Abolizione delle province: per Tremonti un problema secondario, secondo altri due miliardi di risparmio
7 Ottobre 2010Il tema dell’abolizione delle province, per chi lo avesse dimenticato, era inserito nel programma elettorale berlusconiano del 2008. A più di due anni di distanza l’argomento appare ormai estinto. O quasi.
Martedì scorso il ministro Tremonti, nel corso di una audizione alla Camera, ha posto la pietra tombale sull’ipotesi di abolizione: secondo lui non vale la pena di seguire quella strada, ne deriverebbe “solo” un risparmio per 100-200 milioni, un taglio simbolico ed inutile secondo il suo punto di vista. Non è che siano esattamente bruscolini: stiamo parlando di 200-400 miliardi di lire, insignificanti per Tremonti. Nello stesso ambito ha minimizzato anche i possibili vantaggi economici derivanti da una possibile riduzione delle “auto blu”, meglio allora continuare a tagliare sulla scuola.
Combinazione ha voluto che il giorno seguente venisse pubblicato uno studio dell’Istituto Bruno Leoni, dal quale emerge che l’ammontare del beneficio sarebbe invece una cifra 10 volte superiore, almeno 2 miliardi di euro. Ma chi sono questi che osano contraddire il sommo Tremonti? Incuriosito dalla notizia, ho notato che la confutazione proviene da un istituto indipendente, niente affatto farcito di sprovveduti. Fra le altre cose è partner della Heritage Foundation e del Wall Street Journal nella promozione a livello europeo dell’Index of Economic Freedom. La loro analisi sul costo delle province italiane non è affrettata e messa in piedi solo per contraddire il ministro. Risulta invece approfondita e dettagliata, la potete trovare qui in formato pdf.
Una nota a margine è doverosa nei confronti del nostro sistema di informazione, sempre troppo preso da case a Montecarlo ed argomenti affini. Eppure proprio sull’argomento “abolizione delle province” un quotidiano si era particolarmente distinto, in un recente passato, per aver lanciato una campagna di stampa. Sto parlando di Libero, che ieri relegava mestamente a pagina 20 un trafiletto dedicato alle dichiarazioni di Tremonti, senza degnarsi nemmeno di commentarle. Neppure un minimo di delusione, eppure proprio Libero si era fortemente impegnato a sostenere il taglio, con tanto di raccolta di firme.
Acqua passata, forse era l’allora direttore Feltri che aveva a cuore la questione? Non sembrerebbe, a giudicare dall’articolo pubblicato a giugno scorso (direttore Belpietro) dal titolo “Province in salvo, che fregatura“. No è solo che al momento sono troppo impegnati in altre campagne.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)