BOOM DELLE POLIZZE UNIT LINKED: ALLA LARGA!
25 Giugno 2015di Gianluigi De Marchi
Trovare una polizza assicurativa vita oggi è praticamente impossibile. A parte la sua scarsissima convenienza (non si trovano più rendimenti garantiti, ed i tassi che si possono ottenere sono prossimi allo zero…), non è facile trovare un’agenzia il cui titolare la proponga.
Il fatto è che alle compagnie non conviene collocare un prodotto che considerano obsoleto, e così le inventano tutte per scoraggiare la rete a venderle. Non siamo alle minacce, ma i metodi usati sono equivalenti, basati su incentivi alla vendita di altre polizze più convenienti (per le compagnie…).
Parliamo delle unit linked, quei contratti assicurativi che sono delle “finte polizze” perché in realtà non assicurano niente: si tratta infatti di veri e propri investimenti in strumenti finanziari (generalmente a rischio), mediante i quali la compagnia raccoglie denari che investe in fondi comuni! Nessuna garanzia di avere un rendimento annuo certo, nessuna garanzia di ottenere un capitale alla scadenza, rischio dell’operazione a totale carico del cliente…
Una follia, ma che sta avendo un enorme successo a giudicare dalle cifre: nel 2014 Fideuram ha raccolto premi per oltre 4 miliardi di euro, Creditras per 3,6 (+50% rispetto al 2013), Mediolanum per 2,5 (+151% rispetto al 2013). Nel complesso il mercato vale 25 miliardi di euro, e fa registrare una crescita enorme, pari al 36% in un solo anno.
Risultati? Ottimi per le compagnie che guadagnano commissioni consistenti, ottimi per gli agenti che si intascano consistenti percentuali sulle vendite; mediocri ed a volte disastrosi per i clienti, che forse negli ultimi due anni vedono crescere il capitale grazie ai rialzi borsistici, ma che non percepiscono l’enorme rischio che stanno correndo.
Rischio ben evidenziato dalla lettera di un lettore, Mario C. di Asti che ci ha raccontato il suo caso: ha sottoscritto una polizza ValorLife Vipvalor versando 169.000 e dopo 5 anni ha ricevuto (avendo chiesto un riscatto anticipato) 89.900 euro…Il poveretto non aveva capito cosa aveva sottoscritto: una unit linked speculativa che investiva in hedge funds (i più rischiosi) su mercati emergenti. Consiglio per i lettori: se un assicuratore vi propone una polizza vita, fategli poche, precise domande. Chiedetegli quanto renderà ogni anno, se il rendimento è garantito, se il capitale è garantito, se per caso si tratta di unit linked. Se farfuglia risposte incerte o se ammette che il contratto è una unit, congedatelo immediatamente e compratevi dei tranquilli BTP, non diventerete ricchi, ma non prederete 80.000 euro come il signor Mario C.