Abbiamo gli uomini, i reati li troveremo: parte seconda.
16 Marzo 2009Una nota da Facebook firmata Filippo Facci, il trafiletto è stato pubblicato sull’edizione cartacea de “Il Giornale” di sabato scorso. In pratica è una appendice a quanto pubblicato sullo stesso quotidiano mercoledì 11 marzo, altro articolo molto critico sull’operato della magistratura nei confronti dei presunti violentatori della Caffarella, per altro scagionati dalle prove scientifiche. In coda pubblico anche un video tratto dal Tg1, edizione delle 20:00 di sabato 14 marzo (grazie a Dean Keaton che ha segnalato il link), in coda al quale Facci riporta il suo pensiero sulla vicenda. Sempre su Facebook, Filippo scrive: «Mi ha telefonato Riotta per chiedermelo. Manco lo conoscevo». (sf)
L’inchiesta sui due romeni Loyos e Racz ormai non riguarda più uno stupro specifico, ma è un’indagine generica sulla vita di due persone. E non è soltanto imbarazzante per chi la conduce, ma andrebbe studiata nelle università per spiegare tutte le deformazioni a cui può ricorrere una Giustizia che non voglia ammettere i propri errori.
Più i due vengono scientificamente scagionati dalle accuse, e più se ne inventano di progressivamente piccole e pretestuose. I due, in pratica, rimangono dentro per dei reati conseguenti al loro arresto: come quelli che diventano pazzi perché li chiudono in manicomio. Loyos perché avrebbe calunniato la polizia rumena dicendo che l’ha picchiato; mentre l’altro, Racz, scagionato da altri stupri che hanno provato ad attribuirgli, è dentro pure lui per pericolo di fuga: e ci mancherebbe: chi non scapperebbe al posto loro?
Ma la frase più emblematica l’ha pronunciata un pm: «Non ci sono elementi per ritenere che i due siano completamente estranei a quanto avvenuto».
Classica inversione dell’onere della prova: spiegate al pm che l’accusa deve portare prove e indizi di una precisa colpevolezza, non supposizioni di una generica non-estraneità.
«Non c’è nulla che faccia ritenere che l’indagato sia stato pestato», ha pure detto il pm. Ragionando come lui, non c’è nulla che lo faccia escludere.