CRACK LEHMAN: PAGA LA BANCA!
29 Marzo 2011di Gianluigi De Marchi
Ottima notizia per i risparmiatori italiani rimasti coinvolti nel fallimento di Lehman Brothers (una delle maggiori banche mondiali, saltata per le folli speculazioni compiute dai suoi dirigenti): il Tribunale di Torino ha condannato Intesa San Paolo al rimborso integrale, a favore di una risparmiatrice, del valore delle obbligazioni lehman acquistate in banca! E non si tratta certo di un importo modesto, perché la lite verteva su ben 778.000 euro. Ricapitoliamo i fatti.
Nell’ottobre del 2007 la banca suggerisce l’investimento in Lehman non solo perché la banca gode di grande reputazione (il cosiddetto rating era a livelli altissimi), ma soprattutto perché le obbligazioni erano inserite nell’elenco di Patti Chiari chiamato “Obbligazioni a basso rischio e basso rendimento”. Un elenco, come dice il nome stesso senza tanti giri di parole, da offriva la massima garanzia di tranquillità. E questo è il punto fondamentale che ha consentito alla signora di riprendersi i suoi soldi. Se l’acquisto fosse stato effettuato di sua iniziativa, non avrebbe probabilmente ottenuto gran che; ma il fatto che i titoli fossero in quell’elenco le ha dato un’arma di rivalsa formidabile. Il regolamento di Patti Chiari (oggi fatto sparire dal sito…) prevedeva infatti che il consorzio e la banca venditrice si premurassero di avvertire i clienti nel caso in cui le obbligazioni perdessero i loro requisiti di tranquillità; e invece, nonostante che fin da marzo 2008 le quotazioni fossero scese paurosamente (10%, contro un massimo previsto da Patti Chiari di 1%!) a riprova di uno stato di gravissima tensione finanziaria. La banca (ed il Consorzio Patti Chiari) sono stati dichiarati colpevole di inadempienza contrattuale per non aver tempestivamente messo in guardia l’investitrice, che avrebbe potuto, se avvisata, vendere subito i titoli ed evitare il fallimento.
Consiglio per i lettori: se siete rimasti col cerino in mano per i titoli Lehman, controllate subito la nota di conferma dell’acquisto speditavi dalla banca (e se non l’avete tenuta, chiedetela subito all’Ufficio reclami della banca): se c’è la clausola Patti Chiari, siete a cavallo e potete ricuperare i soldi.
Ma anche se non c’è la clausola, non perdete le speranze: molti Tribunali hanno già condannato le banche nel presupposto che non potevano lasciar marcire i titoli nei dossier, perché esiste una responsabilità “post vendita”: più difficile vincere, ma non impossibile. Se il gioco vale la candela, provateci!