Di Pietro, candidati davvero “indipendenti” nelle liste IdV per le elezioni Europee?
30 Marzo 2009riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune considerazioni di Dean Keaton
Com’è noto, alla fine dello scorso gennaio Camilleri propose a Di Pietro, dalle pagine di Micromega, “una alleanza tra persone che non hanno “le carte macchiate” e cioè che siano oneste, con la fedina penale pulita, che non abbiano mai fatto politica e si decidano a farla in questa situazione d’emergenza”.
Di Pietro rispose promettendo una quota fino al 70/75% da destinare allo scopo e si disse disposto a valutare anche la modifica del simbolo.
Quindi Camilleri, spalleggiato da Flores d’Arcais, si spinse oltre dalle pagine di El Pais: “La lista che noi immaginiamo dovrebbe perciò vedere, accanto a personalità della società civile italiana in lotta contro Berlusconi, molti candidati spagnoli, francesi, tedeschi, polacchi… Perché il berlusconismo non è un fenomeno degenerativo solamente italiano, rischia anzi di contagiare l’Europa, ed è l’intera democrazia europea che dovrebbe preoccuparsene seriamente”.
E ancora: “Il fatto che persone indipendenti, senza partito, si costituiscono alla fine in un partito, è una contraddizione che si supera facilmente trovando un nome diverso… «gli indipendenti», tanto per fare un esempio. La nostra idea, del resto, non è affatto quella di costituire un partito tradizionale, ma solo una lista per le europee, ed eventualmente poi, se avrà successo, una organizzazione “a geometria variabile””.
Nacque qui, quindi, la famosa idea degli “indipendenti” da candidare alle Europee insieme a Di Pietro. Con un proprio nome ed un proprio simbolo. Sia ben chiaro.
Ma ecco la doccia fredda di metà marzo. L’idea era piaciuta così tanto all’ex pm che aveva deciso di farla propria, ma a modo suo. Ovviamente.
Niente simbolo diverso, nessuna quota, nè nome nuovo. Sono rimasti solo gli “indipendenti” cooptati da Tonino. E, a meno di nuovi sviluppi, trombati Camilleri e d’Arcais che in un comunicato hanno espresso il proprio rammarico: “L’Italia dei valori ha studiato la proposta e, pur ritenendola valida in linea di principio, ha ritenuto che non sia concretamente praticabile, salvo ingenerare confusione nell’elettorato per la concomitanza delle elezioni amministrative, dove tale lista comune non era neanche stata proposta. Peccato.
L’Italia dei valori ha comunque dichiarato la disponibilità e anzi la volontà di aprire largamente le sue liste a candidati indipendenti, espressioni di lotte della società civile. Ci auguriamo di cuore che tale disponibilità raccolga adesioni significative e possa convincere larga parte dell’elettorato democratico incerto”.
Di Pietro, da parte sua, li ha ringraziati: “L’Italia dei Valori conferma loro, e a quanti siano interessati, la disponibilita’ ad aprire le liste per le prossime competizioni elettorali ai migliori rappresentanti dellla societa’ civile”.
In sostanza l’ex pm i candidati “indipendenti” li sceglie lui, a suo insindacabile giudizio, e sempre e comunque sotto il suo simbolo.
Per la verità qualcosa i due hanno intuito.
Flores d’Arcais ha detto che “è evidente la differenza tra le due versioni: Idv con candidati e vera e propria alleanza tra due soggetti. Per molti potenziali elettori la semplice presenza di candidati indipendenti nel-l’Idv non sarà una novità sufficiente”.
Mentre Camilleri ha affermato che “è stata proprio la richiesta del simbolo appaiato a far sorgere dei dubbi in Di Pietro. Egli ha temuto di creare un qualche disorientamento fra i suoi elettori”.
Tutto sommato l’hanno presa bene. La loro idea è stata accolta da Tonino, anche se non proprio come l’avevano intesa in principio.
E sebbene gli “indipendenti” ora si chiamino De Magistris, Vulpio, Alfano e Vattimo.
12 commenti presenti
Bella analisi, abbastanza condivisibile. Comunque i quattro candidati da te citati non mi paiono eterodiretti, né da Di Pietro, né da nessun’altro. E’ però vero che Di Pietro ha avuto paura della lista di indipendenti, come hanno subodorato sia Flores D’Arcais e Camilleri. Entrambi hanno evitato polemiche perché l’apertura delle liste era pur sempre una concessione che Di Pietro avrebbe fatto generosamente (anche se non bisogna sottovalutare il ruolo del gruppo di MicroMega nel legittimare Tonino come il campione dell’opposizione). Tuttavia forse ha inciso anche la volontà di non incrinare la compattezza del fronte antiberlusconiano. In conclusione il rifiuto di Di Pietro è un vero peccato, perché come intuito da Flores e Camilleri esiste un elettorato di sinistra deluso dal Pd e non soddisfatto appieno da Di Pietro, che, sebbene io sia spesso d’accordo con lui, gestisce il partito con poca trasparenza e ne è in pratica il padre padrone, oltre a cavalcare ogni protesta con toni ed espressioni che stanno veramente iniziando a stancare. Anche me.
Scritto da Giorgio il 30 Mar 2009
Non si può dire che non abbiano avuto almeno le palle 10 volte più grosse di tutti gli altri nelle candidature avanzate….
Scritto da Francesco B il 30 Mar 2009
La questione mi pare semplice: Tonino ue’ ue’ vuole comandare (per il fottere chiedere a Lucibello, ora avvocato di Fabrizio Corona).
Altro non è dato.
Scritto da sameth il 31 Mar 2009
Se le candidature sono questioni di palle e non di intelligenza, stiamo freschi! Pallonari al posto di legislatori.
Scritto da Fabrizio Spinella il 31 Mar 2009
Spinella, perchè questo attacco frontale al Premier?
Scritto da tequilero il 1 Apr 2009
L’unica cosa che si può certamente dire di Di Pietro, è che non ha paura del ridicolo.
http://snipurl.com/f02xi
Dopo aver inutilmente corteggiato la Martani, più fotogenica, il trebbiatore molisano ha ingaggiato l’altra hostess cover girl della “lotta” sindacale in Alitalia.
Il popolo italiano applaude commosso.
Scritto da asdrubale il 1 Apr 2009
A proposito di candidature coraggiose.
Ecco come parlò Dario Franceschini.
“(Silvio Berlusconi) mi ha sfidato a candidarmi, ha detto che sarebbe bello, ed è davvero una sfida tutta berlusconiana, una sfida a chi imbroglia meglio gli italiani… ma io rispondo ‘no grazie’. Io non mi candiderò”.
Il leader del Pd ha detto che la decisione di Berlusconi di candidarsi capolista alle Europee come “candidato di bandiera” è “una vergogna”.
Berlusconi corre “per un posto da cui dovrà dimettersi un minuto dopo (essere stato eletto) perché è incompatibile per legge (con l’incarico che ricopre)”.
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE52T0PX20090330
A questo punto io mi chiesi come mai Antonio Di Pietro non si fosse gettato nella mischia, cogliendo l’occasione per dare al premier dell’imbroglione, del truffatore, per gridare a tutto il Paese come fosse una vergogna che Berlusconi si candidasse per un posto che non avrebbe potuto ricoprire, facendosi così gioco del popolo italiano.
La risposta arriva dalle pagine di “Oggi” in un’intervista a De Magistris che afferma:
“Sarò fra i capilista di Italia dei Valori in tutta Italia, dietro a Di Pietro, per far nascere una nuova classe dirigente”.
http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=L9BF7
Ora sarebbe curioso chiedere al leader del Pd se pensi le stesse cose anche a proposito del suo alleato in Parlamento.
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 1 Apr 2009
Tequila, non fare il furbo: “pallonari” sono i Di Pietro dei Dolori, i Vattimo dei Calori e compagnia di giro.
Scritto da Fabrizio Spinella il 1 Apr 2009
Altri pallonari:
Di Pietro punta sulla hostess “pasionaria”
«Si è opposta allo sfascio di Alitalia ma è rimasta con la divisa addosso»
Piredda Maruska (Ansa)
MILANO – Antonio Di Pietro ha scelto come candidata per le liste dell’ Idv alle Europee una delle donne simbolo della battaglia per la difesa dell’Alitalia: la hostess “pasionaria” Piredda Maruska. «Si è opposta allo sfascio di Alitalia ma è rimasta con la divisa addosso – ha detto Di Pietro – orgogliosa di una lotta per mantenere l’orgoglio di una compagnia di bandiera». L’avventura politica della hostess muove così i suoi primi passi ufficiali. Quello di Maruska non è comunque il primo decollo verso la politica di chi veniva da quelli in aeroporto. Era assistente di volo, steward, il leghista Francesco Speroni. Era invece comandante pilota, dopo essere stato una bandiera della Lazio, Gigi Martini, di An. Lui, anzi, aveva periodicamente aggiornato il suo ruolino, con 8mila ore di volo all’attivo, per non perdere il brevetto. Ora è uno dei consulenti dell’ad Cai, Rocco Sabelli.
L’altra “pasionaria” della contestazione anti Cai, Daniela Martani, ha scelto una strada diversa, quella dei reality. Non per caso, allora, Di Pietro sottolinea, pur senza fare nomi, che Piredda «non ha denigrato la compagnia, in una protesta volta a farle mantenere il suo ruolo di compagnia di bandiera. Una lotta in cui si è impegnata nel rispetto delle regole e senza mai – sottolinea – scadere nel gossip».
Gianni Vattimo (Ansa)
CANDIDATI ANCHE VATTIMO E ARLACCHI – Oltre a Maruska Piredda, Di Pietro ha ufficializzato che anche il filosofo Gianni Vattimo e l’esperto di droga e Mafia Pino Arlacchi saranno candidati dall’Idv al parlamento di Strasburgo. I candidati del parlamento Ue dell’Idv saranno 72, quanti sono i seggi che spettano al nostro paese. In conferenze stampa a cadenza settimanale l’ex pm presenterà le candidature più rilevanti. «Non siamo tra coloro che utilizzano pacchetti di voti alle europee per ragioni di arrivismo personale. Si tratta di candidature – ha sottolineato Di Pietro – molto trasparenti».
«SINISTRA A RISCHIO DI SOPRAVVIVENZA» – «La sinistra in Italia non ha più tante chance per sopravvivere. I Ds hanno ormai perso la ‘s’ e presto potrebbero aggiungere una ‘c»’. Con queste parole, Gianni Vattimo ha criticato i Democratici nel corso della conferenza stampa tenuta per la presentazione delle candidature dell’Idv al Parlamento di Strasburgo. L’aggiunta della ‘c’ farebbe diventare Dc i «vecchi Ds»
Chi candida il PDL? Silvio capolista anche se non candidabile? 😐 vabè, coerenza, coerenza dott. Spinella…
Scritto da Francesco B il 2 Apr 2009
Francesco B, forse non hai letto con attenzione, ma pure il non eleggibile, e non candidabile, Di Pietro sarà in lista per le Europee.
Scritto da asdrubale il 2 Apr 2009
Ma io non voto DiPietro, ma criticare queste candidature magari votando per il PDL fa un po’ ridere i polli…
Scritto da Francesco B il 2 Apr 2009
E chi le critica? Ancora Francesco B (auguri: è San Francesco di Paola, oggi)non ti sei accorto che parlando di Di Pietro la devo buttare per forza in burletta. Di Pietro dei Dolori (di suo figlio) e Vattimo dei Calori…, aggiungo Maruska dei Voli (Alincolla) e Arlacchi degli yachtman (Onu per tutti les amis di babordo).
Scritto da Fabrizio Spinella il 2 Apr 2009