BUONI POSTALI: NON ARRENDERSI!
30 Marzo 2015di Gianluigi De Marchi
La storia dei buoni fruttiferi delle Poste emessi con un elevato tasso d’interesse (nel periodo intorno agli anni 80) e rimborsati ad un tasso molto inferiore continua a scatenare reazioni da parte dei risparmiatori che sentono raggirati per il mancato rispetto delle condizioni stampate sui certificati.
Le buone notizie però stanno dando ragione a chi non accetta quello che molti considerano un vero sopruso ed un mancato rispetto dei termini contrattuali.
Alcuni giudici di pace ed alcuni Tribunali hanno dato ragione a chi ha contestato la liquidazione inferiore a quella pattuita. D’altronde una sentenza della Cassazione “a sezioni unite” (che, nel gergo legale, “fa legge”) ha chiaramente stabilito che “la corresponsione degli interessi va effettuata secondo quanto indicato per iscritto su detti buoni, nonostante che il relativo regime fosse stato previamente mutato da un decreto ministeriale non menzionato nei relativi documenti” (sentenza n.13979 del 15/6/2007).
Alcuni suggerimenti per chi si trova nella spiacevole situazione di vedersi offrire somme inferiori al dovuto.
Primo: rifiutare di incassare la cifra offerta e contestare i conteggi con lettera raccomandata.
Secondo: in alternativa, incassare la cifra ma evitando di firmare una “quietanza liberatoria” (che non dà più diritto di contestare i conteggi), ma firmare una semplice quietanza indicando chiaramente “con riserva di verifica”. In genere gli uffici postali rifiutano di accettare questa indicazione, appellandosi a non dimostrate “norme interne”. Norme che comunque non possono certo andare contro la legge, che prevede esplicitamente questo tipo di quietanza come forma di tutela del risparmiatore, che ha diritto “all’esatta prestazione”.
Terzo: in caso di contenzioso, rivolgersi subito ad un’associazione di tutela dei risparmiatori per avviare un’azione legale o per aderire ad una “class action” (causa collettiva) contro le Poste.
Tra le più attive in questo campo segnaliamo Adiconsum (0115613666 – adiconsumtorino@libero.it )
Adusbef (064818632 – mauronovelli@adusbef.it ) Adoc (0114364331 – adoc.torino@tiscali.it)
Codacons (codacons.piemonte@gmail.com)