DAL MUTUO ALL’AFFITTO: UN AIUTO ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’
9 Maggio 2011di Gianluigi De Marchi
Il rialzo dei tassi sta creando nuovi problemi per le famiglie che hanno acquistato casa magari senza aver ben programmato l’impegno finanziario. Lo spettro di un’esecuzione giudiziaria per rimborsare la banca creditrice è sempre in agguato e rischia di vanificare gli sforzi di chi ha coronato il sogno di comprare l’alloggio.
C’è una novità che consente, a certe condizioni, di superare difficoltà momentanee che è bene illustrare perché non ancora ben conosciuta. La novità è stata proposta da Unicredit attraverso la trasformazione del mutuo in affitto per un periodo temporaneo. In pratica il proprietario-debitore che non riesce a far fronte al pagamento delle rate può vendere temporaneamente l’alloggio ad una società specializzata creata dalla banca che glielo acquista e glielo affitta ad un canone che (non comprendendo anche il rimborso del debito) è più basso del costo del mutuo. Al cliente è data la possibilità di scegliere quando riacquistarlo: entro 5 anni o a una data prefissata. Si tratta insomma di quei casi in cui l’unica alternativa sarebbe quella dell’esecuzione immobiliare, con il rischio che il debitore venga portato in tribunale e veda vendere la sua casa, spesso a un prezzo molto più basso del suo valore. E’ possibile anche effettuare l’operazione solo parzialmente (ad esempio “vendendo” solo la metà della casa), per pagare una rata inferiore ed attendere tempi migliori.
Un’altra formula messa a punto per venire incontro alle necessità dei debitori in difficoltà è quella dell’anticresi (una parola difficile e ormai in disuso…) cioè della cessione in uso di un bene fruttifero (ad esempio il garage di casa o una casetta in campagna non utilizzata dalla famiglia) che la banca affitterà ad altri, versando il ricavato al debitore consentendogli così di ridurre il peso del rimborso.
Queste operazioni sono state messe a punto insieme con alcune associazioni di consumatori, in modo da dare il massimo di garanzie sotto il profilo della trasparenza e dell’equità dei valori di stima dati ai beni oggetto delle operazioni.
Consiglio per i lettori: è una soluzione da valutare con attenzione, ma con altrettanta attenzione va valutata oggi l’opportunità di comprare casa accendendo un mutuo. Ricordiamoci che un vecchio detto piemontese dice che non bisogna mai fare il passo più lungo della gamba. Se le entrate familiari non sono sufficienti per sostenere il costo di un mutuo, è bene rinviare la decisione di comprare e continuare a restare in affitto, magari continuando a risparmiare, se si può, ed incrementare la somma destinata all’operazione immobiliare. Non c’è fretta, per secoli i nostri nonni hanno comprato casa a 40-50 anni, non appena sposati, non facciamo le cose di corsa con il grande rischio di veder sfumare i nostri pochi risparmi per operazioni avventate e precipitose.