GLI AMERICANI IN CLASSE A STUDIARE FINANZA. E NOI?
7 Ottobre 2010di Gianluigi De Marchi
Ci sono state decine di “riforme” della scuola, si sono cambiati regolamenti, piani di studio, indirizzi, ma una cosa è purtroppo rimasta ferma, e cioè l’assoluta mancanza di formazione su una materia che sarebbe utilissima per tutti: la gestione del denaro, l’economia, la finanza. I ragazzi imparano l’italiano (giustissimo), la matematica (giustissimo), la storia, la geografia, le scienze naturali e tutto il resto, ma escono dalla scuola che non sanno come usare il denaro, cosa fa una banca, come valutare un investimento, cos’è l’inflazione, come si chiede un mutuo e così via. Un vero e proprio “analfabetismo finanziario” che molti pagano a caro prezzo, facendo operazioni sballate per mancanza di conoscenze di base.
La situazione non è forse molto diversa negli Stati Uniti, se il Presidente Obama ha varato un grandioso piano di istruzione per offrire a tutti un minimo di conoscenze di base e consentire a tutti di capire cos’è la finanza. A capo del progetto c’è (guarda caso!) un’italiana, Annamaria Lusardi, che ha messo mano al progetto con grande impegno, puntando ad aiutare gli adulti ma (giustamente) imponendo corsi specializzati nelle scuole per “costruire il futuro”. Persona con idee chiare, ha recentemente dichiarato che i corsi saranno tenuti da persone al di fuori del sistema, perché “Chi vende prodotti finanziari non può insegnare al pubblico come comprarli: sarebbe come mettere le volpi a guardia delle galline”…
Idee chiare, fondi imponenti per realizzare il progetto e la fiduciosa certezza che questa sia la strada maestra per evitare nuove crisi, grazie alla “conoscenza”, questo bene impalpabile ma preziosissimo.
In Italia si era tentato di avviare qualcosa di simile (anche se in maniera molto più timida) ma il progetto è abortito, e siamo ancora al punto di partenza (e probabilmente non sarà mai dato il via a corsi sulla materia).
Signori ministri (in particolare Tremonti per la parte finanziaria e Gelmini per la parte educativa) volete per favore costruire un futuro migliore per i nostri giovani? Continuate, per carità, a far declinare verbi irregolari e studiare il teorema di Euclide, ma cominciate a parlare anche di risparmio, prestiti, inflazione. Ve ne saremo tutti grati.
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