Buon compleanno Italia, una giovane nazione di appena 150 anni
17 Marzo 2011Per un attimo mi sono domandato perché il nostro amatissimo governo ci abbia voluto regalare un giorno di festa nazionale. Poteva fissare la data dei festeggiamenti di domenica, ad esempio, e nessuno se ne sarebbe offeso. Poi mi sono informato ed ho capito che nulla ci è stato donato: ce la paghiamo da soli questa festa della nazione unita, con la decurtazione di soldi oppure un giorno di libertà in meno dalle ex festività soppresse. Ma ormai ci siamo e vediamo di festeggiare.
Certo che definire unita questa nostra bella Nazione è un esercizio limitato alla retorica. Ad esempio, c’è fra noi chi si vorrebbe pulire il culo con il tricolore. Una schiera dei suoi seguaci, nonostante facciano parte e recepiscano lauti stipendi dallo Stato, se ne vanno allegramente a fare altre cose quando si festeggia, magari sulle note dell’inno nazionale. Non che sia un brano di musica celestiale, ci mancherebbe. E’ il simbolo, non il suo incedere da marcettina ridicola quello che conta.
A parte i secessionisti impenitenti, c’è anche una nutrita fauna di autonomisti per ragioni diverse. Ad esempio in Alto Adige hanno già messo le mani avanti: se gli italiani vogliono festeggiare facciano pure, noi non lo faremo. In fondo hanno qualche ragione per pensarla così: sono stati annessi, non hanno scelto di lasciare l’Austria. Sono anche molto diversi da noi: educati, puliti, disciplinati, efficienti, ed i servizi funzionano da quelle parti. Somigliano davvero poco agli italiani. Se mettiamo sulla bilancia pure il trattamento a loro riservato ai tempi del Duce forse possiamo comprenderli meglio. Il regime volle piegare l’autonomismo anche con i simboli, tipo il monumento alla Vittoria eretto a Bolzano. La prima volta che l’ho visto, uscendo dai bei portici ed andando verso il ponte ho esclamato: cosa è quella schifezza? E’ davvero una presenza impropria in quel contesto urbanistico, poi mi hanno spiegato cos’era e cosa ci stava a fare proprio lì. A parte le ragioni del Sud Tirolo, vorrei però che quegli stessi orgogliosi austriaci del sud si rendessero conto che fanno parte di una nazione che ha riservato loro molti privilegi, compresi quelli finanziari e di statuto speciale. Insomma, sentitevi pure voi italiani perché siamo tutti nella stessa barca, solo che voi viaggiate in prima classe.
Per il resto del lungo stivale a mollo nel Mediterraneo sappiamo già che una parte delle regioni le governa più la mafia che lo Stato, però per pareggiare i conti la malavita organizzata giustamente si sta espandendo dovunque. Che un fiorentino, un milanese, un palermitano, un romano ed un napoletano continueranno a vivere in socialità diverse, come è anche naturale che sia.
Vorrei solo ci ricordassimo più spesso di essere tutti quanti insieme, non come zattere ognuno alla deriva per conto suo.
Buon compleanno, Italia
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
Un commento presente
Stato giovane, Nazione antica, forse pure troppo.
Scritto da Asdrubale il 17 Mar 2011