Beppe Grillo torna in diretta TV su La7: che delusione
3 Aprile 2009dal blog di Federico Pistono – direi un grillino deluso, a giudicare dalla pagina e dai toni
Dopo parecchio tempo torno a scrivere un post su questo blog. In questo periodo di silenzio sono uscite notizie ben più importanti di quella che mi accingo a commentare, ma come spesso capita non si ha mai tempo di scrivere un articolo sensato, ricercato e approfondito in mezzo a lavoro, studio e tutto il resto. Trovo, quasi per fortuna, il tempo di scrivere qualche pensiero, trascinato dall’emotività del momento, senza pretese. Poca analisi, molti pensieri.
Dopo 15 anni, a parte una minuscola parentesi a Striscia la Notizia nel novembre 2003, Beppe Grillo torna finalmente in diretta TV in Italia. La notizia mi ha colto di sorpresa, stupore e un po’ di scetticismo. Fino ad oggi Beppe ha avuto innumerevoli occasioni di andare in televisione. Trascinatore, blogger insaziabile, catalizzatore di premi Nobel, fisici, architetti, professori e grandissimi personaggi, è riuscito a costruirsi una fittissima rete di persone motivate e pensanti, un movimento di giovani capaci che si muovono senza guru ma con una grande figura di riferimento. Lui.
Corteggiato da programmi televisivi ormai sull’orlo del declino, Grillo ha sempre evitato accuratamente di far parte di quei programmi farlocchi dove la gente si parla addosso, dove gli invitati sono alla fine tutti d’accordo e il conduttore è un servetto con la manina che gli spunta di dietro. È un atteggiamento coraggioso, che richiede un considerevole sforzo e coerenza, facili da predicare ma difficile da applicare, soprattutto quando con una piccola eccezione potresti fare un due ore quello che faresti in tre mesi di serate nei palazzetti di mezza Italia.
Beppe è andato avanti, come un treno, contro tutti e con tutti contro, sbeffeggiando quei giornalisti che cercavano di demonizzarlo, ridicolizzarlo. Evitandoli. Parlando alla gente, con la gente, per la gente.
Fino a stasera.
Come ho già scritto, non ci credevo molto, la mia “natura” scettica mi portava a dubitare di questo fatto annunciato così apertamente da tutti. In un’intervista dell’8 settembre 2007, in occasione del primo V-Day, Beppe dichiarò che non sarebbe stato disposto a prender parte ad un dibattito televisivo, perché la “TV non è veritiera”. Non riesco a capire cosa sia cambiato questa volta. Leggo la lista degli ospiti, normale amministrazione. Non guardando mai la TV ho dovuto fare qualche ricerca per scoprire chi fosse la presentatrice. Ilaria d’Amico, una bellissima donna che sembra essere molto conosciuta per i suoi programmi su Sky riguardanti il calcio Italiano. Anche qui, non capisco.
Navigo ancora un po’: la nostra Ilaria sembra essere presa bene. Il post sul suo blog dedicato alla serata raccoglie 613 commento ed è stato letto 12,000 volte. Non male, soprattutto tenendo conto che di media fa 30 commenti e un migliaio di letture a post. (eccone uno stralcio):
Dopo anni di assenza dalle reti generaliste, Beppe Grillo torna in tv. Domani, mercoledì 1 aprile, sarà ospite d’eccezione di “Exit”, il programma di informazione condotto da Ilaria D’Amico, in onda alle 21.10 su LA7. In collegamento da Bruxelles, Grillo interverrà su un tema che lo vede impegnato in prima persona: la privatizzazione dei servizi pubblici. Al centro della prima parte della puntata, i pro e i contro della gestione privata dei servizi pubblici: dall’acqua potabile, ai trasporti urbani, dai rifiuti, al verde cittadino. Siamo sicuri che gli imprenditori gestiranno meglio delle amministrazioni locali quei servizi che riguardano il quotidiano di ognuno di noi?
Ospiti del talk in studio: Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio; sottosegretario allo Sviluppo economico Adolfo Urso; Bruno Tabacci, deputato Udc; il giornalista del “Corriere della sera” e tra gli autori de “La casta” Sergio Rizzo e Corrado Oddi, membro del Forum italiano dei movimenti per l’acqua.
Con il dubbio che mi assale e in attesa di scoprire cosa sta succedendo mi preparo: accendo quella scatola nera in cucina (roba dei miei coinquilini) e mi sintonizzo su La7. La ragazza mi colpisce subito. A parte la bellezza disarmante, sembra essere ben preparata sull’argomento e ha una buona presenza scenica. Insomma, pare sappia il fatto suo. parte il primo servizio sull’acqua. Ben curato, sintetico ma preciso, racconta cose vere. Un mini report. Ottimo. Si torna in studio, è tutto pronto.
Ecco che arriva il momento che non riuscivo proprio a spiegarmi: il collegamento in diretta con Beppe dal parlamento Europeo di Bruxelles.
Ecco la delusione totale.
Beppe prende la parola, parte con il suo tipico monologo (giustissimo) e poi saluta tutti. Se ne va. Insomma, lancia dieci bombe atomiche di informazione in studio e poi si defila. Non è giusto, è sbagliato ed infantile. Certo, è vero che i suoi interlocutori per la gran parte non capivano nemmeno ciò di cui stesse parlando, e quindi avrebbero fatto discorsi senza senso, critiche sterili. Ben vengano! Avrebbe finalmente avuto la possibilità di smontare gli argomenti fumosi sugli inceneritori, tema ancora oggi incompreso da molti, sbugiardare le panzane del sottosegretario allo Sviluppo economico Adolfo Urso (PdL), far crollare i loro discorsi mediocri da impastatori di parole… insomma far valere gli argomenti che giustamente presenta e per cui si batte tutti i giorni. Invece no, ha fatto il loro gioco. Ha confermato che Grillo no sa e non può affrontare una discussione. Grillo che non fa parlare, Grillo che non ascolta. Purtroppo, tutto vero.
Mi spiace anche per la d’Amico. Si vedeva che era sincera, che ci teneva e che si stava impegnando. Ce l’ha messa tutta ed è stata tradita, proprio sulla fiducia. Beppe, così non si fa. Una caduta di stile è dire poco, direi proprio un comportamento spiacevole.
Non si fa, non così.
Beppe ha usato le buone intenzioni della d’Amico per far passare i messaggi che voleva, e poi è scappato. Una scelta sbagliata, perché così non convince nessuno. Non convince nessuno dei meetup e delle liste civiche, che già conoscono quello di cui ha parlato, quindi non ci ha detto nulla di nuovo. Non convince quelli che non lo sopportano, perché con il suo stile di presentazione a macchinetta ed incalzante non lascia respiro allo spettatore. E soprattutto non convince le milioni di persone che non lo seguono ma nemmeno lo evitano, la maggior parte degli italiani che avrebbero potuto farsi una buona impressione di lui finalmente, per vedere chi è davvero, una persona che dice cose giuste, ragionevole, che sa cosa dice e che è capace di argomentare quando serve.
Insomma, non ha convinto nessuno. Anzi, a me ha lasciato l’amaro in bocca. Beppe, se volevi sfruttare la visibilità e basta ti conveniva accettare una delle innumerevoli offerte passate. Così mi sei proprio caduto in basso.
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