a collocare i prodotti, spesso quelli sviluppati dalla casa, secondo criteri legati alla realizzazione del budget, indipendentemente dall’adeguatezza degli investimenti per la clientela”.
Consigli per i lettori: fate leggere questo articolo al vostro “consulente” allo sportello, chiedetegli di farvi rileggere la vostra scheda (magari scoprirete che non coincide esattamente con le vostre esigenze perché al momento di compilarla siete andati di fretta…), fate correggere tutto quello che indica una predisposizione eccessiva al rischio, preannunciate che da domani ogni proposta fatta su “prodotti della casa” sarà esaminata con molta più attenzione del passato. Preannunciate che rifarete l’esame di tutto quello che avete a dossier e che vi riservate di inviare un reclamo se i vari “prodotti” non sono esattamente rispondenti alle vostre esigenze: non è una minaccia, né un ricatto, è semplicemente un vostro diritto.
E la Consob lo sa…