ATTENTI ALLA CIV IN BANCA: USURA IN AGGUATO!
4 Luglio 2015di Gianluigi De Marchi
Morto un papa, se ne fa un altro, dice un cinico proverbio romano, per far capire che il mondo va comunque avanti.
Nel mondo bancario il proverbio è stato adattato da sempre con il motto: “Eliminata una commissione a debito del cliente, se ne inventa un’altra”. E’ quanto purtroppo avvenuto nel caso della detestata e predatoria “commissione di massimo scoperto” applicata dagli istituti bancari aggravando notevolmente il costo dei prestiti bancari in conto corrente. Le aule di Tribunale sono gonfie di denunce per usura presentate soprattutto da piccole imprese, artigiani, negozi commerciali che per decenni sono stati tartassati dalla commissione. Un abuso che anche l’allora Governatore della Banca d’Italia Draghi bollò con parole di fuoco nel 2008 e che il Presidente dell’Antitrust definì senza mezzi termini una prassi iniqua che doveva essere abolita. E finalmente nel 2009 la Banca d’Italia si decise ad emanare istruzioni alle banche per far capire che, siccome la commissione di massimo scoperto faceva parte del costo dei finanziamenti, dovevano stare attente ad applicarla per non far scattare il superamento dei “tassi soglia” (cioè dei limiti al di là dei quali c’è usura).
Ma ecco che, morto un papa, se ne fa un altro…
La commissione di massimo scoperto è stata sostituita prontamente con la commissione di “messa a disposizione dei fondi” (per chi gode di un fido) o con la “commissione di istruttoria veloce” (per chi va allo scoperto senza fido, oppure supera i limiti concessi). Il bello è che la CIV, in teoria, dovrebbe essere un rimborso spese per un’istruttoria effettivamente fatta (raccolta informazioni, analisi di bilanci, valutazione del rischio, ecc.), ma nessuna banca è tenuta a dimostrare d’aver eseguito l’istruttoria, addebita e basta. E se il cliente sconfina più volte nel corso di un mese, addebita allegramente la CIV più volte, facendo finta di fare tante “istruttorie veloci” (come se dopo 15 giorni le cose fossero diverse e necessitassero nuove analisi…).
Consiglio per i lettori: lottate allo spasimo contro tutte le commissioni, i balzelli, gli addebiti che le banche vi applicano, reclamate, rivolgetevi ad associazioni di tutela od a esperti del settore che possano aiutarvi a sostenere il confronto con le vostre banche.
Ne va della vostra sopravvivenza.