Il “Codice Michelangelo” e i “crocifissi gemelli” del Buonarroti. Libero e Tg1 suonano la carica (in ritardo)
14 Febbraio 2011Un argomento sul quale nessuna redazione ha voluto pubblicare una riga sei mesi fa è divenuto improvvisamente interessante, tanto da indurre il Tg1 a dedicargli due servizi in altrettanti giorni nell’edizione di massimo ascolto.
Il “Codice Michelangelo” è la storia di un crocifisso attribuito al Buonarroti che porta indietro fino al 2007 quando Tiziano Dossena ne parlò per primo su “Idea Magazine” (l’articolo integrale è qui). Poi di quella statuetta si persero le tracce e ad occuparsene dopo tre anni fu Andrea Palladino in un articolo su “L’Unita’” del 19 luglio 2010 dal titolo Il Vaticano, le Mafie e il mistero del crocifisso perduto (lo trovate qui), e subito dopo (20 settembre 2010) Gabriele Mastellarini, dopo un lungo lavoro di ricerca, aveva ampliato il tema e proposto una nuova chiave di lettura: quella dei crocifissi “gemelli” di Michelangelo, uno autentico al centro di un intrigo internazionale e l’altro presunto farlocco, ma acquistato per originale dallo Stato italiano. Ne è nato un dettagliato articolo che varie testate (Libero tra queste) avevano valutato senza però pubblicarlo. Alla fine Gabriele decise di regalare il bel pezzo, le foto e i documenti esclusivi a dituttounblog.com, purtroppo non lo trovate più in questo sito in quanto è stato rimosso su richiesta dell’autore.
Una settimana fa la storia improvvisamente rispunta fuori, Libero pubblica un primo articolo a firma del vice direttore Franco Bechis. Il giorno dopo ne parla il Tg1 edizione delle 20 sorvolando sui 3,2 milioni di euro spesi dallo Stato, su disposizione del ministro Sandro Bondi, per acquistare il crocifisso sbagliato, descrivendo la vicenda come una “spy story” con accenni a massoneria e mafia. La testata diretta da Minzolini, buon amico di Bechis, torna sull’argomento il 10 febbraio con integrazione di intervista a Giorgio Hugo Balestrieri (ricercato dall’Antimafia che lo ha dichiarato “irreperibile”, latitante) colui che sostiene di possederlo attualmente. Il giorno dopo Bechis pubblica su Libero un ulteriore pezzo sull’argomento, citando finalmente Mastellarini che viene frettolosamente definito “un blogger italiano”. Lo stesso Bechis (come riportiamo nei commenti) è stato poi costretto a scusarsi con Mastellarini.
Oltre a Libero ed al Tg1 l’attenzione dei media sul crocifisso di Michelangelo trova riscontro con una serie di articoli ( [1] [2] [3] ) su www.libertas.sm, testata d’informazione della Repubblica di San Marino.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
Un commento presente
From: Gabriele Mastellarini
To: Franco Bechis
Subject: per vicedir Franco Bechis
Salve,
non so se l’articolo con l’intervista a Balestrieri e´stato gia´pubblicato o se uscira´domani
Oltre alle precisazioni sulla mia ¨qualifica¨di giornalista professionista e non di blogger (a settembre ero senza contratto e cosi´ dopo aver proposto línchiesta a varie testate (libero compreso) decisi di pubblicarla sul blog di alcuni miei amici).
La pregherei inoltre di glissare sul fatto di New York, perche´non potrei dimostrare di essere stato li´ e non vorrei che qualcuno mi chiamasse per attestare cio´ che non posso dimostrare.
Buon lavoro
Gabriele Mastellarini
From: Franco Bechis
To: Gabriele Mastellarini
Subject: Re: per vicedir Franco Bechis
Mi scusi, Gabriele. E’ stato pubblicato stamattina, l’avevo citata pensando fosse un modo per ringraziarla dell’articolo che mi ha mandato. Se preferisce scriva una lettera di precisazione e la mettiamo..
Franco Bechis
Scritto da gabriele mastellarini il 15 Feb 2011