Due cosette sulle “rivelazioni” di Wikileaks
2 Dicembre 2010Dopo tanto strombazzamento mediatico preventivo, l’attesa per la pubblicazione di documenti riservati da parte di Wikileaks era abbastanza naturale. Lunedì mattina tutti i giornali, sia di destra che sinistra come pure di sopra e sotto, erano saturi di titoli sulle sensazionali rivelazioni appena pubblicate. Ma quali rivelazioni?
Forse che la Russia è virtualmente nelle mani dei mafiosi? Chiamiamoli come meglio ci aggrada, ma lo sanno tutti che da quelle parti dominano gruppi oligarchigi senza scrupoli, appoggiati dal potere politico e dall’ex KGB.
Forse che l’Iran sta sulle palle ad un gran numero di paesi vicini in Medio Oriente? A chiamarla rivelazione ci vuole faccia tosta.
Forse che Berlusconi sembra essere il portavoce di Putin in Europa? Ma ragazzi, quei due sono così vicini che nel 2008, appena Silvio vinse le elezioni, Vladimir accorse a Villa Certosa in visita privata per alcuni giorni. Dei rapporti stretti fra i due simpaticoni ho rivelato più io in questo blog che Wikileaks, modestamente. Non ci credete? Bene, allora leggetevi questo post di due anni fa e fate attenzione a quanto dichiarò allora il nostro premier, cose del tipo: gli USA stanno provocando la Russia con quella faccenda dello scudo spaziale, e sono stati provocatori anche con il riconoscimento del Kosovo e con l’ipotesi di un ingresso nella NATO di Ucraina e Georgia, salvo modificare nei giorni seguenti il suo pensiero man mano che viaggiava alla volta degli USA. Oppure questo articolo di giugno 2009, quando intervenne a sorpresa al vertice dei ministri degli Esteri annunciando di essere in missione per conto dei russi, dichiarando che il premier Medvedev lo aveva “pregato di rappresentare la volontà della Federazione russa di riprendere la collaborazione con l’Occidente e la Nato”. Non lo sapevate? Se non leggete i giornali e guardate solo il Tg1 provate almeno a leggere un blog di tanto in tanto, potrebbe giovarvi. Visti questi ed altri fatti noti, è facile dedurne che basterebbero giornalisti intenzionati a raccontarli per ridurre le “rivelazioni” di Wikileaks a pura ridondanza.
Forse che Berlusconi è vanitoso e gli piacciono i party? E quale delle due sarebbe la rivelazione?
Nel nostro infinito provincialismo, così ben alimentato dalla stampa nostrana, anche le tempeste in un bicchier d’acqua ci portano ad interrogarci sul destino del mondo. Non dell’intero globo, il nostro panorama è molto più limitato. Il focus dell’attenzione viene immancabilmente puntato dai media su fatti marginali, mai una volta che qualcuno si sforzi di correlare fra loro situazioni, indaghi, scopra notizie facendo giornalismo d’inchiesta. In questo clamoroso caso mediatico si è prestata attenzione solo alle piccolezze di casa nostra, eppure sono convinto che scavando negli archivi pubblicati c’è infinitamente di più da commentare. I foruncoli di un Vip alla fine diventano notizia da prima pagina. Fortunatamente c’è qualche rara eccezione, troppo poche però per cambiare il volto ed il metodo del giornalismo in questa malridotta Repubblica italiana.
Una volta erano portati ad esempio Biagi e Montanelli, ora chi sarebbero i punti di riferimento, i Travaglio? Se questo è lo stato delle cose allora smettiamola di preoccuparci del berlusconismo e dell’anti-berlusconismo, il nostro problema vero è l’informazione.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)