BEVI&MANGIA. Il re della Fiorentina beccato con 94 chili di carne scaduta, condita da insetti e ragnatele. Lui si difende “Era di qualità, ma andava in beneficenza”
28 Agosto 2008da Il Corriere Fiorentino del 27 agosto 2008
E’ considerato il vate della bistecca. Quello che si è battuto strenuamente per riavere la Fiorentina sulle tavole italiane e che adesso si trova con una bella grana: i carabinieri del Nas gli hanno sequestrato 94 chili di carne.
Lui è il celebre macellaio-poeta Dario Cecchini (nella foto), di Panzano in Chianti. Secondo l’accusa la carne ritrovata era scaduta da mesi ed era stata congelata. I congelatori sarebbero stati trovati sporchi, con insetti e ragnatele. Il magistrato ha subito emesso un decreto penale di condanna di seimila euro.
Il celebre macellaio si difende, spiegando che si tratta di un malinteso, che la carne non doveva essere venduta, che non è scaduta e che nei congelatori dura almeno un anno. «Quella carne era destinata ad essere data in beneficenza, e comunque era di qualità». I controlli del Nas dei carabinieri di Firenze per verificare la tracciabilità delle carni vendute in macellerie e centri all’ingrosso della Toscana sono in corso da alcuni giorni nella regione, in particolare nelle province di Firenze, Arezzo e Siena. Secondo quanto emerso, i militari hanno finora esaminato documentazione cartacea ed etichettature relative alla provenienza degli alimenti. Oltre alle carni sono state controllate anche partite di frutta, di olio e di vino.
Dario Cecchini è conosciuto come il re della Fiorentina. Ecco cosa scriveva di lui il giornalista enogastronomico (e nostro collaboratore) Tommaso Farina quando, lo scorso 28 aprile, la famosa bistecca ritornò sulle tavole italiane.
Da qualche giorno è tornata la bistecca alla Fiorentina, quella vera, ottenuta da animali più o meno maturi e non da vitelloni bambinoni. L’inizio di questo iter liberalizzatorio era iniziato lo scorso ottobre. Non trovando nessuna opposizione, l’Europa ha messo in pratica le sue intenzioni da qualche giorno.
Nonostante io non sia sempre in sintonia con la concezione della carne di Cecchini e degli approvigionamenti (tradotto: non penso, come pensa lui, che la carne italiana a tutt’oggi sia incompatibile con il suo concetto di qualità), lo considero un grande macellaio. Lui non è uno che fa l’esame al cliente prima di vendergli qualcosa, come si dice che altri facciano.
Ecco come si autopresenta il macellaio, Dario Cecchini (www.solociccia.it)
Io Dario Cecchini, figlio di generazioni di macellai, continuo con questo mio mestiere, la tradizione artigiana della mia famiglia. Così facendo mantengo quello spirito Rinascimentale che tanto bene ha fatto alla Toscana e al mondo.
In 30 anni di lavoro, più l’apprendistato con il babbo, purtroppo breve, ho cercato e continuo a farlo, queste mie radici interpretandole alla mia maniera, lasciando sentire l’istinto Toscano.
Sono così nati (tornati) il “Tonno del Chianti”, il “Profumo del Chianti”, la “Bistecca Panzanese”, il “Sushi del Chianti”, la “Mostarda Mediterranea” e tante altre specialità tirate fuori dalle pieghe del tempo e della memoria e sinceramente, per fortuna dalle mie qualità.
Ho fatto questo con la stessa passione con cui declamo l’Inferno di Dante o ascolto i poeti contadini in ottava rima e continuo a farlo nutrendo così la mia anima, ma spero, anche gli amici e gli ospiti della mia macelleria di buoni cibi.
Ho sempre cercato in questo mio cammino la qualità senza mai adattarmi ad etichette o convenienze del momento, esprimendo solo il mio pensiero, spesso antagonista, ma anche per questo profondamente Toscano.
Per questo ho chiamato (battezzato) le mie carni come “Selezione Cecchini”, così qualificando il mio lavoro e così qualificandole.
Così voglio continuare a fare, perché penso che questo voglia dire fare l’artigiano, cioè selezionare la qualità ed esaltarla al meglio con le proprie mani.
La provenienza delle carni, il tipo degli allevamenti e tutto quello che ne consegue, che nei miei anni è cambiata a volte e può darsi cambi ancora, è la mia scelta che io sottopongo al vostro gusto con l’esperienza della mia famiglia e di tutti i miei anni di macellaio.
E questo è il suo “ristorante” Solociccia
Questo non è un ristorante, ma la casa del macellaio. Tutto quello che mangerete è il frutto del lavoro mio e della mia famiglia.
Non potete scegliere il menu, ma sarete trattati bene e con rispetto se anche voi ne avrete.
Si mangia ad un tavolo comune tutti insieme in “convivio”.
Sono sei portate di carne a mia scelta, verdure di stagione, fagioli all’olio, focaccia, pane vino torta caffè e digestivi.
Tutto ma proprio tutto per 30 euro e per quasi due ore di consumazione, dopo di che vi dovrete alzare e lasciar posto agli altri ospiti.
Siete liberi di portare il vostro vino senza spesa. Non abbiamo bistecche.
Per finire sappiate che tutto: il cibo il vino lo spazio noi stessi è maledettamente Toscano.
Benvenuti (se vi pare!)
4 commenti presenti
“Quella carne era destinata ad essere data in beneficenza, e comunque era di qualità”. Orribile: 1- vuol dire che chi mangia carne data in beneficenza può beccarsi qualche intossicazione alimentare; 2- anche il controfiletto ha una data di scadenza, cosa vuol dire che “era di alta qualità”. Che vergogna.
Scritto da Orlando il 28 Ago 2008
Dovrebbero interdirlo dal mestiere di macellaio, dopo avergliela fatta trangugiare cruda quella carne.
Scritto da Fabrizio il 29 Ago 2008
Vivo in provincia di Bari:
come posso fare per acqistare le bistecche forentine (chianine)fuori della Toscana?
Qualcuno è in grado di indicarmelo?
Ringrazio fin d’ora.
Domenico.
Scritto da domenico il 11 Nov 2009
@ Domenico: niente da fare, credo, per avere dal macellaio sotto casa la bistecca di chianina quando si abita in Puglia. Però Internet può aiutare, basta una piccola ricerca e saltano fuori aziende che vendono le bistecche online, anche a 10 Kg per volta: http://www.fadado.com/c/228_carne.html
Tengo a precisare che non ho sperimentato i servizi offerti in quelle pagine, sono fortunato ad abitare molto vicino alla Toscana e preferisco servirmi direttamente in Val d’Orcia e dintorni
Scritto da Sergio Fornasini il 11 Nov 2009