BANCA POPOLARE DI MILANO NELLA BUFERA
11 Gennaio 2012di Gianluigi De Marchi
Diciamocelo, non è un bel momento per le banche, assaltate da tutte le parti per il loro comportamento non sempre giudicato cristallino e non sempre giudicato adeguato alla difficile situazione economica in cui viviamo. Ma anche chi cerca di difendere il sistema trova poche giustificazioni di fronte al comportamento della banca Popolare di Milano che ha di prepotenza modificato i termini del regolamento del prestito, anticipandone all’improvviso la scadenza e dando una sola settimana di tempo ai risparmiatori per decidere il da farsi. Nel corso dell’assemblea degli obbligazionisti che ha approvato le variazioni in danno dei risparmiatori con una risicata maggioranza non sono mancati cori e critiche ai vertici della banca. «Questo è un imbroglio colossale». «Anche chi ha sottoscritto i bond argentini ha recuperato il 30%: qui siamo al 10%», sono solo alcuni dei commenti degli investitori imbufaliti.
Un ennesimo caso di comportamento ai limiti della correttezza. Ricordiamo che il prestito è stato collocato in maniera “forata” tra i clienti della banca; comportamento costato a tre alti dirigenti della banca una multa complessiva di 377 mila euro. Le irregolarità accertate comprendono la modifica del profilo di rischio dei clienti per renderlo idoneo all’acquisto del convertendo e numerose azioni commerciali non corrette, per piazzare a tutti i costi l’obbligazione a correntisti che non avevano un profilo idoneo a sottoscrivere titoli del genere.
Accuse gravissime che però, a parte la multa ai dirigenti (che probabilmente sarà pagata dalla banca, assolvendo così i suoi uomini di vertice; non è il primo caso!) non comporta alcun beneficio diretto per i risparmiatori riceveranno per ogni 100 euro di obbligazione 36,9 azioni della banca dal valore di circa 11 euro…E dire che nel prospetto informativo (che ovviamente non è stato consegnato o non è stato letto, perché il cliente si è fidato dello sportellista che gli ha raccontato altre cose…) era scritto che vi erano sette probabilità su dieci di avere un rendimento negativo a scadenza!
Consiglio per i lettori: se avete sottoscritto le famigerate obbligazioni BPM contestate il fatto e rivolgetevi ad un’associazione di consumatori (Adusbef, Federconsumatori, Altroconsumo, Cittadinoutente) per avviare un’azione legale. Se siete cliente di altre banche, traetene spunto per rifiutare sistematicamente di sottoscrivere obbligazioni bancarie: rendono meno dei BTP e sono più rischiose; e possono anche cambiare le carte in tavola a vostro danno!
Un commento presente
Oh tempora, oh mores … oh, i bei vecchi tempi andati … i sani costumi di una volta …
S’era nella seconda metà degli anni ’70. Strette creditizie, valutarie, d’ogni tipo. All’epoca gestivo la finanza di una grossa, grossa società finanziaria italiana (grossa, credetemi!). E la BPM, con il suo Vice Direttore Generale, Rag. Rizzo, che qui ricordo e nomino volentieri, risultava una delle più corrette, pronte, intelligenti del panorama italiano! Oh tempora, oh mores …
Scritto da Riccardo il 23 Gen 2012