Caso Cecchini: il parere del gourmet Leonardo Romanelli
29 Agosto 2008di Tommaso Farina
Sul caso di Dario Cecchini, il macellaio di Panzano (Firenze) incappato in un brutto infortunio coi NAS, ha detto la sua Leonardo Romanelli, fiorentino, giornalista, esperto di vini, docente di scuola alberghiera nonché volto simpatico di Chef per un giorno sulla 7.
Scrive Romanelli sul suo blog, sottraendosi alla logica del dagli all’untore e fornendoci una gratuita iniezione di realismo e informazione:
Come era facile prevedere, la vicenda che ha coinvolto Dario ha avuto una grande eco a livello regionale, molto meno a livello nazionale per i media tradizionali, eccetto che per il web, del quale ho notato Dario non faceva buon uso, avendo aperto un blog purtroppo fermo ad un anno fa. Ho rilevato molte inesattezze su quanto affermato e riportato da varie persone e forse occorre fare chiarezza
1) La carne scaduta data in benficenza
Ha fatto inorridire molti e ha lasciato sconcertati altri, poichè abbinata alla notizia di ritrovamento di ragnatele nel magazzino. Chiariamo: la carne era scaduta per il consumo fresco, la si suppone congelata in data precedente. Avete presente, se lo fate, di quando acquistate un pezzo di carne con scadenza a tre giorni e lo mettete nel congelatore? Mangiato dopo due o tre mesi sarà peggiore a livello organolettico ma non farà mal: Nessuno ha pensato di chiedere notizie alle suore su come era andata sino ad allora? Le ragnatele poi erano in magazzino e non sulla carne:-)) comunque deplorabile e non consentito dalle norme ASL
2) CHIANINA
Dario non ha mai detto che vendeva carne chianina, MAI, ha sempre affermato di vendere carne che riteneva di alta qualità, e della sua predilezione per la Spagna non ha mai fatto mistero. Da qui a costruire la sua immagine su abitare a Panzano in Chianti è un altro discorso ma non mettiamo in bocca alle persone cose che non hanno mai detto
3) Truffa
Un editoriale del vicedirettore del Corriere Fiorentino, Eugenio Tassini, è molto duro sulla vicenda e credo voglia interpretare una sorta di sentire della gente comune. Mi chiedo se sia plausibile pensare che uno si possa sputtanare per 1500 euro di valore di carne, considerando che c’erano dentro anche 5 kg di cotenna di maiale, valore commerciale vicino allo zero . Continuo a pensare che Dario abbia compiuto solo un peccato di ingenuità. E che magari invece di aspettare settembre per dare la carne ai conventi, da febbraio lo potesse fare un po’ prima!!!
In molti mi hanno chiesto: è la fine della carriera di Dario? Non credo proprio!
Magari ci si può fermare a riflettere, informarsi un po’, meditarci sopra come ha fatto Romanelli, anziché sparare sentenze sommarie. E spesso, le più veementi nella critica sono state proprio persone che hanno candidamente ammesso di non essere mai state nella bottega di Cecchini. Questo mi sembra molto istruttivo.