Pale eoliche si o no?
17 Marzo 2011In questi giorni nella mia zona è sorto un movimento di cittadini in opposizione alla prevista installazione di pale eoliche nelle campagne circostanti, per la produzione di energia elettrica. Nel comprensorio di cinque comuni limitrofi è in programma la posa in opera di 270 torri dell’altezza di circa 130 metri. Stanno organizzando una manifestazione di protesta per una delle prossime domeniche, l’iniziativa è riportata anche dal sito dedicato a contrastare l’eolico ed il fotovoltaico a terra: www.viadalvento.org. Certo queste pale non sono belle da vedere ma c’è anche di peggio, tipo la centrale nucleare che stavano costruendo a Montalto di Castro.
Sono del parere che in tutte le cose vada individuata la soluzione migliore da attuare. In questo caso specifico ritengo che possano sussistere condizioni ragionevoli affinché l’impatto ambientale risulti accettabile. Ovvero, se le torri vengono installate in luoghi di non particolare interesse paesaggistico e lontano da abitazioni, la loro vista ed il rumore che producono potrebbero risultare sopportabili. Sempre che non siano troppe in un’area limitata. Naturalmente non sono un esperto in materia, i problemi di impatto potrebbero essere diversi e più significativi.
Diversi anni fa nell’isola di Creta mi sono imbattuto in un’area popolata da questo tipo di generatori. Erano collocate in una zona non visibile dalla principale arteria di comunicazione, le ho notate solo percorrendo una stradina secondaria. Ricordo di aver pensato che i greci fossero già allora più avanti di noi nel cercare qualcosa di alternativo al petrolio, qui da noi si iniziava appena a parlare di questa fonte alternativa.
In definitiva, se vogliamo produrre energia e mantenere il nostro stile di vita qualcosa dobbiamo pur fare. Se diciamo no al nucleare e pure al rinnovabile allora prepariamoci a spegnere lavatrice, frigo e tv e vai con le candele per l’illuminazione.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
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Ecco cosa ho pubblicato oggi sul “Corriere dell’Alto Adige”:
Antiestetiche? Brutte? Orrende? Nient’affatto: sono invece del parere che le pale eoliche abbiano una loro apprezzabile estetica, e che non vadano affatto demonizzate. Le ho viste recentemente in Sicilia: nella pianura monotona e sufficientemente ventosa si prospettano, in fila, queste lunghe, agili braccia bianche che si muovono lentamente. Hanno un loro ritmo, una loro levità, una loro eleganza. E allora mi sono chiesto perché tanta ostilità soprattutto da parte degli ambientalisti, che oltretutto sono proprio quelli che non intendono accettare l’opzione nucleare. Non vogliono l’atomo e plaudono alle fonti alternative. Ma pale eoliche e pannelli fotovoltaici – fonti alternative perfette – non le vogliono ugualmente: dicono che sono antiestetici. E allora?
Il punto è che quello che spaventa spesso è il nuovo. Se ottocento anni fa ci fossero state associazioni ambientaliste, castel Roncolo non lo si sarebbe mai costruito. Avrebbero trovato che la sua presenza sarebbe stata di sfregio al panorama dell’ingresso alla val Sarentina. Adesso, logicamente, guai a toccarlo. La torre di Druso? Un orrore, quel cilindro piazzato là. Provate, adesso, ad abbatterlo. Non parliamo poi di Castel Firmiano: avrebbero trovato che sarebbe stato un oltraggio per il profilo della collina che sovrasta Ponte Adige, un orrore.
Passando ad un altro settore, pensiamo alle proteste che sollevarono i quadri dei primi impressionisti, nemmeno accettati – a Parigi – ad un’esposizione importante, ed oggi corteggiatissimi. Nessuno si ricorda più del figurativo “pompieristico” che allora imperversava, ed è agli impressionisti che vanno le attenzioni di tutti. Anche allora, era semplicemente il “nuovo”, che faceva paura. E la “casa della cascata” di Wright?
Non si accettano le pale eoliche, ma ci si dimentica degli elettrodotti che squarciano i boschi; eppure anche quelli sono gli strumenti necessari per una fonte d’energia pulita, l’acqua. E le condutture della centrale di Cardano, all’epoca (fine anni Trenta) la più grande d’Europa? Ormai sono là, tuttora ammirati, apportatori di migliaia di megawatt. Vogliamo toglierle?
Sopportiamo, in Alto Adige, la presenza di impianti di risalita che rovinano – quelli sì – il paesaggio, segnando di cicatrici le montagne (pensate al bel Catinaccio), e pretendendo oltretutto lo spianamento di boschi per consentire la costruzione di parcheggi (e cito nuovamente la zona del Catinaccio). Da sciatore, me ne servo; da amante della montagna, mi rendo conto che sono di troppo.
No, le pale eoliche non rovinano il paesaggio. Sicuramente a nessuno verrebbe in mente di erigerle a passo Costalunga, ma quando leggo che ci si oppone alle pale al passo del Brennero, mi chiedo che valore estetico possa avere quella gola, dimenticata lassù, e comunque imbruttita dalle (necessarie) protezioni antivalanga. La dolce rotazione delle bianche pale darebbe invece al passo un po’ di vita, come un bianco balletto.
E visto che siamo in tema, cosa ne direste se abbattessero i mulini a vento della Mancha o dell’Olanda, perché antiestetici?
Ettore Frangipane
visita il mio sito http://www.bolzano-scomparsa.it
Scritto da Ettore Frangipane il 22 Giu 2011
Perche no! sempre meglio che il nucleare…..
quando atraverso la germania io e i miei figli con mia moglie rimaniamo sempre stupiti ed affascinati di questi giganti… se pensiamo a cosa servono non sono poi cosi brutte.
se sono costruite con eleganza, lontane delle abitazioni ed escludendo le zone turistiche montane, non vedo che male possono fare
Scritto da flavio il 22 Ago 2011