Barnard vs. Saviano. Dibattito in corso con Paolo Barnard che dice: “Aprite gli occhi”
25 Novembre 2008UPDATE. PAOLO BARNARD RISPONDE NEI COMMENTI AL POST
Questo scritto di Paolo Barnard mi trova parzialmente d’accordo sull’argomento Saviano, che da solo non può costituire una grave minaccia alla camorra ed al malaffare. Non è stato il primo e non sarà l’ultimo, mi auguro, a trattare l’argomento scrivendone. Il grande successo del suo libro “Gomorra”, dal quale è stato ispirato un film rendendolo ancora più celebre, ha inevitabilmente attratto l’attenzione dei media su un mondo usualmente narrato in maniera frammentaria e non organica. Omicidi, guerra tra clan rivali, traffici illeciti descritti come un fenomeno localizzato: “Gomorra” ha evidenziato una realtà più vasta. Il “sistema” viene vissuto sulla propria pelle da chi abita in certe zone della Campania, ai boss quello che da particolarmente fastidio è che se ne parli altrove, nei potenziali mercati di espansione dei loro business. Barnard definisce Saviano una Superstar, mi auguro che Roberto non debba essere ammazzato per ottenere maggiore credibilità. (sf)
Mi preme rispondere in particolare a chi si scandalizza perché “fra tutti gli stronzi che ci sono in Italia, Paolo Barnard se la prende sempre con i Travaglio, Saviano, Grillo… ecc., con i pochi cioè che almeno tentano di fare qualcosa”.
Orbene, io non me la prendo con loro. Fate attenzione. Me la prendo con qualcosa di molto molto più grave e che tocca i Travaglio, Grillo, Saviano solo tangenzialmente. Si tratta della perfida abilità del Sistema di manipolare l’Antisistema così da renderlo inefficace. Il Sistema promuove con i suoi metodi canonici – che sono i successi massmediatici ed editoriali – guarda caso solo certi personaggi ‘scomodi’, quelli che a guardare bene non stanno intaccando un accidenti di nulla al livello profondo del Sistema. Ecco che noi poveri polli vediamo trionfare sulle barricate della ‘resistenza’ nomi come Saviano (per ora innocuo all’Azienda Camorra), come Travaglio e Grillo (innocui alle destre neoliberali che ci stanno divorando la vita), la Guzzanti (innocua anch’essa), come Rizzo e Stella (utilissimi alla vera Casta) ecc.
Vi sto dicendo: piantatela di farvi incantare dal Sistema e dai suoi ‘antagonisti’ innocui. Guardate oltre, là dove il Sistema ha veramente i suoi pochissimi oppositori. Dove? Sicuramente non in uno studio della RAI in prime time, o su un palco di fianco a Bertinotti, non sulle pagine del New York Times o a teatro con le prime tre file riservate ai Vip.
E torno a Saviano per l’ultima volta. Ribadisco: è un egregio divulgatore, ma non certo un nemico delle mafie. Perché vi sembra possibile che in una terra che ha partorito centinaia di eroi antimafia morti incaprettati senza mai essere apparsi su un giornale, e dove proprio oggi vivono cronisti in pericolo, senza scorte, che più neppure un foglio locale vuole pubblicare, seppelliti nell’anonimato e rifiutati da qualsiasi editore perché, loro, i nomi li hanno fatti e sono nomi di politici e avvocati e finanzieri collusi, vi sembra possibile dicevo che da quei posti possa di colpo sbucare un giovane che per aver rivelato nulla di destabilizzante per l’Azienda Camorra viene da essa condannato a morte, poi passa dalla sua lambretta alla Mondadori di Berlusconi direzione Academy Awards di Hollywood sul tappeto rosso della presidenza della Repubblica e del comitato dei Nobel? Non vi chiedete un macroscopico ‘Ma che significa?’, non stride qualcosa? Da Cosimo Cristina a Mario Francese fino a Peppino Impastato, da Mauro Rostagno a Giancarlo Siani, chi di loro prima di morire fu Superstar?
Facciamola finita: Saviano è un eccezionale divulgatore di utilità sociale. Ma non è finora un pericolo per l’Azienda Camorra. Il fenomeno Gomorra è isteria di massa per non voler vedere, comodo per non andare oltre, è l’Obamizzazione della lotta alla Camorra. E la giostra ipertrofica che vi gira attorno è un affronto ai tanti anonimi e ignorati combattenti contro le mafie che sopravvivono ogni giorno per miracolo protetti dal loro cane se ne hanno uno.
Io non sono un profeta e neppure un genio: sono uno che però almeno lo vede il Re quando è nudo.
P.S.
Dal sito Comedonchisciotte.org
“…ho deciso di leggere con attenzione il libro di Saviano trovandoci altre affermazioni palesamente assurde (se mi va, forse, tra qualche tempo ci dedicherò un sito) per ora mi limito a sottolineare che qui a Napoli si è arrivati a celebrare delle specie di “messe laiche” (le letture collettive di brani del suo libro sono state inaugurate, nientedimeno che da un assessore della Giunta Bassolino) per Saviano, da parte sopratutto di esponenti del Partito Democratico, forse commossi che si sia scritto un libro sulla camorra senza nominare una sola volta nessun politico né tantomeno gli esponenti della giunta che da anni criminalmente governa in Campania. Bakeka”
Articolo tratto dal sito di Paolo Barnard
39 commenti presenti
Stavolta sono almeno in parte d’accordo con lui.
Scritto da Tommaso Farina il 25 Nov 2008
1) Barnard faccia a questo punto pubblica richiesta perché venga tolta la scorta a Saviano;
2) scriva le cose lui le cose che veramente metterebbero in pericolo il “sistema” camorra;
3) fino ad ora, forse a causa dell’impostazione del blog che predilige pubblicare le sue opinioni critiche verso gli altri colleghi, non ho sentito praticamente nulla delle SUE di proposte, a parte le solite critiche verso “IL SISTEMA” che non capisco bene in cosa consista né come lui lo vorrebbe abbattere o sovvertire.
Saviano ha puntato i fari verso il fenomeno camorra, che ora riceve molta più attenzione. Sbaglio? Prima se ne parlava ugualmente oppure la si riteneva un fenomeno secondario rispetto alla ben più famosa mafia siciliana?
Gli si rimprovera di non aver risolto il problema? Di non aver toccato i nervi più sensibili di quel fenomeno? Va bene, al diavolo Saviano. Ci dica Barnard quali sono questi nervi sensibili… ci scriva un libro, ma guai se si arricchisce dalle vendite di questo libro. Scriva nel suo sito le notizie bomba che lui ritiene che i suoi colleghi ignorino colpevolmente.
Vai Barnard, abbatti sto cavolo di SISTEMA!
Scritto da Zazo il 25 Nov 2008
Ma qui qualcuno fa fatica a capire cosa sia il lavoro del giornalista mi pare, sbaglio?
Chiedere, interrogarsi sui problemi, porre domande e riflessioni.
Voi non riflettete attaccate lui perchè vi sta sulle balle ciò che dice, vabbhè.
E’ giusto domandarsi perchè con migliaia di persone che parlano di camorra che vengono uccise o che non diventano famose, una sia riuscita egregiamente in ciò?
E’ sbagliato chiedersi perchè e invitare la gente a riflettere su questo?
Scritto da Francesco B il 25 Nov 2008
l’invidia è una brutta bestia. Saviano ha aperto un dibattito su una piaga del paese e in questo, scusatemi, crea un danno all’azienda camorra. Rizzo e stella hanno costretto la casta a fare piccoli ma significativi passi indietro. Travaglio ha sottolineato e denunciato tantissime situazioni vergognose. Non risolveranno i problemi della società, meno che mai può riuscirci chi critica chi prova a fare qualcosa
Scritto da paolo rossi il 25 Nov 2008
MA soprattutto, per uno che vuole combattere il SISTEMA, a cosa cazzo serve?
Io rispondo a lui nel merito di ciò che dice, perché non mi trova d’accordo. E’ sbagliato non essere d’accordo con Barnard, o è per caso una divinità?
Scritto da Zazo il 25 Nov 2008
La cosa che considero non sbagliata, ma semplicemente stupida, è dire: “Saviano ha avuto successo ed ha venduto un sacco di copie del suo libro, mentre altri sono morti combattendo la camorra… cosa c’è dietro? sicuramente nulla di buono… non fidatevi, aprite gli occhi, fa tutto parte dei maneggi del SISTEMA”… si getta una “terribile” ombra di sospetto, ma non si dice un cazzo, solo che è meglio non fidarsi… ma non fidarsi di che? Non si sa… del SISTEMA… Saviano ne fa parte… voi avete la mente obnubilata, io, Barnard, no, però non voglio essere l’idolo di nessuno, solo che se non mi date retta siete tutti vittime del SISTEMA, uhauhauha.
A parte il solito messaggio ripetuto 1000 volte in salse diverse, ossia “NON FIDATEVI DEL SISTEMA”, non dice nulla.
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
Io ho detto due cose: che Saviano non è un pericolo per l’Azienda Camorra (che è quella che decide), e che il fenomeno Gomorra è una giostra ipertrofica in relazione a ciò che ha veramente significato e a ciò che ben altri hanno denunciato pur rimanendo ignorati. E queste cose sono sacrosante.
Il Sistema esiste, e io ho già da tempo scritto come combatterlo, e io ho fatto scelte durissime per combatterlo, e i prezzi che pago sono noti.
Anche Saviano sta pagando dei prezzi, ma sono quelli impostigli dal Sistema che lo ha incastrato suo malgrado.
Certo, potete sempre pensare che io sono un invidioso del successo altrui. Invece che aprire gli occhi e farvi avanti da protagonisti, come io vi invito a fare da anni. Sono un invidioso, certo. Se vi sentite appagati da questo livello di analisi andate in pace. Barnard
Scritto da Paolo Barnard il 26 Nov 2008
Non ha tutti i torti, Barnard. A parte citare il Sistema, che poi tra le righe si capisce sia la Gabanelli, dice una cosa vera che peraltro avevo già notato. Ho adorato Gomorra, ma leggendolo ho notato come non venga citato nessun politico. A parte i casi lampanti della giunta Bassolino, possibile che le gesta di Landolfi o di Cosentino non siano conosciute da Saviano? Che sia un tantino paraculo?
Non sono invece affatto d’accordo quando sostiene che lo stesso Saviano, ma anche Grillo, Travaglio, ecc., siano innocui per i loro “nemici”. Ritengo che attualmente siano l’unica opposizione seria in Italia e chi comanda lo sa bene ed infatti, abilmente, usa il sistema della denigrazione e della delegittimazione attraverso utili idioti prezzolati (Fede, Vespa, Facci, Mimun, & co.).
Scritto da Charly il 26 Nov 2008
@Barnard
Sul fatto che dobbiamo farci avanti da protagonisti, mi vengono dei dubbi.
E se poi abbiamo successo, vendiamo tanti libri e ci mettono la scorta, che facciamo?
Ci suicidiamo per evitare di essere incastrati dal sistema?
Comunque, ringraziamo il cielo che c’è Lei, che al contrario di tanti suoi colleghi è un pericolo non solo per l’Azienda Camorra ma per l’intero sistema.
E questa, è ovvio, non è una opinione, ma la verità sacrosanta.
Amen
Scritto da tequilero il 26 Nov 2008
Barnard, se al posto di scrivere sempre SISTEMA scrivesse “Terapia tapioco per la supercazzora con scappellamento a destra” sarebbe estremamente piú chiaro.
Barnard paga prezzi durissimi per combattere contro il sistema, è vero (???), ma altri giornalisti meno noti di lui magari sono morti per combatterlo. Il suo urlare al sistema e all’antisistema è funzionale al sistema, che lo manovra facendogli credere i esserne la vittima, mentre in realtá è una sua pedina… niente male pure questa come supercazzora, no?
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
Zazo, non vedi quindi differenze tra Paolo e Saviano su cui c’è un film candidato agli oscar?
saluti
Scritto da Francesco B il 26 Nov 2008
Non sono invece affatto d’accordo quando sostiene che lo stesso Saviano, ma anche Grillo, Travaglio, ecc., siano innocui per i loro “nemici”.
———
Legittimo non essere d’accrodo, un po’ meno dare addosso a Paolo come purtroppo succede spesso solo perchè di opioni diverse, son contento che tu non sia tra questi…
Sono “innocui” perchè la gente il loro vede un leader e i leader oltre ad essere tipicamente di una politica di destra fanno in modo (volente o nolente) che se si debba creare aggregazione sociale, si debba passare per questi leader.
Riassunto in due righe
Scritto da Francesco B il 26 Nov 2008
Un film candidato all’oscar? Ma è terribile! Bisogna fermare questo scempio… ha ragione Dell’Utri quando dice che Gomorra non è una buona pubblicitá per l’Italia. Proporrei a tutti di smettere di parlarne e di tornare a far morire i giornalisti ammazzati dalla camorra di nuovo nel silenzio. Dimentichiamoci che esista quel fenomeno e attendiamo fiduciosi che Barnard di mostri i fili scoperti di quel sistema, solo lui puó.
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
La domanda è un’altra e tu svii e buttando in caciara: vedi differenze tra i due casi?
Scritto da Francesco B il 26 Nov 2008
@Francesco B
Non la vedo proprio così. Li considero semplicemente i soli che mi danno notizie non filtrate. Ed è questo che li rende pericolosi.
Scritto da Charly il 26 Nov 2008
Si, la differenza è che uno parla di camorra, mentre l’altro parla di uno che parla di camorra… e di sistema.
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
@ zazo e Charly
Lecito non essere d’accordo. Però scusami ma sembra che si giochi a “cerchiamo di non capire e confondiamo le acque così possiamo continuare a stare nascosti”.
Il Sistema Zazo è la Casta (forse usando parole amiche è più comprensibile, la varietà linguistica è pericolosa accidenti!) e le metotodologie che questa usa.
La Gabanelli… e basta! Dice lei stessa di combattere il sistema (anti-sistema), ma in realtà ne riproduce le metodologie (ampiamete documentato e personalmente testato: http://polinux.altervista.org/polinux-post.php?tit=politica02-04-08).
La differenza di avere un film candidato agli oscar e l’essere tagliato fuori dai giochi è grande. Facciamo credere alla gente che Saviano ha detto tutto, facciamogli gran pubblicità e costruiamoci su ad arte un caso mediatico enorme. Noi sappiamo che non è vero e che c’è ben altro dietro la camorra ma ci conviene che non esca fuori. Tanto abbiamo il potere di non far parlare quelli che possono essere pericolosi non pubblicandoli (Carlo Ruta condannato per stampa clandestina).
Charly le notizie non filtrate te le sogni. Sono tutte stra-filtrate.
. Ok opinione tua. Travaglio diceva che chiunque è in TV ha un guinzaglio e che chi dice le cose importanti e pericolose in Tv non ci va. Forse non sono poi così pericolosi…
La cosa pericolosa è dire alla gente che deve rendersi conto che diventando protagonista può realmente fare qualcosa, cambiare. Uno da solo è una pedina.
“Sul fatto che dobbiamo farci avanti da protagonisti, mi vengono dei dubbi.
E se poi abbiamo successo, vendiamo tanti libri e ci mettono la scorta, che facciamo?
Ci suicidiamo per evitare di essere incastrati dal sistema?”
Quanti siamo in Italia? Eccidio di massa?
Ma del resto lo capisco, troppo faticoso agire, meglio nascondersi dietro le gonne di qualcuno che ci incensa e che cidice che non abbiamo colpe.
Se in Italia ci sono mafia, camorra, ‘ndrangheta, la casta ecc. è colpa nostra, dal primo all’ultimo.
Scritto da Sunny il 26 Nov 2008
@Francesco B
Non la vedo proprio così. Li considero semplicemente i soli che mi danno notizie non filtrate. Ed è questo che li rende pericolosi.
Scritto da Charly il 26 Nov 2008
Mi spiace che tu pensi che non siano filtrate quando per il solo fatto di aver detto che i biocombustibili a livello intensivo sono scempiaggini si viene bannati…
Se vuoi notizie non filtrate ti devi andare a leggere gli atti processuali non farteli raccontare da Travaglio, che volente o nolente o sbaglia o lascia volontariamente qualche pezzo per strada per gonfiare la cosa (non entro nel merito)
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
Ecco uno parla di camorra e uno di lotta alla camorra (cosa serve per farla e cosa no), se non si capisce questo si è in alto mare.
Scritto da Francesco B il 26 Nov 2008
Sunny,
ogni tanto fare dell’irionia aiuta.
Anche quando si parla di Barnard.
Ma ho notato che è un argomento alquanto tabù.
Ed allora mi scuso con tutti voi per non apprezzare come merita Barnard e per non condividere la sua lucida critica alle idee di Saviano.
Mi dispiace, non ci riesco.
Saluti.
Scritto da tequilero il 26 Nov 2008
“Ma le chiavi per sbloccare la paralisi mafiosa del sud Italia stanno altrove: le posseggono le persone che quelle terre le vivono, che sanno 100.000 volte quello che Saviano ha scritto, e che devono mettersi davanti allo specchio e dire: la Camorra siamo noi. E poi devono disgustarsene, e iniziare a cambiare.”
È questo quello che serve per combattere la camorra? Magari ci aggiunga anche una pacca sulla spalla e siamo a posto! Ah si, dicendo queste cose cosí destabilizzanti Barnard si attirerá sicuramente l’ira dei boss.
Certo, è la soluzione piú auspicabile e lo stesso Saviano sostiene che la lotta alla camorra debba venire dagli abitanti onesti di qulle terre… solo che in piú ci ha scritto un libro ed ha svelato al grande pubblico cose e fatti che prima non sapeva. Non ha scoperchiato nulla di nuovissimo, ha solo puntato i riflettori, l’attenzione dell’opinione pubblica, su quella realtá di modo che, magari, chi volesse iniziare a ribellarsi a quella vita non fosse piú solo e isolato come prima. È un tentativo che puó riuscire o meno, ma è pur sempre un modo di provarci che sicuramente costa molta piú fatica che dire solo “Alzatevi e ribellatevi… al Sistema”.
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
Zazo, mi stupisco di come si possa non capire.
Parlare di come fare lotta alla mafia: criticare le cose sbagliate della lotta alla mafia e di chi la “fa”, è una cosa semplicissima (banale talmente tanto che sembra una cosa assurda).
Paolo pone riflessioni su vari aspetti da questo punto di vista, sta a chi legge volerle cogliere…
Scritto da Francesco B il 26 Nov 2008
Francesco, non stupirti, si capisce benissimo, solo che non si è d’accordo. Si puó dissentire da una critica? È assurdo per lei?
Il suo Paolo puó criticare quanto gli pare, solo che a sua volta sará criticato da chi non concorda con quelle critiche. Limitarsi al solo criticare chi FA la lotta alla mafia peró non mi pare abbastanza. Lui dice cosa SECONDO LUI è sbagliato, e poi? E poi riparte con la solfa del sistema ecc…
Fate come credete, ma non pretendete che chi non è d’accordo con voi a sua volta non vi rivolga critiche.
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
E’ il solito vecchio suicidio della sinistra dura e pura: chi ha successo è automaticamente inglobato nel sistema. Per fare la vera lotta bisogna non avere successo, in questo modo si dicono cose scomodissime ma nessuno le sente, però ci si sente tanto nobili e coraggiosi e ci si permette di sputare su chi con successo scoperchia parte dei problemi. Non tutti, ok, Saviano non parla di politici, in questo modo magari ha potuto essere pubblicato più facilmente, ma intanto ha sollevato il problema, lo ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica, ha formato un’opinione pubblica. Barnard no. Sarà perché dice le cose più coraggiose? Perché è tanto contro il sistema? Perché è talmente filtrato che non rimane nulla? Anche sul sito?
Mi sembrano pippe mentali: se si forma pian piano una opinione pubblica più interessata, coinvolta e consapevole il filtro pian piano deve allargare le maglie, se in 10 conoscono le straordinarie inchieste di Barnard (sono sincero, anche se uso il termine un po’ sarcasticamente) strafiltrate dal “sistema” non cambierà mai nulla, ci saranno 10 duri e puri e milioni, miliardi di disinteressati
Scritto da enrico il 26 Nov 2008
Lo so che non si può essere d’accordo con tutti, quello che mi fa paura è che la gente non entri in forum o blog per discutere e mettere in discussione le proprie idee in un confronto civile con altre persone, ma per sostenere e divulgare le proprie idee difendendole a spada tratta.
Tu critica quanto vuoi, se vai a controllarti io sono stato il primo a sollevare critiche ai due pezzi di paolo su saviano quando riportai il primo su questo blog, ma anche se non condivido alcune cose ho fatto lo sforzo di cercare di capire perchè dice certe cose e quale scopo vuole avere e anche se io credo personelmente che Saviano abbia fatto grandi cose per la lotta alla camorra non posso negare che le questioni che pone Paolo siano sacrosante e legittime.
Ci vuole solo la volontà di volerele cogliere, anche senza condividerle…
Il SUO Paolo come dici te a me fa pensare che questo atteggiamento non c’è
Scritto da Francesco B il 26 Nov 2008
Francesco, il problema è che, dal mio punto di vista, le cose che dice Barnard per “risvegliare le menti” e renderci attivi nella lotta contro il “Sistema” semplicemente non mi piace.
Ci parla di “metodi di lotta” che dovremmo modificare ecc… insomma, il “mondo migliore” che vorrebbe costruissimo tutti insieme non mi sembra affatto migliore.
Le chiedo infine scusa per il mio atteggiamento. Sono intervenuto a parlare di Barnard rispondendo a Python, che è piuttosto aggressivo, e senza rendermene conto sono rimasto “settato” (che termine orribile) sulla modalità aggressiva anche nelle risposte ai suoi interventi, ma non ce n’era obbiettivamente bisogno, quindi chiedo venia.
Saluti
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
@ tequilero
Si può dissentire quanto si vuole, si può ironizzare quanto si vuole, ma quando si travisa secondo me è giusto rimettere i puntini sulle i. Io noto una sorta di prevenzione, semplicemente questo.
Idee di Saviano?… che c’entrano? Ma sono scema io? Ditemelo che alzo bandiera bianca e metto a riposo definitivo il cervello. Credo di portare argomenti e non una serie infinita di bla bla, se non fosse così che dire… cretina saccente e stupida che sono. Dispostissima ad ammetterlo.
@ zazo
Non è la soluzione più auspicabile, secondo me è l’unica soluzione. Ma diciamoci la verità nessuno ha interesse a sconfiggere la mafia, la camorra e la casta. Non troviamoci scuse. Perchè in piccolo i metodi li riproduciamo all’interno dei nostri micro sistemi sociali.
. Saviano è strumentalizzato o no? Ha prodotto un romanzo di grande interesse sociale quale è “Gomorra” e ha sensibilizzato chi non conosceva il fenomeno camorra e nessuno gli toglie tutto questo. Poi? Perchè è diventato un caso mediatico? Perchè gli hanno permesso di diventarlo? Se veramente avesse messo in subbuglio mezza camorra ci sarebbe tutta questa eco? Punto. Basta saperlo e guardarsi dentro. Né Saviano, né Travaglio, né Grillo, né Barnard cambieranno mai le cose. Se non avverrà un processo (lungo e faticoso di cui noi magari non vdremo mai i frutti) di rieducazione civica non ne usciamo. Io la metto su questo piano, non sul è meglio Travaglio o è meglio Barnard. Dall’altra parte non fanno così, dall’altra parte progettano e portano avanti. Bisognerebbe cercare di imparare a farlo.
No, solo fazioni. E anche chi non fa parte di una fazione deve essere inquadrato in modo da potergli sputare in faccia la pappardella già bella e pronta.
Scritto da Sunny il 26 Nov 2008
“Né Saviano, né Travaglio, né Grillo, né Barnard cambieranno mai le cose. Se non avverrà un processo (lungo e faticoso di cui noi magari non vdremo mai i frutti) di rieducazione civica non ne usciamo.”
Sunny, ma di cosa stiamo parlando? Hai nominato 3 giornalisti ed un comico, mi sembra ovvio che non saranno loro a cambiare le cose. Tra questi tre oltetutto l’unico che mi sembra non averne la pretesa è proprio Saviano.
Tu scrivi:
“Ha prodotto un romanzo di grande interesse sociale quale è “Gomorra” e ha sensibilizzato chi non conosceva il fenomeno camorra e nessuno gli toglie tutto questo. Poi?”
Poi cosa? Cosa doveva fare? Stava alla gente che è stata sensibilizzata, magari di quelle terre, a gire e fare qualcosa, non a lui. Ha raccontato fatti giá noti, ma a pochi. Che “poi” ci sarebbe dovuto essere? Da come Barnard commenta il “successo” di Saviano sembra che gli dispiaccia. Io trovo assurdo questo atteggiamento. Il dire “dall’altra parte” sembra indicare che si sta parlando di fazioni diverse che lottano per dominare il mondo, il “bene” ed il “male”. Non è cosí, ci sono solo delle persone che la pensano diversamente, l’unico problema è che ognuno pensa di essere detentore della “veritá”.
Saluti
Scritto da Zazo il 27 Nov 2008
Dal Corriere della Sera, 26/11/2008.
“… la sala sembra pietrificarsi quando Saviano scandisce le cifre della camorra e delle mafie in genere: ‘Cento miliardi di euro, il fatturato… Solo nella mia terra, da quando sono nato, sono state uccise 4000 persone (in 29 anni, nda).” (Luigi Offeddu, sul discorso di Roberto Saviano nella sala dei Nobel a Stoccolma il 25/11/2008).
Il mercato globale dell’industria farmaceutica raggiungerà la cifra di millequarantatre miliardi di dollari fra 4 anni (Market Research.com e RNCOS research reports). Le maggiori aziende produttrici dei farmaci antiretrovirali per combattere l’HIV, come Glaxo, Pfizer o Novartis, hanno negato per anni l’accesso ai farmaci salvavita a milioni di ammalati del Sud del Mondo, condannandoli tutti a morte prematura (Oxfam Uk). Una sola di queste industrie, la Merck, ha ammazzato o menomato consapevolmente almeno 100.000 persone negli USA e in Europa (in 5 anni, nda) con un solo farmaco, il Vioxx (Washington Post, 20/8/2005).
Chi dice e scrive e trasmette queste cose da anni non è mai stato nella sala dei Nobel di Stoccolma e nessuno là si è mai “pietrificato” per quei fatti.
C’è qualcosa di orribilmente sbagliato nelle Proporzioni dei fatti che ci accadono intorno.
Lo capite che dobbiamo porci delle domande?
Lo capisci che ne va della tua vita?
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=59
Scritto da Francesco B il 27 Nov 2008
Interessante l’articolo del WASHINGTON POST riportato da Francesco B.
Scritto da tequilero il 27 Nov 2008
Lo capisci che questo è benaltrismo? Lo capisci che stare a fare le proporzioni tra qualsiasi cosa è inutile?
Sarebbe come andare a rimproverare una signora di 80 anni che piange il marito morto di vecchiaia a 90 dicendogli che la sua disperazione è sproporzionata rispetto a quella di tantissime persone che muoiono di fame nel terzo mondo. Quella ti manderebbe giustamente a cagare.
La critica all’industria farmaceutica va bene, è giusto andare a fargli le pulci, ma sul piatto mettete anche i benefici o le difficoltá che essa incontra. Tipo, avete idea della trafila che un farmaco deve fare prima della sua immissione nel mercato? Avete idea degli investimenti necessari e dei rischi connessi a questi investimenti?
È giustissimo tenere le aziende farmaceutiche sotto stretta osservazione e denunciarne gli abusi, come in tutte le attivitá attorno alle quali girano molti soldi molti criminali le vogliono sfruttare e ci saranno pure in mezzo… e non è escluso che pure la camorra ne tragga profitto, ma l’esistenza in sé delle aziende farmaceutiche non è una minaccia, è una risorsa che ha permesso di curare molte malattie.
L’esistenza della camorra invece è dannosa in sé, perché non è un sistema permeabile alla criminalitá come l’industria farmaceutica, è un sistema intrinsecamente criminale.
Per essere piú chiari: l’industria farmaceutica è affetta da un cancro, è malata, ma non è una malattia; la camorra è un tipo di cancro, o se volgiamo un virus che infetta ció con cui entra in contatto.
Scritto da Zazo il 27 Nov 2008
L’ho portato per completezza di informazione, io dell’articolo condivido questa parte:
“Lo capite che dobbiamo porci delle domande?
Lo capisci che ne va della tua vita?”
Che è quello che appunto dicevo io ieri, solo questo…
Scritto da Francesco B il 27 Nov 2008
Già finito l’effetto “Gomorra”?
di Michele Orsini – 29/11/2008
Fonte: Rinascita [scheda fonte]
L’inizio della distribuzione ufficiale del dvd del film “Gomorra”, tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, è previsto per mercoledì 3 dicembre. Con quasi due settimane d’anticipo, nelle edicole del napoletano hanno iniziato a circolare le copie pirata, contraffatte proprio dalla camorra. Il film è recitato per buona parte in dialetto stretto e per questo sono stati inseriti, nella versione originale, i sottotitoli in italiano, tolti invece da quella “made in Forcella”, forse perché ritenuti in qualche modo offensivi, forse per dare il messaggio che certe cose i forestieri non le devono poter capire…
A qualcuno potrà sembrare strano: Saviano, condannato a morte dalla camorra, è costretto a vivere blindato eppure la camorra stessa contribuisce alla diffusione della riduzione cinematografica della sua opera. Invece si tratta una mossa cinica e razionale.
Il libro “Gomorra” ha dato molto fastidio all’organizzazione perché ha rivelato dettagli, ha fatto nomi e cognomi ma, soprattutto, perché ha venduto moltissimo, ha dato notorietà e, quindi, concesso spazio al suo autore in televisione e sui giornali, gli ha permesso di portare il suo messaggio ad altri milioni di persone che il libro non lo hanno letto o non leggeranno mai. Il film invece non gli dà evidentemente noia: l’organizzazione trae vantaggio dal commercio di film contraffatti e rinunciare ad uno dei titoli di maggior successo del periodo significherebbe, ovviamente, perdere dei guadagni, ma scegliere di distribuire la pellicola significa anche pensare di non poter essere danneggiati dalla sua diffusione.
Il libro di Saviano, forse non un capolavoro da un punto di vista meramente letterario, deve il suo successo alle reazioni emotive di rabbia ed indignazione che ha saputo suscitare tra i lettori: emozioni sane, capaci di ispirare passione civile e speranza. Quello che la camorra non sopporta è proprio questo, che la gente possa tornare a sperare. Il film diretto da Matteo Garrone evoca invece un’atmosfera molto diversa, colma di disperazione, poiché rappresenta il potere assoluto dell’organizzazione, tanto che finisce per togliere la voglia di opporvisi più di quanto non ne dia.
Insomma il film, pur ben fatto, pur fedele allo spirito dell’opera che lo ha ispirato, depotenzia l’effetto del libro: la formula “riduzione cinematografica” appare in tal senso sinistramente efficace. Non si tratta di un caso isolato ma, piuttosto, di una regola generale: è prerogativa dell’immagine televisiva o cinematografica quella d’essere fruita in maniera passiva, mentre la lettura esige uno sforzo maggiormente attivo.
Proprio l’effetto ipnotico dell’immagine è alla base alla “società dello spettacolo” delineata da Guy Ernest Debord. La difesa più efficace di un sistema di potere nei confronti di qualcosa che può infastidirlo è la sua spettacolarizzazione: ogni forma di protesta, ogni resistenza risulta così fagocitata. L’appello di Alessandro Dal Lago, nell’intervista rilasciata a Tonino Bucci e pubblicata su Liberazione del 22 novembre, a salvare Saviano dal suo personaggio giunge probabilmente in ritardo e l’uscita del film di Garrone forse è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Ritorna alla memoria la dichiarazione, rilasciata poco di più di un mese fa da Maroni, per cui “Saviano non è l’unico simbolo della lotta alla camorra” poiché “la lotta alla criminalità la fanno polizia, magistratura, imprenditori che sono in prima linea ma non sulle prime pagine sui giornali”. Dichiarazione improvvida perché rilasciata pochi giorni dopo lo sfogo in cui Saviano aveva ventilato la possibilità d’andarsene dall’Italia, nonché, se si considera il reale significato della parola simbolo, anche sbagliata. La sensazione è che al ministro dell’Interno lo scrittore desse fastidio. Niente di strano, non stentiamo a credere che tutti, nel sistema politico italiano, tanto nel centrodestra che nel centrosinistra, preferiscono che non si parli troppo della criminalità organizzata, ovvero di qualcosa che non sono in grado di contrastare. Ancora peggio: forse non gli interessa neppure. Nel 1988, nei suoi Commentari, Debord scriveva: “Ci si sbaglia ogni volta che si vuole spiegare qualcosa opponendo la mafia allo Stato: essi non sono mai in rivalità”, nella sua analisi la mafia vive difatti accanto a quel simulacro del potere pubblico che è lo Stato, lasciandolo il più possibile intatto, colpendo sistematicamente quelle persone che volessero farlo funzionare oltre un livello semplicemente formale, ovvero il livello di funzionamento che gli compete nella società spettacolare. Insomma “la mafia trova dappertutto le condizioni migliori sul terreno della società moderna”.
Per contrapporsi davvero alla criminalità organizzata, quindi, la classe politica dovrebbe innanzitutto avere il coraggio di mettersi in discussione e, a quanto pare, non ne ha intenzione alcuna. Della camorra, quindi, meglio non parlare (“segreto generalizzato”) o, se non se ne può proprio fare a meno, parlarne spettacolarmente.
I soliti invidiosi accusano Saviano d’aver fatto i soldi “con la camorra”, ma solo il successo commerciale ottenuto gli ha permesso di avere voce, di farsi ascoltare: per questo merita solamente ammirazione e gratitudine. D’altronde lo stesso successo ha fatalmente innescato la spettacolarizzazione del suo messaggio e, di conseguenza, anche la sua neutralizzazione. E’ così che va il mondo.
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=22640
Scritto da Francesco B il 29 Nov 2008
I soliti invidiosi accusano Saviano d’aver fatto i soldi “con la camorra”, ma solo il successo commerciale ottenuto gli ha permesso di avere voce, di farsi ascoltare: per questo merita solamente ammirazione e gratitudine. D’altronde lo stesso successo ha fatalmente innescato la spettacolarizzazione del suo messaggio e, di conseguenza, anche la sua neutralizzazione. E’ così che va il mondo.
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è più chiaro ora?
Scritto da Francesco B il 29 Nov 2008
a Paolo Barnard:
chissà perchè mai allora Saviano avrà ottenuto la scorta…
Caro Barnard, visto che è tanto bravo, perchè non ci spiega Lei una buona volta come si combatte i Sistema, visto che si sgola a parlarne anche su You Tube senza indicre alcuna soluzione? Sino a ieri avevo molta stima di Lei, per quanto possa contare il mio giudizio: dopo quel che ho letto quanto da Lei scritto su Saviano, molta di meno: ma stia tranquillo, continui a fare l’eroe dell’antisistema ad oltranza e a breve anche Lei avrà finalmente il suo bravo quarto d’ora di notorietà .
Scritto da Carlo Asili il 30 Nov 2008
a Francesco B.:
c’è gente che denuncia le porcate di “Big Pharma” da ben prima di Barnard: io leggo “Nexus” da 10 anni e te ne posso dare la prova.
Scritto da Carlo Asili il 30 Nov 2008
Risposta a Francesco B Copiato dal sito di Paolo Barnard
ORA DATEVI, DIAMOCI, DA FARE.
Ho già scritto più volte che viviamo disperatamente nella trappola tesaci dalle destre finanziarie 35 anni fa. Tutti noi, specialmente le sinistre. La riassumo in pochissime parole: ci hanno fatto passare dall’Era dei Diritti, all’Era della Contrattazione sul Grado di Abolizione dei Diritti, dove essere di sinistra significa solo lesinare qualche rimasuglio di Diritto nel dialogo con loro. Ci hanno reso Plausibile l’Inimmaginabile. Esempio: la privatizzazione dell’acqua, o la precarizzazione del lavoro – essendo entrambi elementi essenziali alla sopravvivenza fisica dell’essere umano, è come se ci avessero privatizzato e precarizzato i globuli bianchi, o la milza. Inimmaginabile? Affatto. E’ accaduto. Le destre hanno vinto, e stravinto. Questa resa al dibattito sui Gradi di Abolizione dei Diritti ha avvelenato a pioggia tutta la nostra vita civica, politica, sociale, con i risultati che tutti vediamo. E’ tutto lì il problema.
Ora, se vogliamo combattere questa catastrofe dobbiamo saltare indietro di 250 anni, e ripensare a quegli uomini che allora dissero basta all’Inimmaginabile reso Plausibile, cioè agli Assolutismi, alla barbarie, alle atrocità sociali. E dobbiamo fare quello che hanno fatto loro:
IMMAGINARE NUOVI DIROMPENTI DIRITTI. E PROPORLI.
Il “libero contratto revocabile” fra Stato e popolo, la tutela del lavoro, pene più umane, erano nel ‘700 idee all’apparenza deliranti, al limite del ridicolo persino. Eppure le immaginarono, e hanno cambiato la Storia.
Bene. Avete capito. O immaginiamo un altro Stato dei Diritti, dirompente nei contenuti, o siamo condannati. Se lo immaginiamo oggi, lo avremo forse fra tanti anni, ma non c’è altra scelta. Qualcuno deve iniziare, deve iniziare a cambiare la Storia. Noi.
La mia proposta è questa. Ognuno di voi si impegni in questi giorni a immaginare uno o più Nuovi Diritti. Ma intendo nuovi, dirompenti, cioè sogni, quello che vorremmo come ideale assoluto, non importa quanto sembrino inapplicabili o antistorici. Immaginateli, scriveteli in poche righe, non scrivete trattati di seimila parole, ma 3 o 4 righe al massimo (leggete sotto), fatelo pensandoci bene senza fretta. E inviatemeli. Faremo un Nuovo Contratto Sociale di Diritti da tramutare in leggi dello Stato, pubblicato in questo sito e altrove, e lo faremo girare, e già avremo fatto il nostro compito nella Storia.
Tre esempi:
1) Il Diritto ad avere tempo per vivere. Che significa non dover lavorare di continuo proprio lungo tutti gli anni più belli della nostra vita – es. poter optare per un anno di libertà dal lavoro ogni cinque, da poter dedicare alla cura fisica o spirituale o emotiva di sé stessi e dei propri cari, con la garanzia di una piena sussistenza nondimeno. Sancito per legge.
2) Il Diritto ad avere una casa. Senza doversi indebitare per decenni in un mercato del denaro da cappio alla gola. La casa è un bene di sopravvivenza, come l’aria, esattamente uguale, e non può essere un privilegio per cui intrappolarsi per tutta la vita lavorativa. Sancito per legge.
3) Il Diritto a non essere poveri. Cioè l’indigenza dichiarata illegale, come il furto, che si trasforma nel dovere di chi ha tanto di ridistribuire a chi ha meno. Cioè la comunità umana si compensa come fa l’acqua nei vasi comunicanti, per l’interesse di tutto il genere umano. Sancito per legge.
Ecc.
Non so se avete capito. Qui non si tratta di bisticciare sui dettagli di questa o di quella corruttela, di questo o di quel modo di fare politica, cioè non si tratta di negoziare i dettagli di una prigionia infame, non si tratta di negoziare se la nostra catena ai piedi deve essere lunga un metro o tre, come fanno anche i ‘nuovi paladini’ dell’Antisistema italiano, come fanno i sindacati, come fa la sinistra.
Qui non si tratta di dialogare con questo Sistema. No, basta, fine.
Qui si tratta di immaginare un altro modo di essere uomini e donne insieme, un altro Illuminismo. Niente di meno, o siamo morti. Chiaro?
Datevi, diamoci, da fare.
Scritto da michela il 10 Gen 2009
Tremo alla sola idea che qualcuno, nel 2009, possa scrivere ancora questo genere di cose, utilizzando terminologie che si sperano sempre morte e sepolte, ma che poi, in fin dei conti, non lo sono mai del tutto.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 11 Gen 2009
@Michela, avevo già letto e anche risposto via mail a Paolo, grazie.
@Dean, che terminologie?
Scritto da Francesco B il 11 Gen 2009
Sinteticamente Francesco.
Il doppio richiamo al termine trappola.
La prigionia e la catena ai piedi.
Il mercato del denaro e il cappio alla gola.
Tutti i riferimenti alla fisicità dell’essere umano (milza, globuli bianchi, sopravvivenza etc.), dimenticandone l’anima che è la sua stessa essenza.
Le fantomatiche destre al governo, il rifiuto per il sindacato e per una sinistra che non sia radicale.
Evviva le metafore, per carità, fintanto qualcuno non decida di prenderle sul serio.
Di nuovo.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 11 Gen 2009