Roberto Saviano: Dead Man Walking
8 Settembre 2008di Sergio Fornasini
In questo periodo post-ferragostano non sono circolate molte notizie dall’Italia, colpa del caldo e delle vacanze. Così BBC News in un articolo a firma di Annalisa Piras volge allora il suo sguardo su una persona che forse nella sua vita non vedrà mai più vacanze normali: Roberto Saviano. Il titolo del pezzo fa rabbrividire ma è triste e dimenticata realtà: Dead Man Walking, morto che cammina. Una bella situazione per un uomo, un ragazzo di soli 29 anni che ne ha dedicati molti alla brama di capire e poi trascrivere la sua vita e le sue esperienze, un giovane di Casal di Principe.
Come conseguenza, scrive la Piras, Roberto Saviano è un uomo ricercato dalla camorra e che vive nascosto, sotto costante minaccia di esecuzione. Il suo unico quotidiano contatto umano è con i Carabinieri che lo proteggono.
Scrivendo in un modo così franco su un argomento che è una sgradevole verità nel nostro paese, Saviano è disdegnato da alcuni settori del pubblico italiano che aggrotta le sopracciglia davanti alle sue rivelazioni, indicandolo come anti patriottico.
Oggi il 29enne Roberto Saviano può parlare con il mondo esterno solo via telefono. Questo non è facile per un uomo che ha fatto della sua vita la missione di investigare e parlare dei comportamenti criminali che avvengono nella sua terra. Saviano dice che la sua storia è vitale, dato che la Camorra prospera sul silenzio. Ignorare le attività criminali è pericoloso non solo per l’Italia ma per Europa ed il resto del mondo.
L’articolo prosegue poi con una interessante analisi dei massicci investimenti della Camorra in Gran Bretagna.
“La mia vita non è una vita. Oggi e giornalmente vivo in un cappotto di legno, una bara. Questo è il termine che la Camorra usa per un morto che cammina”
16 commenti presenti
Ma che esagerati questi giornalisti della BBC news! Meno male che invece qua in Italia abbiamo fior di giornalisti che dicono le cose come stanno… ad esempio sul Foglio (l’ho giá detto, ma lo ribadisco, nel caso in cui vi fosse sfuggito) vi é una tale Annalena Benini (se volete un po’ di gossip mi pare che sia nipote della Bignardi) che ha scritto un fior fior di articolo dove in pratica invita Saviano a smetterla di fare tanto la vittima ed a trovarsi una ragazza.
Leggetelo, é veramente istruttivo (per chi non l’avesse colto, vorrei precisare che questo mio intervento é ironico):
http://bp1.blogger.com/_Xr6Ec4UEgiA/SBiUx3TExJI/AAAAAAAAAPQ/wooSlJ6Xkn0/s1600-h/1.bmp
saluti
Scritto da Daniele il 8 Set 2008
Io credo che la soluzione ci sia, basta unirsi tutti quanti. Versiamo il nostro piccolo obolo qui:
http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2208&Itemid=70
Saluti
Scritto da Mastellaroni il 8 Set 2008
“…fior di giornalisti che dicono le cose come stanno”? Mah!
Scritto da paolo martocchia il 8 Set 2008
Daniele, che fulgido esempio di giornalismo che hai riportato, ecco è proprio quello che intendeva la giornalista di BBC News
Scritto da Sergio Fornasini il 8 Set 2008
“…fior di giornalisti che dicono le cose come stanno”? Mah!
Scritto da paolo martocchia il 8 Set 2008
Ribadisco, Paolo, che ero ironico. Trovo l’articolo che ho postato vomitevole! Da allora, quando sento il nome di Annalena Benini, mi viene l’orticaria.
Saluti
Scritto da Daniele il 9 Set 2008
D’ironia in questo mondo continua ad essercene troppa. Così come l’invidia, le gelosie, il menefreghismo. Tutto l’esatto contrario di come dovrebbe comportarsi un essere umano. La stessa cosa dicasi per l’onesta intellettuale, divenuto ormai un optional. Quando si va sul privato, è gossip o giornalismo? Non ho letto il pezzo della collega, e non giudico. Mai nessuno, men che mai una collega che firma sull’elefantino.
Scritto da paolo martocchia il 9 Set 2008
Secondo me invece c’é poca ironia e pochissima autoironia… un po’ troppa gente si prende troppo sul serio.
Saluti
Scritto da Daniele il 9 Set 2008
Il problema della Benini è lo stesso della Soncini. Sono state assunte per essere brillanti, ironiche e divertenti, ma l’ispirazione non le ha assistite a lungo. Essere intelligentemente ironici tutti i giorni, per contratto, riesce solo ai pochissimi dotati da madre natura di un talento eccezionale, come il dottore Travaglio per esempio.
Per i comuni mortali la caduta di gusto è sempre in agguato.
Scritto da asdrubale il 9 Set 2008
Il mondo a cui mi riferivo è quello della stampa e dell’editoria in generale. Non giudico mai i colleghi (e preferirei non essere giudicato). Voi, fate pure.
Scritto da paolo martocchia il 9 Set 2008
La vita stessa è tutta un succedersi di giudizi. ogni giorno ci si trova di fronte a dover dgiudicare quello che ci piace da quello che non ci piace, quello che riteniamo giusto da quello che non è. Dire ” io non giudico mai” appare un pò il volere dire non volersi assumere le responsabilità dei propri giudizi.
Detto per inciso, a me quello che scriveva Guia Soncini piaceva, ma non posso neanche nascondere che il suo lavoro ha avuto, a mio parere, un’evoluzione infelice.
Della Benini non ho letto molto, l’articolo sopra riportato è stato giudicato da tutti come un’uscita infelice, ma naturalmente non può essere la base per giudicare la qualità di tutto il suo lavoro.
Scritto da asdrubale il 10 Set 2008
La camorra ha già vinto con Saviano isolandolo dal mondo reale lui rimarrà ancorato alle vecchie conoscenze che ha sulla camorra stessa senza aggiornarsi sul campo per combattere le nuove generazioni (chi ha letto il libro sa che buona parte del successo del libro vine proprio dal fatto che quelle che racconta sono esperienze personali che il giornalista ha vissuto sulla sua pelle, esperienze che non potrà più ripetere)
P.S. W Saviano!
Scritto da Francesco B il 10 Set 2008
Che dirvi, non sono d’accordo con voi. Ma credo non sia un problema.
Scritto da Tommaso Farina il 10 Set 2008
Segnalo questo link, che ho trovato sul sito marcotravaglio.it
http://it.youtube.com/watch?v=WJMhc2GBUL4&feature=email
Inutile commentare, ma francamente mi sfugge il motivo per cui Fede deve attaccare Saviano.
Saluti.
Scritto da tequilero il 10 Set 2008
Siamo fuori pista: mi assumo la responsabilità sui giudizi su tematiche di spessore, non giudicando un’altra persona (e il suo operato, specie se scrive). Grillo lo sa, ma in pochi lo seguono. Perchè in Italia si pensa, si stampa e si vende pù per il gossip che per gli stipendi bassi, le pensioni al minimo e la criminalità. O no?
Scritto da paolo il 11 Set 2008