Andate in pace
10 Maggio 2013Dove sono finite le folle oceaniche che un decennio fa manifestavano ovunque contro la seconda guerra del Golfo intrapresa dall’Amministrazione repubblicana per rovesciare Saddam Hussein ? Che gli eroi di allora, stremati da tante battaglie e con le colonne (in)vertebrali fiaccate dalla pesantezza delle bandiere arcobaleno, si siano concessi il meritato riposo? Possibile che siano precipitati in un letargo così profondo da non vedere le emergenze che richiedono l’intervento della peace league multicolore?
Non pretendo che i professionisti della pace si sgolino nelle piazze per rompere il silenzio che circonda l’autogenocidio che si sta consumando in Siria ad opera di un tiranno efficientemente servito da milizie più spietate delle SS, e nemmeno che srotolino un arcobaleno di 200 metri per invocare la rimozione dell’ultimo esponente di una dinastia di bizzarri autocrati asiatici. Mi accontenterei che pronunciassero due monosillabi per chiedere gentilmente il ritorno del senno volato via negli animi dei suddetti despoti, oppure che mettessero in acqua una barchetta e costeggiassero il litorale del Libano a dimostrazione del fatto che la politica di Hezbollah suscita in loro almeno qualche perplessità.
Ma in realtà sono una persona piena di pregiudizi, perché loro, i pacifisti, non sono rimasti inerti, proprio no. Navigando in rete ho infatti scoperto che qualche mese fa c’è stata una manifestazione contro la guerra in Siria. Caspita, mi sono detto, vuoi vedere che quei temerari le hanno suonate in piazza ad Assad ? Come no. Scorrendo la pagina ho quasi subito il distacco della mandibola per lo stupore ( leggi orrore ) : una sparuta pattuglia di strenui pacifisti, brandello della grande fratellanza mondiale antimperialista , aveva manifestato contro i governi di Italia, Stati Uniti e Israele per la vendita di armi alle forze siriane di opposizione.
Naturalmente merita invece il plauso generale il trasferimento di missili russi ed iraniani ad Hezbollah attraverso il territorio siriano. Come è noto, difatti, ogni attività militare dei vicini di Israele è intrinsecamente buona e giusta se tesa a contrastare, minacciare, destabilizzare e sul lungo periodo cancellare l’entità sionista, come insegna uno dei più autorevoli ispiratori del movimento per la giustizia e la libertà mondiali, il presidente Mahmud Ahmadinejad. Il discepolo di Khomeini è famoso per le concilianti parole di pace con cui è solito rivolgersi a quella che lui definisce con garbo e rispetto l’entità sionista. Le ultime in ordine di tempo sono state quelle pronunciate dopo che lo Stato ebraico aveva polverizzato i missili ( inoffensivi, sia chiaro ) destinati ad appesantire gli arsenali degli sciti libanesi.
I pacifisti vedranno presto trionfare la pace in Siria, e con essa il silenzio, il silenzio del campo santo, perché di questo passo tra un po’ i siriani saranno tutti sotto terra ed il loro paese non esisterà più. Viva la pace !
Francesco Ginanneschi
Un commento presente
Un paio di chiarimenti:
1)”ultimo esponente di una dinastia di bizzarri autocrati asiatici “, mi riferisco al dittatore comunista Kim Jong-un.
2)”mettessero in acqua una barchetta e costeggiassero il litorale del Libano”, il riferimento è alla Freedom Flotilla dei “pacifisti” che qualche anno fa tentò di forzare il blocco navale imposto da Israele alla Striscia di Gaza.
Scritto da Francesco Ginanneschi il 10 Mag 2013