DIAMANTI IN BANCA? NO GRAZIE
7 Novembre 2016di Gianluigi De Marchi
L’ultima trovata delle banche per raggranellare soldi alle spalle dei clienti non ha nulla a che fare con l’attività bancaria tradizionale (quella, per intenderci, di raccogliere denaro dai risparmiatori e prestare denaro alle imprese).
Si tratta di vendere ai clienti più facoltosi (e probabilmente meno esperti e più creduloni) dei diamanti.
Avete letto bene: allo sportello delle banche si vendono diamanti, in concorrenza con i gioiellieri!
Avete la fortuna di possedere un conto con un saldo di oltre cinque zeri, avete oltre 60 anni e temete di investire in BTP perché l’Italia è a rischio, o in azioni perché le quotazioni possono crollare? Siete il cliente ideale per sentirvi dire che la soluzione fatta per voi è comprare diamanti.
Un pugno di pietre preziose si mette in cassaforte, non occupa spazio, è esente da imposte di successione ed ha un valore “che cresce sempre nel tempo”.
E per far crollare le vostre ultime resistenze ecco il colpo finale: “I diamanti che la nostra banca vende sono garantiti da una delle principali società mondiali del settore ed hanno un prezzo di riacquisto garantito da loro stessi. Naturalmente si tratta di un investimento a lungo termine, almeno 5 anni per dare i suoi frutti migliori”.
La realtà è ben diversa.
Quando il cliente acquista la pietra, paga un prezzo decisamente superiore a quello di mercato, gravato dalle commissioni che la banca applica (in genere intorno al 20%; e scusate se è poco…). Se per caso vuole rivenderlo, i problemi sono tanti: tempi lunghi (non meno di due-tre mesi), prezzo stranamente inferiore a quello che ci si attendeva, e soprattutto nessuna garanzia di riacquisto come era stato fatto intendere.
E la crescita del valore? Dopo 5 anni non è neppure sicuro che si ricupererà il capitale iniziale…
Basta dare un’occhiata alla statistiche dei prezzi dei diamanti da un carato per scoprire che chi avesse investito nel 2002 e rivenduto nel 2007 avrebbe perso il 20%! Dal 2003 al 2008 il prezzo è rimasto fermo (crescita ZERO), lo stesso nel quinquennio 2004-2009. Buoni risultati tra il 2005 ed il 2014, ma altra stasi nel periodo 2010-2015 ed un vero e proprio “bagno di sangue” proprio nei tempi più recenti: nei cinque anni dal 2011 al 2016 il mercato dei diamanti ha registrato un tracollo del 35%! (alla faccia della crescita nel “lungo periodo”!).
Consiglio per i lettori: state alla larga da proposte bancarie che non fanno parte dell’attività ordinaria. Se volete depositare dei soldi su un conto corrente o chiedere un prestito, il posto giusto per farlo è l’agenzia della banca; se volete comprare un diamante, il posto giusto per farlo è il gioielliere…
Un commento presente
SE ANDIAMO AVANTI COSI’, TRA POCO , BANCHE E POSTE VENDERANNO PENTOLE E TAPPETI
Scritto da vittorio il 1 Dic 2016