Berlusconi: “I PM devono vergognarsi”. E Bertolaso nemmeno un pochino?
15 Febbraio 2010di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
La frase del premier riportata nel titolo non è nuova di zecca, fuoriesce dalle Sue auguste labbra ogni qualvolta la magistratura rivolge attenzioni a fatti concreti che in qualche modo lo riguardano. Ormai, purtroppo, ci siamo anche abituati ai suoi attacchi alla magistratura in genere, a qualche giudice in particolare. La principale discriminante, la molla che fa partire tuoni e fulmini verso i magistrati è sempre quella: se le indagini coinvolgono personaggi politici vicini al premier o – ancora peggio – lui stesso, si tratta indubbiamente di attacchi strumentali, di giustizia ad orologeria, di andare contro la volontà degli italiani etcetera etcetera, insomma un mezzo colpo di stato. Un po’ come per gli spot pubblicitari dei detersivi, il ripetersi all’infinito degli attacchi alla magistratura diffonde un messaggio che il pubblico recepisce forte, chiaro e sempre uguale a se stesso, portando all’inevitabile condizionamento nelle scelte.
Si tratta in fondo della stessa magistratura che svolge le indagini in silenzio, che fa arrestare decine di mafiosi, con poliziotti e carabinieri che svolgono indagini e pedinamenti pagando di tasca propria la benzina. E lo hanno fatto per anni, in silenzio, con governi di tutti i colori. Per poi permettere ai politici di farci sopra speculazioni mediatiche, ma la politica li ha aiutati a svolgere il loro prezioso compito?
L’affaire Bertolaso non fa eccezione: il fido sottosegretario della Protezione Civile è l’uomo buono per tutte le occasioni e pertanto va salvaguardato. Dai rifiuti in Campania al terremoto, così versatile ed affidabile da essere idoneo all’esportazione nel lontano dramma di Haiti. Salvo poi doverlo smentire quando si allarga troppo nei confronti degli americani.
Il capo della protezione civile non è stato arrestato, non ne sussistevano gli estremi da quanto si legge negli atti. Da quelle stesse carte emerge anche un circuito del malaffare assolutamente vomitevole. Milioni di euro che girano vorticosamente ed alla fine vanno a finire sempre e soltanto in determinate tasche. Fosse per il G8, i mondiali di nuoto o per le catastrofi naturali, stranamente ad essere assegnatari dei lavori sono stati sempre gli stessi, spietatamente intercettati mentre si lasciano andare a battute e risate sulla pelle dei terremotati d’Abruzzo, presenti nei loro discorsi solo in funzione dei grassi profitti che ne possono derivare. E pensare che se fosse già legge la nuova normativa sulle intercettazioni che è tanto cara all’attuale governo, di tutta questa faccenda non se ne sarebbe venuti mai a conoscenza.
Bertolaso è stato iscritto nel registro degli indagati per queste vicende, un atto dovuto e giustificato dagli atti. La stampa ha inizialmente troppo enfatizzato su poche sue parole intercettate, le prime news potevano essere riferite sia a semplici massaggi che ad un tipo di sollazzo diverso. Ora emergono nuovi particolari fra le migliaia di pagine depositate agli atti, qualcosa di più godereccio ma ancora senza un nesso certo fra gli appalti ed eventuali suoi compensi, anche in natura lussuriosa.
Quello che non torna sono le spese raddoppiate per il G8 alla Maddalena, il continuo affidamento di appalti con procedura d’urgenza agli stessi destinatari, insomma le mazzette che sono girate. Sarebbe un insulto all’intelligenza pensare che Bertolaso non sapesse nulla di quelli che alla fine facevano i lavori. Quindi semmai a vergognarsi dovrebbe essere lui, padrone assoluto e capo indiscusso della Protezione Civile. Impossibile che non sia intervenuto in qualche modo per determinare a chi andavano affidati gli appalti, sarebbe ridicolo che non sapesse. Se ne ha ottenuto qualcosa in cambio saranno le indagini a stabilirlo.
Rimane il fatto del malaffare che regnava indisturbato, se Bertolaso ne era a conoscenza dovrebbe andarsene immediatamente. Lo stesso dovrebbe fare se ignorava tutto, significherebbe che non svolgeva adeguatamente la sua funzione. In ogni caso, dovrebbe presentare immediate dimissioni.
In realtà lo ha già fatto per la forma, ma Berlusconi le ha ovviamente ed immediatamente respinte. Ci riprovi per favore, questa volta però le presenti in forma irrevocabile.
3 commenti presenti
Quello che sorprende in tutta questa vicenda non è il fatto presunto tra malversazione e lussuria, alle quali siamo abituati nell’epoca dei consumi. Bensì la assoluta indifferenza dei pubblici ministeri verso lo strumento della prevenzione a tutela degli interessi dello Stato: infatti, appurato che qualcosa di losco o di poco chiaro stesse accadendo nel contesto delle varie emergenze, gestite secondo norme straordinarie, non sarebbe stato il caso di mettere in guardia le massime autorità dello Stato consentendo loro di interrompere il coinvolgimento delle strutture ministeriali e della Protezione Civile in un sistema troppo disinvolto da suscitare sospetti di illeciti profitti, come trasparirebbe dalle intercettazioni telefoniche eseguite mentre erano in fieri le azioni adesso al vaglio dei magistrati?
E’ vero che c’è l’obbligatorietà dell’azione penale, ma c’è anche la previsione che chi non scongiura il realizzarsi di un’azione delittuosa (o che si ipotizza tale) commette una omissione, finendo paradossalmente con il favorirla.
Va bene la separazione dei poteri, ma non dal buon senso.
Scritto da Fabrizio Spinella il 16 Feb 2010
Dalla lettura dell’ordinanza del gip
http://www.lastampa.it/_web/download/ORDINANZA_CUSTODIA.pdf
è difficile riscontrare elementi oggettivi che possano individuare i reti contestati, specialmente per la persona di Guido Bertolaso, che al massimo potrebbe dover subire interrogatori e sanzioni dalla moglie.
Non vorrei dover aspettare anni per vedere il classico topolino partorito dalla montagna, anche perché mi sono quasi stancato di attendere l’inizio del processo a Ottaviano Del Turco.
Scritto da asdrubale il 16 Feb 2010
Concordo e sottoscrivo, caro S.F.
I distinguo e gli “avrebbero dovuto” e i “e loro, allora” “e voglio proprio vedere se alla fine…” etc. davanti al degrado inarrestabile di questa classe e umanità politica (mica solo di destra, perdinci!) mi perplimono non poco ed in fondo (lo confesso) deludono!
Capisco che certi capziosi ed oziosi argomenti possano fuoriescire dalle labbra dei collusi&coinvolti e dei loro porta-mazze o aspiranti tali (intendo i raccolgitori di briciole, i loro cognati ed affini, le amanti, i loro uffici stampa, i loro giornali, etc. – tutta roba pagata con le nostre tasse e col monte Everest del debito pubblico, che ci porterà alla bancarotta) …ma mi sfugge il senso e la ragione di chi utilizza e ripete come un automa i medesimi risibili ed oziosi argomenti, senza neppure participare (neanche moralmente) al banchetto!
Tafazzi vive, e lotta insieme a Voi!
* * *
Non so se e come usciremo da questo collasso generale … forse solo avendo la forza e la voglia di sognare una società migliore, per noi e per i nostri figli. Come ha scritto W.S.Maugham, dall’immaginazione parte tutto:
pensare che il marcio è inevitabile, significa abdicare al marciume ed eserne inghiottiti.
Scritto da Alberto il 16 Feb 2010