BUONI POSTALI IN SUCCESSIONE, BUROCRAZIA INFINITA
3 Marzo 2015di Gianluigi De Marchi
Molti clienti delle Poste avranno avuto spiacevoli sorprese al momento di reclamare somme versate su Buoni postali o libretti di proprietà di persone decedute.
La trafila per incassare le somme depositate si rivela sempre irta di difficoltà ed inimmaginabili ostacoli di natura burocratica, che comportano tempi biblici per poter accedere al gruzzolo. A volte le pastoie di norme interne, circolari, cavilli sono talmente ingarbugliate che il risparmiatore non ha che da far causa per esercitare il suo diritto.
E’ il caso verificatosi nella lontana Gallipoli, ma che potrebbe essersi verificato a Grugliasco, Baldissero o Viù. Un’anziana vedova ha ereditato 60.000 euro in Buoni fruttiferi, per metà cointestati col marito, e per metà intestati al solo al marito. Quando la signora ha chiesto di incassare quanto le spetta si è trovata di fronte ad un ginepraio che sembrava irrisolvibile. La coppia, infatti, non aveva figli, ma esisteva una ”discendenza indiretta” costituita da una ventina di persone sparpagliate per il mondo. La legge prevede che tutti gli eredi presentino i documenti, ma la signora (in stato di indigenza) non poteva attendere mesi o anni prima che tutta la pratica si chiudesse, e così ha fatto una richiesta di buon senso (oltre che legittima): incassare la sua metà del buono cointestato ed incassare la quota di 2/3 sul resto (si tratta della cosiddetta “legittima” che spetta in ogni caso alla moglie del defunto).
La Posta, come unica risposta alla richiesta, ha bloccato i buoni, nonostante l’ufficio locale avesse espresso parere favorevole.
Il Tribunale civile di Gallipoli, per fortuna, ha dato ragione alla signora, disponendo che siano pagate immediatamente le somme equivalenti alla metà del buono cointestato ed ai due terzi del buono di proprietà esclusiva del marito.
Quando tutti i 20 eredi avranno sistemato la loro posizione avranno diritto (senza subire alcun pregiudizio) ad incassare la loro quota.
Consiglio per i lettori: non subite passivamente i dinieghi di chi rifiuta di pagare quanto vi spetta!
4 commenti presenti
Quando sul B.F.P. c’è la clausola P.F.R. e cioè pari facoltà di rimborso chi ha da incassare il titolo in quanto cointestatario, è sufficiente che lo incassi a qualche decina di Km da casa sua, senza raccontare i fatti suoi, per non incappare in tutta la mitologia che viene raccontata negli uffici postali, su questioni ereditarie.
Mitologia che costa in quanto i pagamenti a volte vengono rimandati, SINE DIE,
con procedure a pagamento.
Scritto da vittorio il 11 Mar 2015
QUESTO E’ UN ALTRO CASO MOLTO INTERESSANTE DI CUI HO PRESO ATTO
Non pensate che sia così semplice incassare i Buoni da parte degli eredi legittimi ….. preparatevi a lunghe attese, discussioni ecc..ecc..
Poste Italiane Spa non si ritengono “concessionaria di pubblico servizio” per cui di conseguenza non obbligate a ricevere dichiarazioni sostitutive a norma del DPR 445/2000 e altre autocertificazioni, ma applicano loro regolamenti/norme anche “in barba” alla cosi detta semplificazione degli adempimenti burocratici/amministrativi della recente Legislazione Nazionale,
Anche in caso di successione molto lineare -figlia unica erede e pure intestataria dei buoni con clausola Pari Facoltà Rimborso – è stata chiesta la produzione, oltre agli altri certificati, anche il vero Atto Notorio ( con testimoni e vari diritti/bolli da versare) da rendersi presso Tribunale e/o Notaio !!
Sono in attesa ormai da più di un mese di accredito dei miei denari frutto dei sacrifici dei miei genitori.
Scritto da vittorio il 12 Mar 2015
Buoni fruttiferi postali nella dichiarazione di successione
ALCUNI SI PONGONO QUESTA DOMANDA
Vorrei sapere se i buoni fruttiferi postali cointestati al De Cuius ed a membri della famiglia devono essere inseriti nella dichiarazione di successione con l’indicazione dei cespiti.
Vi chiedo d’indicarmi la norma da citare a supporto della non obbligatorietà dell’indicazione in successione dei buoni fruttiferi postali.
RISPOSTA
Dobbiamo fare riferimento all’articolo 12 del testo unico sulle successioni (Decreto Legislativo 31 ottobre 1990 n. 346) che elenca i beni non compresi nell’attivo ereditario.
Il legislatore afferma che i titoli garantiti dallo Stato, come i buoni fruttiferi postali che hanno la garanzia della Cassa depositi e prestiti, non sono compresi nell’attivo ereditario, quindi non devono essere inseriti nella dichiarazione di successione.
Scritto da vittorio il 14 Mar 2015
Vorrei, se possibile, dei chiarimenti sui buoni postali.
Mio fratello era titolare di un conto postale e il sottoscritto era conintestatario inoltre era in possesso di buoni fruttiferi intestati solo a Lui.
al momento della divisione con altri fratelli come devono essere suddivisi i buoni fruttiferi.
Grazie Maurizio
Scritto da MAURIZIO il 4 Ago 2017