AVVERTENZE PER L’USO: NON FACCIAMOCI PIU’ ABBINDOLARE…
18 Settembre 2009di Gianluigi De Marchi per dituttounblog.com
Se vogliamo cercare qualcosa di positivo nella “grande crisi” che ha colpito il mercato finanziario, posiamo trovarla nella maggior consapevolezza dei risparmiatori per il futuro.
Tutti coloro che hanno perso soldi (ma anche chi ha avuto la fortuna di non perdere) hanno, si spera, imparato una lezione importante: non ci si può più fidare ciecamente di chi dà consigli seduto alla scrivania di una banca.
Come ha ricordato nei giorni scorsi il più autorevole quotidiano finanziario, “anche il pastore cerca sempre di convincere il gregge che i suoi interessi e quelli delle pecore sono gli stessi” (citazione di Stendhal, che non era certo un finanziere…). Quindi, prima avvertenza: prima di seguire un “consiglio”, informatevi, chiedete ad altri, cercate di avere il parere di più “esperti” e di farvi una vostra idea. Magari cercatevi un consulente indipendente: lo pagherete, ma starete tranquilli che non vi venderà nulla, perché non è stipendiato da qualcuno che vuol farvi comprare i suo titoli…
Investire in titoli obbligazionari (che apparentemente sono i più tranquilli) ha dei rischi. Evitarli accuratamente, limitandosi ad investire in obbligazioni con un rating (anche se ormai molti contestano questo indicatore, ha sempre un suo significato) pari almeno ad A. Secondo suggerimento: cambiate banca se vogliono farvi investire in BBB dicendo che è “investment grade”…) o se vogliono farvi investire in loro obbligazioni senza rating.
Attenti alla durata dei titoli: se è lunga il rischio è maggiore. Terzo suggerimento per chi vuole stare tranquillo: limitarsi a titoli con scadenza tre/quattro anni massimo; e poco importa se rendono un quarto di punto in meno.
Molte obbligazioni hanno regolamenti complicati perché sono “strutturate” (vedi ad esempio le famigerate index linked legate a Lehman). Meglio starne alla larga se non si è esperti. Quarto suggerimento: pretendere una scheda dei titoli consigliati con tutte le caratteristiche ed il regolamento; se non si capisce niente, fatevi dei BTP o dei CCT, vivrete più tranquilli!
Molte obbligazioni bancarie non sono quotate sui mercati organizzati, ma hanno un prezzo fissato direttamente dalla banca. Una situazione che aumenta il rischio (quello di “liquidità”). Quinto suggerimento: alla larga dai titoli non quotati e da quelli che sul mercato fanno registrare pochi scambi, rischiereste di restare “prigionieri” fino alla scadenza (o di vendere ad un prezzo stracciato).
Chi può, non si concentri su un solo titolo, che, a parte il rischio concentrato, presenta l’inconveniente di pagare gli interessi solo una volta l’anno (o ogni sei mesi). Ultimo suggerimento: fatevi il famoso “giardinetto”, con tanti titoli di caratteristiche diverse (tasso fisso e tasso variabile; durata breve e durata media; euro e divisa estera se si vuole correre qualche rischio). Scegliete accuratamente le date di pagamento delle cedole per farvi una comoda “rendita finanziaria” incassando ogni mese qualcosa: vi servirà a pagare la rata del mutuo, la bolletta del gas, i libri di scuola dei figli.
Meglio tanti piccoli incassi che uno solo grande, ma spesso nel momento sbagliato.