Conti dormienti: dove vanno a finire i soldi?
28 Gennaio 2016di Gianluigi De Marchi
Vi ricordate dei “conti dormienti”? Sono i conti o i depositi che da oltre 10 anni non fanno registrare alcun movimento perché sono stati “dimenticati” dai proprietari; lo Stato anni fa, ha pensato bene di requisirli per costituire un Fondo con finalità nobili: rimborsare i risparmiatori truffati dalle banche a causa delle obbligazioni Argentina, Cirio, Parmalat e di altre società minori andate a catafascio.
Sulla carta un meccanismo perfetto: visto che i depositanti non avevano rivendicato i loro capitali, anziché devolverli (come la legge prevede) a favore della banca (è il meccanismo della prescrizione…) si potevano utilizzare per scopi sociali, rimborsando le perdite di chi aveva sottoscritto titoli rischiosi su pressione delle banche.
Peccato che dopo sette anni il fondo non abbia rimborsato neanche un euro ai risparmiatori frodati. Il fatto è che i soldi requisiti non possono essere utilizzati perché il titolare legittimo ha ancora 10 anni di tempo per rivendicare il suo capitale. Infatti le domande di rimborso si sono moltiplicate: dall’entrata in funzione del fondo e le richieste dei titolari di rapporti dormienti che si sono risvegliati hanno superato quota trentamila.
Ma non basta: nel corso degli anni il “tesoretto” ha suscitato gli appetiti di altre categorie di persone che nulla hanno a che fare con i truffati: parliamo dei precari della pubblica amministrazione o dei titolari della social card, a beneficio dei quali sono stati utilizzati svariate centinaia di milioni, grazie a “leggine” che hanno ampliato la platea dei beneficiari (peraltro senza erogare nulla a quelli legittimi!).
Un comportamento ai limiti della truffa legalizzata: si sottraggono somme ai conti “dormienti” per compensare i danni subiti dai risparmiatori truffati, ma poi li si utilizzano in maniera completamente diversa lasciando con un palmo di naso i danneggiati.
Consiglio per i truffati: presentate immediatamente, tramite un’associazione di difesa dei risparmiatori, una richiesta di rimborso per le perdite che avete subito. Costituite dei Comitati a difesa dei vostri interessi, anche per difendere il “tesoretto” dall’assalto di altre categorie che, con la compiacenza del governo, potrebbero allungare le mani sui vostri soldi e portarseli via.
Ed un appello al governo: provveda al più presto ai rimborsi, evitando di dirottare i soldi verso utilizzi non previsti dalla legge istitutiva del Fondo.
Un commento presente
Il denaro non ha il cartellino … e allora, a maggior ragione, le leggi che ne riguardano la “movimentazione” dovrebbero prevedere alche una sanzione in caso di loro violazione. e invece no .. “le leggi son ma chi pon mano ad esse?”
Scritto da Riccardo il 2 Feb 2016