Case ai terremotati, i conti non tornano
12 Giugno 2009Questa mattina, alle 12 a Coppito, uno dei comuni distrutti dal terremoto, saranno aperte le buste della gara d’appalto e avrà un nome la ditta che dovrà costruire le 3 mila casette antisismiche nelle quali sistemare 13 mila sfollati. Un appalto a tempo di record ma non tutti sono contenti. I cittadini e i tecnici contestano le modalità della ricostruzione e i pochi soldi a disposizione. Ad esempio, per le casette ci sono “sonanti” solo 400 milioni di euro. Il resto, nei prossimi anni. A conti fatti, una volta sistemati i 13 mila nelle casette, restano altri 40 mila sfollati (compresi gli abruzzesi che sono ancora negli alberghi). Considerando che da queste parti le temperature cominciano a calare a fine settembre, e che le casette saranno pronte da «fine settembre a novembre», come ha detto Berlusconi, che fine faranno gli sfollati? All’appello mancano gli annunciati sgravi fiscali per i comuni limitrofi al cratere del sisma. E c’è il capitolo ricostruzione: solo per sistemare il centro dell’Aquila servono 3 miliardi. Ma da spenderne per il 2009 ci sono solo 69 milioni.
Case in cemento in arrivo e soldi insufficienti: sono i due lati della stessa medaglia, quella degli aiuti all’Abruzzo stravolto dal terremoto. La prima consegna delle casette di cemento (per 2.400 persone) è prevista per il 26 settembre. Il tutto, ci fa sapere la Protezione civile, psi concluderà a fine dicembre. Quando la neve sarà alta. Sono preoccupati, gli abruzzesi, e lo diranno mercoledì, in un sit in a Roma. E ieri anche il Servizio bilancio della Camera ha chiesto chiarimenti sui fondi. Per il 2009 sono stanziati 1.152 milioni di euro. I restanti 7 miliardi di euro sono spalmati fino al 2032. Vuole certezza anche l’Anci, che ieri in audizione alla Camera ha chiesto una tassa nazionale per la ricostruzione. Duro il presidente abruzzese Centi: «Con questi soldi a malapena, si riusciranno a fare le case antisismiche ». Destano perplessità i 500 milioni previsti dalle entrate del gioco. Una previsione azzardata, secondo i tecnici della Camera. Senza contare il contributo di 400 euro per chi aveva trovato una sistemazione autonoma e che non è mai arrivato. Il comune dell’Aquila l’ha sollecitato più volte. E sulla carta sono rimasti anche gli 800 euro promessi a co.co.pro., commercianti e professionisti.