CASO BOFFO. FELTRI sospeso per sei mesi dall’Ordine regionale dei Giornalisti di Milano. SANZIONE ANCHE PER VICENDA FINI E PER AVER FATTO FIRMARE FARINA
26 Marzo 2010Milano, 26 marzo 2010. E’ di sei mesi di sospensione, secondo quanto appreso all’ANSA, la sanzione inflitta dall’ Ordine dei Giornalisti della Lombardia al direttore del Giornale, Vittorio Feltri. Feltri era finito sotto procedimento disciplinare per gli articoli sul caso Boffo, per le accuse a Gianfranco Fini, riportati sul suo Giornale, e per aver consentito a Renato Farina di continuare a firmare articoli dopo la sua radiazione dall’albo. La sanzione è relativa a tutti questi ultimi tre procedimenti. La decisione della sospensione, riportata oggi da Repubblica che non ne ha precisato l’entità, è giunta solo in nottata e, secondo quanto si è appreso, dopo un dibattito assai animato durato circa otto ore e finito con una votazione a stretta maggioranza (5 a 3?). Il Consiglio ha valutato la posizione di un suo membro, “amico” notorio della Società Pannunzio, che aveva denunciato Feltri all’Ordine per gli articoli su Fini. Il consigliere non si sarebbe astenuto.
Una volta notificato il provvedimento, che è esecutivo, Feltri non potrà svolgere le funzioni di direttore responsabile del “Giornale” e altre attività professionali. Feltri potrà chiedere al Consiglio nazionale dell’Ordine di sospendere la sanzione in attesa del giudizio d’appello amministrativo. Il Consiglio nazionale, che si è riunito il 24 marzo, tornerà operativo soltanto a fine giugno dopo le votazioni di fine maggio.
Feltri era stato interrogato il 22 febbraio. Era durata circa cinquanta minuti l’audizione del direttore del Giornale Vittorio Feltri all’Ordine dei giornalisti della Lombardia che aveva aperto nei suoi confronti un procedimento disciplinare per gli articoli scritti prima su Libero e poi sul Giornale sull’ex direttore di Avvenire Dino Boffo. L’audizione, secondo quanto si è appreso, è avvenuta in un clima cordiale e Feltri ha risposto a tutte le domande poste dai consiglieri. Feltri inoltre, sempre in seguito ad un esposto della «Società Pannunzio per la libertà di stampa», dovrà essere sentito anche nell’ambito di un altro procedimento disciplinare, per un articolo su Gianfranco Fini nel quale scrisse di un «dossier» contro il presidente della Camera e contro uomini a lui vicini in merito a incontri con squillo in sedi istituzionali. Il fondo, pubblicato a settembre, era intitolato «Il presidente Fini e la strategia del suicidio lento». A Feltri non sono state poste domande su un terzo provvedimento disciplinare quello sul caso di Renato Farina, radiato dall’Ordine nazionale nel 2007, ma che ha continuato a scrivere sul quotidiano diretto da Feltri. «Ho cercato di spiegare come sono andare le cose – ha detto Feltri al termine dell’audizione – cosa che ho fatto anche varie volte sul mio giornale. Ma non c’è nulla di nuovo rispetto a quello che ho scritto». Alla domanda se, durante l’audizione sul caso Boffo siano stati fatti nomi, in particolare quelli del Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone e del direttore dell’Osservatore romano Giovanni Maria Vian, Feltri ha risposto: «Non sono stati fatti nomi nè nessuno mi ha chiesto nulla in merito. Ma è normale che non mi chiedano nulla. Perchè la mia fonte non è che mi ha rifilato una sola, mi ha dato una notizia vera. Basta controllare a Terni, poi se c’era qualche dettaglio che non era esatto lo abbiamo corretto in corso d’opera. La verità sostanziale della notizia è stata verificata ed è stata data. Non era neppure facile saperne di più perchè i fascicoli erano secretati. Che ci siano state delle imprecisioni siamo stati peraltro noi i primi a riconoscerlo nel momento in cui abbiamo fatto delle rettifiche sul Giornale. Peraltro nessuno mi ha chiesto di rivelare una fonte: tu una fonte la riveli nel momento in cui ti rifila una sola. Chi mi ha dato la notizia mi ha dato una notizia vera, che è la condanna per molestie». Sul fatto che il documento non fosse una «informativa», Feltri ha aggiunto: «Quella è una sciochezza. È stata chiamata in mille modi. La verità è che è stata data a me, ma non solo a me ma anche a 180 vescovi, ed è sempre stata spacciata come il riassunto del contenuto degli atti secretati in cui ci sono un sacco di cose che però non si possono dire perchè sono secretate. Non contegono però alcuni particolari che invece nella informativa c’erano e quando io ho appreso che quei particolari erano inesatti li ho corretti sul Giornale». (fonti di www.francoabruzzo.it + ANSA).
11 commenti presenti
ma per i due giornalisti di Repubblica accusati di furto e ricettazione per i ben noti fatti di Trani?
Per il direttore Mauro e l’editore manco a parlarne.
Scritto da quechua il 26 Mar 2010
caro quecha
per quei giornalisti niente perché lei sbaglia e dice fesserie.. ricettazione di cosa? furto di cosa? vede, di fronte ai fatti lei fa le stesse cose per le quali un giornalista può essere sanzionato… inventa notizie false
Scritto da fesserie il 26 Mar 2010
quechua, parlane te.
E dopo che ne hai parlato, spiega come si dovrebbe giustificare un giornalista che pubblica una lettera anonima,spacciandola per un atto giudiziario.
Scritto da tequilero il 26 Mar 2010
forse qoechua si riferisce a questo?
http://www.giornalettismo.com/archives/55875/trani-repubblica-ruba-intercettazioni/
Se si, ci sarebbero di mezzo un giornalista di Repubblica ed uno del Giornale, tanto per la precisione. C’è un altro giornalista di Repubblica indagato per ricettazione in quanto ha pubblicato gli atti, coperti da segreto istruttorio. Da qui a saltare alla gola al direttore di Repubblica ed al suo editore ci sarebbe ancora parecchia strada da fare, comprese le indagini in corso e tutto ciò che eventualmente ne può conseguire. C’è poi una sostanziale differenza: Feltri ha pubblicato una notizia basata su un documento falso, Repubblica no. Ai fini giudiziari può essere stato commesso un reato dal cronista di Repubblica e dal suo palo del Giornale, saranno le indagini a stabilirlo. Ai fini professionali, la notizia pubblicata era autentica, seppure acquisita in quella maniera. Quindi mi sembra che l’Ordine dei Giornalisti non abbia motivo di procedere contro Ezio Mauro & co. in questo caso, sarà compito della magistratura accertare le responsabilità.
Scritto da Sergio Fornasini il 26 Mar 2010
Certo, lo si diceva una volta, che il furto non è reato.
Però, come siete informati bene, però.
Ah si, Repubblica di questa cosa non ha scritto niente.
Scritto da quechua il 26 Mar 2010
@ quechua:
ma lo vogliamo far dire ai giudici se uno è colpevole? Mica siamo garantisti a senso unico da queste parti. Per quanto mi risulta, sulla vicenda Repubblica avrebbe pubblicato questo articolo nelle pagine nazionali:
http://www.repubblica.it/politica/2010/03/19/news/indagati_giornalisti-2754496/
Si informi lei, cortesemente e se non le porta troppo disturbo, se lo ha fatto anche nelle pagine localizzate, io lo so già.
Saluti
Scritto da Sergio Fornasini il 26 Mar 2010
Quechua, quello che Lei scrive non giustifica Feltri.
Ci dica quello che pensa sulla vicenda Boffo, e se per Lei è normale pubblicare una lettera anonima con contenuti diffamatori e non verificati, e spacciarla per un atto di provenienza giudiziaria.
Scritto da tequilero il 26 Mar 2010
E’ lo stesso Ordine che consente alla stampa pornografica di avere direttori responsabili regolarmente iscritti all’Albo? Ma che vada a dar via le chiappe! E poi, il verdetto, più che osceno, è ridicolo: sei mesi di sospensione. E perché non la radiazione? Nei panni di Feltri, bisognerebbe esclamare: “Ma chi se ne fotte! Lascio la direzione responsabile a Sallusti ed io scrivo lo stesso gli editoriali, non firmandoli, e tutti diretti contro l’Ordine, per la libertà di stampa conculcata dal più anacronistico sinedrio dei pennivendoli”.
(Ma non era stato Pannella a indire un referendum per l’abolizione dell’Ordine, la “casa chiusa” sopravvissuta alla legge Merlin?)
Scritto da Fabrizio Spinella il 27 Mar 2010
Sulla vicenda è intervenuto Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della Stampa definendo la perquisizione e l’interrogatorio “segnali preoccupanti di un clima pesante scatenatosi sui media”.
Egregio Fornasini, mi consenta, ma quanto scritto da Repubblica e dichiarato da Siddi è, più che preoccupante, veramente inquietante.
Scritto da quechua il 27 Mar 2010
Va be, ho capito, si parla di tutto tranne che di Feltri e della
“nota informativa che accompagna e spiega il rinvio a giudizio del grande moralizzatore”
Tre notizie false su tredici parole, credo sia un record mondiale.
Scritto da tequilero il 27 Mar 2010
per una volta concordo con Spinella.
E’ una farsa.
Saluti.
Scritto da Matteo da Pisa il 30 Mar 2010